Pausa caffè: le abitudini degli italiani regione per regione al sapore di caffeina

La pausa caffè rappresenta da sempre un vero e proprio rituale, sia per gli appassionati di tale bevanda, che per chi semplicemente ama spezzare lo stress e la routine quotidiana con un gustoso momento di relax. Il caffè viene quindi vissuto come un momento di socializzazione e quotidianità: ogni regione d’Italia prsenta pertanto le sue usanze e tradizioni locali e caratteristiche in grado di rendere unica la pausa caffè, che sia vissuta in solitaria oppure in compagnia.

Pausa caffè regolamento: a ogni regione la sua usanza

In Valle d’Aosta tale rituale viene definito ad esempio col caffè à la cognéntse servito all’interno della “grolla”, sinonimo proprio di convivialità e di atmosfera distesa e amicale. A Trieste invece viene considerato un piacere da condividere, esattamente come avveniva nel corso dei secoli scorsi nei caffè letterari, dove la pausa caffè rappresentava un pretesto per intavolare discussioni e comporre romanzi e poesie. In Campania a tazzina deve essere rigorosamente bollente mentre in Alto Adige si degusta il Parampampoli, caffè miscelato con grappa, vino, zucchero, miele, aromi e spezie, perfetto proprio per affrontare al meglio i rigidi inverni. In Sicilia invece il caratteristico caffè freddo si trasforma in un’autentica prelibatezza: la granita. Il caffè rappresenta dunque un sinonimo di identità territoriale: vediamo regione per regione come viene vissuta la piacevolissima pausa caffé.

Valle d’Aosta

La pausa caffè in Valle d’Aosta rappresenta da sempre un momento di socialità: il tipico Caffè Valdostano, noto anche come café à la cognéntse, viene degustato all’interno della grolla, un particolare contenitore dotato di molteplici becchi da cui bere a turno. Si tratta di una caratteristica bevanda alcolica che prevede l’aggiunta al caffè di mezza tazza di grappa per ogni caffè espresso lungo unitamente a due cucchiaini di zucchero per caffè e aromi quali cannella, ginepro, scorza di limone, arancio e chiodi di garofano. L’orlo della grolla viene poi bagnato di grappa, cosparso di zucchero e acceso per un piacevole effetto scenografico tutto da gustare.

Piemonte

In Piemonte l’unione di caffè e cioccolato caratterizzano una pausa di vero piacere complice il tradizionale Bicerin, caratteristica bevanda piemontese nata dalla fusione della cioccolata calda proprio con il caffè uniti insieme da una soffice schiuma al fior di latte. Viene servito in bicchieri piuttosto alti in modo tale da poter apprezzare le molteplici sfumature costituite dai vari ingredienti.

Trentino – Alto Adige

In Trentino Alto Adige il caffè è sempre rigorosamente alcoolico: qui si è soliti gustare il Parampampoli, nato alla fine degli anni ‘50 presso il rifugio Crucolo in Valsugana. Ad oggi la sua preparazione è ancora un segreto custodito gelosamente, tuttavia si ottiene miscelando il caffè alla grappa, vino, zucchero, aromi e spezie con miele sul finale. Una combinazione perfetta per riscaldare il corpo e l’anima!

Friuli Venezia Giulia

Trieste, riconosciuta come la capitale del caffè fin dal ‘700, grazie al commercio attivo da secoli nel suo porto franco che ne ha influenzato in maniera significativa l’utilizzo, rendendo il caffè un vero e proprio elemento culturale. Qui miscele pregiate e selezionatissime vengono gustate in purezza nei molteplici caffè letterari presenti tutt’oggi nelle varie piazze della città.

Veneto

Il Veneto vede invece protagonista il cosiddetto caffè veneziano, una rivisitazione del classico caffè corretto italiano , ottimo compromesso col caratteristico Irish Coffee. Preparato unendo al caffè, whiskey, zucchero, panna montata e cacao, rappresenta una bevanda golosa, perfetta come un tempo, per ritrovare la giusta ispirazione e la carica per affrontare facilmente anche le giornate più intense e stressanti.

Lombardia

In Lombardia i caffè sono stati concepiti anche in questo caso, come luoghi di ritrovo degli artisti, segnando la storia poiché punti di ritrovo di personaggi di spicco della musica e della letteratura quali Verdi, Boito, Puccini, Marinetti e Bocconi, e anche Re Umberto I e Edoardo VII d’Inghilterra. Qui la pausa caffè è un vero e proprio rito da assaporare lentamente.

Toscana

In Toscana, in particolare nella zona di Livorno, è possibile gustare il Ponce. Ispirato al classico punch, bevanda alcolica britannica caratterizzata dall’unione di tè, zucchero, cannella, limone e rum delle Antille, la variante livornese sostituisce il caffè al tè e il rum delle Antille con un “rum fantasia”, tradizione locale composta da alcool, caramello scuro, zucchero. Da gustare rigorosamente caldo per permettere allo zucchero di fondersi alla perfezione col resto degli elementi presenti.

Emilia Romagna

L’Emilia Romagna è da sempre protagonista quando si parla di caffè poiché rappresenta la patria di Segafredo Zanetti, azienda che ha da sempre l’obiettivo di offrire un prodotto di eccellenza, garantito dalla coltivazione alla tazzina. Qui il caffè è parte integrante della tradizione dolciaria grazie al caratteristico Dolce Mattone e alla Torta Barozzi.

Umbria

Anche in Umbria la tradizione legata al caffè, lo vede unito alla dolcezza del cioccolato, mediante un caratteristico liquore tipico. Non troppo alcoolico e adatto più o meno a tutti, può essere gustato come digestivo a fine pasto o assaporato proprio durante la piacevole pausa caffè.

Marche

Nelle Marche il caffè viene rigorosamente corretto con liquori tipici locali, complice il legame solido con la tradizione. Il caffè corretto viene preparato col liquore Varnelli, in grado di esaltarne i sentori o in alternativa con l’Anisetta Meletti, liquore dolce a base di anice verde del Mediterraneo.

Abruzzo

In Abruzzo il caffè non viene impiegato solo come bevanda ma rappresenta uno degli elementi immancabili nelle ricette di molti dei dolci della tradizione abruzzese: un esempio è dato dalla pizza dolce, un pan di spagna tagliato a dischi sui quali viene distribuita una bagna a base di caffè e liquore e riccamente farcito. Tipicamente utilizzato durante i matrimoni, tale dolce rende merito al caffè, rendendolo piacevole non solo da bere ma anche e soprattutto da mangiare.

Campania

La Campania senza ombra di dubbio, rappresenta la patria del caffè. Qui la pausa caffè non è altro un gesto tradizionale e artistico: la tazzina deve essere rigorosamente bollente in modo tale da rendere tale bevanda ancora più piacevole e gustosa. A Napoli poi, vige la tradizione risalente alla 2° Guerra Mondiale, del cosiddetto “caffè sospeso”: si è soliti infatti pagare uno o più caffè in anticipo, destinati a chi di fatto non può permetterseli. Un gesto generoso, sinonimo del calore umano tipico della città.

Puglia

In Puglia al contrario si è soliti assaporare invece il caffè con ghiaccio. Lo si gusta in un bicchiere di vetro colmo di cubetti e successivamente innaffiato di caffè espresso e latte di mandorla determinando una bevanda golosa e gustosissima. Il caffè con ghiaccio nasce tuttavia da una necessità poiché quando negli anni ’70 il frigorifero non era ancora diffuso, si era soliti picconare il ghiaccio per conservare i cibi, fruendo proprio dei bar.

Calabria

La Calabria tradizionalmente ama i sapori forti: non fa certo eccezione il caffè calabrese, dove all’interno di un piccolo bicchiere in vetro, il caffè viene miscelato a Brandy e zucchero di canna. Il composto viene poi scaldato col vapore della macchina e completato con polvere di caffè e liquirizia. Una vera leccornia per palati particolarmente esigenti, da bere rigorosamente bollente.

Sicilia

Il caffè in Sicilia è simbolo della cultura mediterranea: qui domina la granita al caffè, tipica siciliana. Una gustosa prelibatezza, di norma servita accompagnata dalla brioche tradizionale locale e completata da una montagna di panna montata. Ideale per chi non teme la dieta e non rinuncia a una deliziosa overdose di calorie!

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