10 crimini internazionali contro la cucina italiana

Probabilmente è vero, come pensano molti osservatori stranieri, che siamo particolarmente permalosi quando si parla di cibo, ma bisogna anche considerare il profondo legame che abbiamo con la tradizione e il rispetto delle materie prime. E poi, non parliamo di preparazioni qualsiasi, ma di ricette che ormai fanno parte del patrimonio globale, visto che la cucina italiana è costantemente citata come “la più popolare al mondo”. Insomma, c’è un motivo se ci arrabbiamo quando scopriamo dei “crimini” contro la nostra cucina tradizionale, errori e orrori che rovinano alcuni dei nostri piatti più storici, buoni e amati: ecco i 10 più “gravi” e frequenti.

Cucina italiana: la più amata e maltrattata al mondo

Lo ribadiamo: il cibo è una parte fondamentale della nostra cultura e in genere consideriamo l’Italia “la patria della buona cucina”, espressione migliore (se non addirittura unica) dell’alta qualità nel campo dell’alimentazione (anche se negli ultimi anni stiamo imparando ad aprirci ad altre culture gastronomiche e a contaminazioni più moderne). Per questo motivo, teniamo molto alle nostre tradizioni culinarie e ci fa rabbia quando non sono seguite e rispettate correttamente, come ad esempio quando gli stranieri eseguono azioni per noi inconcepibili a tavola, oppure quando ristoranti esteri si professano italiani ma propongono ricette che di tricolore non hanno nulla, a volte neppure la grafia corretta dei piatti.

Due studi di YouGov, società internazionale online specializzata in ricerche di mercato e analisi dei dati, ci portano ancora più nel cuore di questo tema: il primo, del 2018, certifica che la cucina italiana è la “migliore al mondo” secondo le risposte di 25mila persone in 24 Paesi (con risultato medio di apprezzamento dell’84%), posizionando al contempo la pizza e la pasta tra gli alimenti più popolari al mondo.

Allo stesso tempo, però, l’analisi segnala anche gli italiani sono tradizionalisti quando si parla di cibo e, rispetto alle persone di altri Paesi, sono meno propensi a esplorare e apprezzare sapori nuovi. In particolare, i più grandi fan del cibo italiano sono proprio gli italiani stessi, con il 99% degli intervistati che dichiara di amare la cucina nazionale, per senso patriottico o semplicemente “fede” nella tradizione gastronomica familiare.

Gli 11 crimini mondiali contro la cucina italiana

Un più recente sondaggio sempre firmato YouGov, però, ci fa vedere l’altro lato della medaglia, ovvero i modi in cui gli stranieri sono stati accusati di abusare del cibo italiano, trattando le nostre ricette in modi che ci fanno piangere!

L’elenco iniziale si componeva di 19 voci; YouGov ha chiesto alle persone in 17 Paesi e territori, Italia inclusa, di definire tali pratiche accettabili o no. Ne è venuta fuori una classifica molto interessante, che divide le pratiche in “accettabili per gli italiani”, “divisive” e “inaccettabili“.

Del gruppo di pratiche comuni all’estero e accettabili anche da noi rientrano mangiare la pizza a pranzo, mangiare la salsa bolognese con gli spaghetti, mangiare la pizza con una forchetta e coltello piuttosto che con le mani e mangiare le polpette con gli spaghetti. Qualche problema in più arriva con le 4 pratiche divisive, sulle quali cioè le risposte sono meno orientate e meno conformi: si tratta di mangiare il risotto come antipasto o contorno, mettere l’olio nell’acqua di cottura della pasta, spezzare gli spaghetti crudi prima di farli bollire e aggiungere la pasta cotta in un piatto o in una ciotola e aggiungere la salsa dopo.

Infine, il tasto più dolente, le vere bad practices o, come definizione di YouGov, gli 11 crimini contro la cucina italiana nel mondo: l’abuso più inaccettabile del cibo tricolore è l’utilizzo del ketchup per condire la pasta, seguito da buttare la pasta in acqua fredda e poi farla e mettere l’ananas sulla pizza.

Ci sono poi tanti altri colpi al cuore per gli italiani, a cominciare dal mangiare la pasta come contorno, non aggiungere il sale all’acqua di cottura della pasta, bere un cappuccino dopo un pasto italiano, sciacquare o raffreddare la pasta cotta sotto l’acqua fredda e mangiare pane all’aglio con un piatto di pasta. Tra le altre violazioni della cucina italiana, poi, troviamo includere la panna nella carbonara, tagliare la pasta con un coltello quando si mangia e aggiungere formaggio grattugiato alla pasta con frutti di mare.

 

Le bad practices con il cibo italiano

Alcuni di questi orrori riguardano specificamente le tecniche di cottura, soprattutto della pasta: nonostante la mole di informazioni corrette che sono oggi disponibili in ogni formato e canale, sembra (o almeno noi italiani pensiamo) che all’estero continuino a sbagliare alcuni passaggi fondamentali per la preparazione di buoni piatti. È il caso delle modalità di gestione dell’acqua di cottura, tra chi mette la pasta in pentola a fuoco spento, con acqua fredda, e chi invece non aggiunge il sale, o di chi pensa che sia una buona idea sciacquare la pasta cotta sotto il rubinetto con chissà quale effetto in mente, fino ad arrivare a chi “osa” amalgamare la carbonara con la panna.

L’altra categoria di “crimini” riguarda invece i condimenti: dalla Penisola arriva un grande “no” ad abbinamenti bizzarri sulla pizza, ananas in testa, e pure all’uso del ketchup come sostituto del sugo di pomodoro classico; e non ci piace neppure l’abitudine straniera di mangiare pane all’aglio (frutto forse di un falso stereotipo che la cucina italiana sia ricca di sapore di aglio) o di insaporire i piatti con frutti di mare con una spolverata di Grana o Parmigiano Reggiano.

Infine, gli italiani più duri e puri si strappano metaforicamente i capelli quando vedono turisti internazionali consumare un cappuccino dopo pranzo, tagliare la pasta con un coltello (pratica inaccettabile anche per i formati lunghi tipo spaghetti e, al massimo, tollerata solo per agevolare la masticazione dei bambini) e mangiare la pasta come contorno di altre pietanze: da noi, e per la tradizione tricolore, la pasta è una portata specifica e non va mescolata con secondi di carne o pesce!

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