Meglio gelato o frutta confezionata, addio cocco bello

È una tendenza che continua ormai da alcuni anni: nella classifica di gradimento dei cibi da spiaggia, il cocco ha perso il suo classico primo posto ed è stato superato ormai dai gelati o dalla frutta confezionata, che hanno conquistato le scelte e il palato dei vacanzieri. Ecco qualche informazione in più e qualche consiglio per fare snack salutare al mare e sotto al sole.

Addio cocco bello?

Fino a qualche anno fa non c’erano dubbi: la pausa merenda in spiaggia, sul lettino o sotto l’ombrellone era assolutamente a base di cocco. D’altra parte, come resistere all’offerta dei tantissimi venditori ambulanti, che propongono fettine di cocco già sbucciato, tagliato a pezzi e tutto mordere, e che con il loro cantilenante “cocco bello, cocco fresco” si fanno sentire a distanza chilometrica?

La situazione però sembra essere in continua evoluzione, anche per la crescente attenzione verso il rispetto delle norme sanitarie – chi e come ha tagliato e pulito il cocco? Come è stato conservato? Come garantire la sua salubrità durante tutti i passaggi? – che mai come in questa estate raggiungono un nuovo livello di allerta. E così, si stanno facendo largo soluzioni alternative, accomunate comunque da una predilezione per gli alimenti naturali.

I nuovi protagonisti tra i cibi da spiaggia

Già un paio di anni fa uno studio della Coldiretti rivelava che era scesa al 10 per cento la quota di italiani che continua ad acquistare il cocco dagli ambulanti: il frutto tropicale era stato superato dai gelati confezionati e, soprattutto, da un mix di frutta, a cominciare dal cocomero e dai bicchieri preconfezionati di macedonia.

In totale, le persone che acquistano cibi dagli ambulanti in spiaggia e cercano refrigerio nell’alimentazione sono la maggioranza (circa il 70 per cento), mentre quasi una persona su tre preferisce non comprare nulla, anche per diffidenza rispetto alla salubrità.

Sempre più frutta in spiaggia

Eravamo – e siamo ancora più oggi – di fronte a una svolta salutista degli italiani in spiaggia, che amano e apprezzano la frutta in ogni sua versione: dai pezzettoni alla classica fetta d’anguria, senza dimenticare smoothies, frullati o centrifugati.

Di questa nuova tendenza beneficia soprattutto l’organismo, perché la frutta è ricca di sostanze antiossidanti (vitamine, antociani e betacaroteni) ed è in grado di soddisfare molteplici esigenze del nostro corpo, soprattutto in estate e con il caldo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, tengono in efficienza l’apparato intestinale grazie al loro apporto di fibre e contrastano l’azione dei radicali liberi favorita dall’esposizione al sole.

I benefici del consumo di frutta e verdura

Già da tempo infatti i nutrizionisti invitano ad aumentare l’apporto di frutta, verdura e ortaggi nelle diete estive, e anche in spiaggia si può fare il carico di benessere con snack salutari, freschi e anche golosi. Alimenti come carote, albicocche, meloni, pesche, e poi cocomeri e lo stesso cocco, possono infatti aiutarci non solo a superare la calura, ma anche a reidratarci e a regalarci uno spuntino sano e dolce, oltre a rappresentare una sorta di abbronzanti naturali grazie all’apporto di vitamina A, che favorisce la produzione nell’epidermide della melanina.

Quali alimenti consumare sotto l’ombrellone

Durante le giornate più calde, il nostro organismo perde una quantità maggiore di liquidi e di sali minerali come cloro, sodio, potassio e magnesio: per stare bene dobbiamo quindi provvedere a reintegrarli e l’alimentazione è il primo e più valido strumento per raggiungere l’obiettivo.

L’ideale sarebbe assumere almeno 4 porzioni al giorno di frutta e di ortaggi freschi: possiamo ad esempio iniziare con un frutto a colazione, e poi prevedere a pranzo e a cena porzioni di verdure come contorno. Per chi va in spiaggia, poi, uno spuntino fresco con un frutto da sgranocchiare (magari già preparato e affettato a casa, anziché acquistato da venditori ambulanti) è perfetto per rimettersi in forma e garantire anche una tintarella migliore.

Attenzione anche all’idratazione

Ma non dobbiamo pensare solo a cibi solidi: un modo rapido e goloso per ricaricarci di elementi positivi per l’organismo è quello di portare con noi delle bevande vegetali senza zuccheri aggiunti: ad esempio, possiamo preparare a casa centrifugati casalinghi con frutta o con verdura, oppure un infuso a base di zenzero, rosmarino e mirtillo, che ci permettono di recuperare le vitamine, antiossidanti e sali minerali persi sudando sotto il sole. Gli esperti consigliano di consumare queste bibite fresche, mai troppo fredde.

In nostro aiuto può venire anche il cocco e, soprattutto, l’acqua di cocco (nota anche impropriamente come latte di cocco), ricavata dalle noci verdi: è una bevanda ricca di potassio e magnesio, e quindi contribuisce a riportare in equilibrio la fisiologia del corpo, oltre a essere naturalmente gustosa e rinfrescante.

Gli alimenti da evitare in spiaggia

Dopo i consigli sugli alimenti ideali sotto l’ombrellone, chiudiamo con qualche indicazione in senso opposto, ovvero con una rapida panoramica dei cibi che sarebbe meglio evitare: in linea di massima, tutte quelle pietanze grasse e proteiche, che richiedono un maggior sforzo di digestione e potrebbero generare nausea, cali di pressione e aumento di sudorazione. Da evitare anche alimenti troppo zuccherati o salati, e pollice verso in particolare a spuntini fatti con cracker, taralli o patatine confezionate.

Assolutamente sconsigliate sono le bibite zuccherine, così come non è salutare consumare una birra ghiacciata in spiaggia poiché l’alcol disidrata, aumenta la sensazione di sete e inibisce lo svuotamento gastrico, rallentando la digestione. Attenzione anche alle bevande industriali: il frappè “commerciale” in genere non è poi troppo naturale e ha un basso contenuto di frutta, mentre le granite sono composte per lo più di ghiaccio e zucchero. Stesso discorso per le bibite alla cola, che ci sono solo all’apparenza la sensazione di esserci dissetati, che poi “evapora”.

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