Pasta Rummo: la storia di un pastificio di eccellenza

Pe’ fa’ ‘e cose bone ce vo’ tiemp’, ovvero “per fare le cose per bene ci vuole tempo”: è questo lo slogan di Pasta Rummo, azienda che nel 2021 festeggia i 175 anni di attività all’insegna proprio della filosofia della pazienza e dell’accortezza. Un’occasione speciale, celebrata anche da un francobollo commemorativo per la serie tematica “Eccellenze del sistema produttivo ed economico”.

La storia del pastificio Rummo a Benevento

Era infatti il 1846 quando a Benevento Antonio Rummo costruisce il primo molino per la macinazione del grano, proveniente dalla vicina cittadina di Capitanata, e decide di produrre pasta fresca con semola di grano duro. Un’intuizione fortunata, che porta già nel 1860 la famiglia a disporre di due mulini di proprietà, dislocati lungo il corso dei fiumi Calore e Sabato.

Nel 1935 l’azienda si trasforma in società per azioni e nel 1991 inaugura un nuovo pastificio in contrada ponte Valentino, che oggi è sede della società; nel contempo, la famiglia decide di abbandonare l’attività del molino e di concentrarsi solo sulla produzione di pasta, divenuto quindi il core business del brand.

Negli ultimi venti anni, l’azienda ha investito molto per acquisire certificazioni di qualità internazionali e per ridurre l’impatto ambientale di processi produttivi e i consumi energetici; questo impegno è stato riconosciuto da Legambiente, che nel 2010 ha assegnato a Rummo il premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente per aver ridotto del 30% le emissioni di CO2 grazie all’installazione di un moderno impianto di trigenerazione. L’anno successivo, nel 2011, riceve dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano il premio Leonardo Qualità Italia per l’innovazione di qualità nei prodotti, combinata con una forte proiezione internazionale, commerciale e produttiva, e ottiene anche la certificazione Bureau Veritas per la tenuta di cottura della pasta e per la qualità delle semole di grano duro utilizzate.

Altra data memorabile, ma in senso negativo, è quella del 14 ottobre 2015, quando anche lo stabilimento di Rummo viene duramente colpito dall’alluvione che ha devastato l’intero Sannio: questo momento drammatico è però diventata l’occasione per rilanciarsi, grazie anche a una forte manifestazione di solidarietà sui social che ha coinvolto vari personaggi famosi e influencer.

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Rialzarsi dopo la crisi

Il ricordo di quella notte, e di quell’onda di fango alta 8 metri che distrugge macchinari, impianti, depositi e le semole, è ancora vivo nei pensieri della famiglia Rummo e Cosimo, che oggi guida l’azienda, ricorda che all’epoca “l’Italia, l’Europa ci considerarono un’azienda distrutta, morta, chiusa”, ma in pochi mesi “riuscimmo a riportare la produzione al 65 per cento rispetto ai livelli precedenti l’alluvione, riorganizzando la produzione in 15 stabilimenti diversi e su tutto il territorio nazionale, grazie ad altre aziende che ci prestarono macchinari”.

Quel momento è alle spalle, e oggi Rummo S.p.A. è un gruppo che conta oltre 160 dipendenti in due stabilimenti, Benevento e Novara, e vanta un fatturato di 122 milioni di euro; il pastificio punta molto sull’export, che rappresenta il 35% del fatturato, e porta i suoi prodotti in 60 Paesi del mondo e in 5 continenti. Numeri rinsaldati anche nel 2020, che per l’azienda è stato positivo (fatturato +41% e produzione +32% sul 2019) nonostante la difficile annata che ha investito i comparti agroalimentari in seguito al lockdown e alla conseguente chiusura di diversi canali di vendita.

A distinguere le produzioni Rummo è l’approccio alla scelta delle materie prime, che sono selezionate e di primissima qualità, e soprattutto il processo brevettato di Lenta Lavorazione che permette di realizzare prodotti dalle caratteristiche uniche. Nel tempo, il portfolio di prodotti si è allargato e oggi comprende pasta secca in tantissimi formati, ma anche pasta biologica, integrale, all’uovo e senza glutine (grazie anche a successive acquisizioni aziendali e partnership con altri protagonisti del settore, come la barese Andriani).

Il francobollo per celebrare i 175 anni di Pasta Rummo

La cerimonia istituzionale di inizio giugno presso lo stabilimento di Benevento è stata quindi l’occasione per festeggiare degnamente l’azienda e per mostrare il francobollo celebrativo dell’anniversario, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico con l’annullo Poste Italiane.

Il francobollo riporta un’effigie significativa, che è anche il simbolo dell’azienda beneventana: un carro guidato da tre cavalli, che ricordano il periodo di fine Ottocento e inizi Novecento in cui effettivamente questi mezzi trasportavano dalla Campania e dalla Puglia il grano destinato al mulino e ai suoi processi di lavorazione.

Questo è uno dei segreti della Lenta Lavorazione brevettata dall’azienda, che nel corso di questi 175 anni ha saputo innovare e rinnovarsi, caratterizzandosi come una delle eccellenze nella industria alimentare italiana.

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Il futuro di Pasta Rummo

Oltre al passato e al presente, Rummo ha ben chiara la propria vision anche sul futuro, a cominciare da impianti ad alta tecnologia e soluzioni che puntano alla sostenibilità ambientale, come nel caso di contratti di filiera che puntano all’impiego di materie prime ecosostenibili o alla nuova confezione interamente riciclabile.

Come dice Antonio Rummo, direttore del settore export e sesta generazione della famiglia, “la nostra pasta è confezionata in carta riciclabile, così come 175 anni fa la pasta veniva pesata e avvolta nella carta”, mentre il papà Cosimo anticipa “un investimento da 16 milioni di euro per ripristinare la capacità produttiva, che a fine anno ci porterà ai livelli precedenti l’alluvione del 2015″.

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