Storia dell’hot dog: il panino con salsiccia più famoso del mondo

È uno degli street food più noti e amati in tutto il mondo, simbolo della gastronomia veloce statunitense, e ha un nome che definire curioso è poco: parliamo dell’hot dog, il panino farcito con würstel e condito da varie salse o verdure che ha conquistato i palati di tutti noi.

Che cos’è l’hot dog

L’hot dog è una pietanza di origini antiche e umili, molto economico ed estremamente gustoso, che si può consumare facilmente anche camminando in strada.

Nella versione classica, l’hot dog è una sorta di panino al latte, morbido, dolce e di forma oblunga (un bun), che viene riempito con un wurstel emulsionato, solitamente in carne di maiale, manzo o, nelle versioni più economiche, pollo o tacchino: per contenerlo, il pane può essere tagliato a metà oppure forato da un apposito macchinario. Oltre alla salsiccia di carne sono previsti alcuni condimenti, quali senape, ketchup, maionese, o un contorno di verdure come i crauti caldi.

Pur essendo diventato un simbolo del cibo degli Stati Uniti – venduto quasi agli angoli di tutte le strade, oltre che negli stadi e in altri luoghi pubblici, ad esempio con i tradizionali carretti o negli stand fissi – questo panino è in realtà originario del Vecchio Continente e in particolare della Germania, da cui poi è “emigrato” trovando enorme fortuna e diffusione in gran parte del mondo.

Come si prepara l’hot dog

La ricetta dell’hot dog ammette possibilità di variazione, perché il wurstel può essere preparato con differenti metodi di cottura, e ad esempio può essere bollito, fritto oppure grigliato.

Oltre alle preferenze di gusto rispetto alla modalità di cottura (che comunque garantisce un ottimo sapore), molto dipende anche dal tipo di condimento, perché la giusta combinazione con gli ingredienti ci permette di far esprimere pienamente il gusto dell’insaccato. Ad esempio, le salse come ketchup o senape sono perfette con carne grigliata, ma possono appagare le papille gustative anche se l’insaccato è bollito; l’abbinamento con verdure stufate, cetriolini o crauti è indicato per creare un mix di sapori decisi, mentre in altri casi si privilegia il gusto morbido di un formaggio per accompagnare (e non sovrastare) il wurstel.

Perché si chiama hot dog

Oltre a caratterizzarsi per la tipica forma, il panino incuriosisce anche per il nome, visto che hot dog significa letteralmente “cane caldo”.

Innanzitutto, sgomberiamo il campo da ogni tipo di dubbio: nell’hot dog non c’è carne di cane e probabilmente non c’è mai stata, anche se ci sono pareri discordanti.

Attualmente, si riconoscono come verosimili alcune possibili versioni che spiegano l’origine del termine.

  • La parola fu “inventata” da un venditore ambulante che, in un momento di difficoltà delle vendite, cercò di attirare l’attenzione dei clienti urlando “chi vuole le mie salsicce di cane?”. L’operazione di marketing funzionò a tal punto che anche gli altri venditori di würstel lo imitarono, variando però lo slogan e semplificandolo in “cane caldo”, o appunto in inglese “hot dog”.
  • La parola dog in inglese indica non solo il cane, ma anche il cosiddetto “dente di arresto” o le “briglie”, e quindi il riferimento del panino non sarebbe l’animale, ma le briglie che i ferrovieri un tempo utilizzavano per bloccare le rotaie alle traversine di legno.
  • I venditori ambulanti in realtà urlavano inizialmente “hot hog”, ovvero “maiale caldo”, in riferimento diretto alla carne dell’insaccato, che era appunto di suino. Il tempo e l’assonanza (uniti a un errore di comprensione o translitterazione) ha poi trasformato il termine in hot dog, decisamente più bizzarro e fortunato.
  • Il termine è stato coniato nel 1901 in ambiente sportivo: nel corso delle partite di football dei New York Giants, lo statunitense Harry M. Stevens distribuiva agli spettatori i dachshund sausages (la versione tedesca originaria dei panini con wurstel). Essendo caldi, i wurstel erano scomodi da servire e consumare nelle tribune dello stadio, quindi Stevens pensò di servirli in modo più semplice e veloce chiudendoli all’interno di panini lunghi riscaldati. Il disegnatore di vignette sportive Thomas Aloysius “TAD” Dorgan, mentre assisteva a un match, ebbe quindi l’idea per un disegno, rappresentando però un cane bassotto dentro al panino, perché “entrambi sono rossi, lunghi e tedeschi”; visto che i venditori richiamavano l’attenzione delle persone urlando “get your dachshund sausages while they’re red hot” (“prendi la tua salsiccia mentre è ancora calda”, in italiano), in breve la preparazione assunse il nomignolo equivoco hot-dog, che usiamo ancora oggi.

Rispetto a quest’ultima leggenda, c’è da dire che Tad Dorgan è (ed era) un nome piuttosto noto in ambito giornalistico, ma della sua “famigerata vignetta” non c’è traccia negli archivi storici del New York Journal; al contrario, gli storici hanno ritrovato tracce scritte del termine “hot dog” su alcune riviste già a partire dal 1890, ben prima quindi di quando sarebbe stato eseguito questo fantomatico disegno.

Secondo la Wikipedia americana, il termine dog è stato usato come sinonimo di salsiccia sin dal 1800, forse in riferimento alle voci secondo cui i produttori di salsicce usavano appunto carne di cane nei loro prodotti; all’inizio del XX secolo, il consumo di carne di cane in Germania era comune e il sospetto che le salsicce contenessero carne di cane era “occasionalmente giustificato”.

La storia dell’hot dog

Anche le storie sul nome richiamano alle radici europee, e germaniche, di questa preparazione; in effetti, l’insaccato che noi italiani chiamiamo wurstel ha origine in Germania o in Austria, tanto che localmente si chiamano wiener o frankfurter, in onore delle due città che se ne contendono la paternità (Vienna e Francoforte). In particolare, le salsicce per gli hot dog fatte con misto di maiale e manzo in lingua tedesca si chiamano Wiener o Wiener Würstchen (piccola salsiccia), mentre quelle con carne di solo maiale sono le Frankfurter.

E proprio da Francoforte si racconta che sia partito l’inventore degli hot dog, o quanto meno il venditore che li ha portati e resi famosi negli Stati Uniti, un immigrato tedesco di nome Feuchtwanger. Stando a un’altra storia (o leggenda metropolitana), Feuchtwanger vendeva salsicce calde per le strade di St. Louis, nel Missouri, e forniva ai suoi clienti un paio di guanti per dar loro modo di consumarle senza scottarsi le mani. Molti clienti, però, approfittavano per scappar via con i guanti, senza restituirli, e quindi la moglie del venditore ebbe un’idea geniale, destinata a cambiare la storia della gastronomia: servire i wurstel in un panino ed evitare il ricorso ai guanti.

Panini con wurstel o wurstel con panini? In Germania non c’è dubbio

C’è da dire che nel mondo gli hot dog e i panini con wurstel non sono serviti allo stesso modo, e soprattutto in Germania ci sono alcune differenze sostanziali. In quel caso, infatti, è il wurstel a dominare, perché le salsicce sono servite su un vassoio di cartone su cui è adagiato anche un piccolo panino in accompagnamento, solitamente di dimensioni davvero ridotte rispetto al companatico. Differenti anche i condimenti: se la senape e i crauti sono frequenti, più raro è il ketchup (ma in incremento per la forte richiesta), mentre è ancora “vietata” la maionese, salsa non particolarmente gradita nel Paese tedesco.

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