Un tuffo nel passato: le merendine più amate dai grandi e forse sconosciute ai giovani

Ogni anno, 31 milioni di italiani acquistano almeno due volte a settimana uno snack confezionato: più della metà dei nostri connazionali, quindi, compra e mangia ancora le merendine industriali, scegliendo tra le varie marche e prodotti del mercato la soluzione ritenuta migliore per la propria merenda.

L’evoluzione delle merendine

Nel corso del tempo, per fortuna, le aziende dolciarie hanno cambiato ricette delle loro creazioni per adeguarsi alle richieste di mercato e alla maggior sensibilità verso il mangiar sano e bene, riducendo la presenza di zuccheri, grassi saturi e l’apporto calorico delle merendine. Anzi, secondo la Fondazione italiana per l’Educazione Alimentare uno snack tipo realizzato in Italia contiene meno della metà dei grassi saturi e degli zuccheri rispetto a una merendina inglese e addirittura 3 volte meno rispetto a quelle commercializzate negli Stati Uniti.

Un tuffo indietro nel tempo

Ad ogni modo, consumare questi prodotti industriali non è sempre una scelta consigliabile, soprattutto per i nostri piccoli: lo spuntino di metà mattina, o lo stacco per la ricreazione a scuola, è un momento importante della giornata e dovrebbe fornire tra il 5 e il 10 per cento delle calorie giornaliere, oscillando quindi tra le 100-125 calorie di un bambino di 6 anni e le 180-200 di un adolescente. I nutrizionisti invitano a privilegiare merende facilmente digeribili, ricchi di carboidrati e poveri di grassi, puntando magari su vecchie preparazioni casalinghe che possono essere riscoperte anche dai più giovani!

Pochi ingredienti, tanto gusto

Pochi ingredienti semplici e naturali – di solito pane, burro, olio, uova e farina, ovvero gli immancabili nelle credenze delle case “di una volta” – mescolati con sapienza per realizzare ricette da portare in tavola al momento della merenda, che all’epoca riuniva tutti i più piccoli della famiglia. Ecco quindi una decina di merende che hanno fatto la storia del nostro Paese, da Nord a Sud, pensate per superare la nostalgia degli spuntini e per trovare alternative migliori agli snack confezionati.

Lo zabaione, un grande classico

Al primo posto di questa lista c’è lo zabaione, da considerare come un alimento assoluto e non come accompagnamento di dessert (ruolo a cui oggi è in prevalenza destinato). Oggi la consapevolezza circa la pericolosità del consumare le uova a crudo rende inevitabile la pastorizzazione, e quindi per prepararlo serve una cottura in un pentolino a fiamma bassa in cui andremo a mettere a bagnomaria il composto di tuorlo d’uovo, zucchero e marsala – in pari quantità – da mescolare vigorosamente per arrivare alla necessaria e tipica consistenza cremosa.

Fare merenda col pane

In tema di semplicità non possiamo non ricordare lo snack con pane e olio, tradizione di tutta Italia e ottimo metodo per apprezzare il gusto dell’olio fresco: se il pane è fragrante e saporito non serve neppure abbrustolire le fette, mentre per dare una spinta di sapore possiamo aggiungere una punta di sale, qualche goccia di aceto e una passata di spicchio d’aglio in camicia.

Se invece non abbiamo del pane fresco, ma fette o pezzi interi che ormai hanno perso fragranza, possiamo preparare un’altra merenda tipica: pane raffermo e pomodoro. Basta tagliare a fette o a cubetti il pane, metterlo in ammollo in acqua, e poi scegliere il condimento preferito a base di pomodoro: possiamo usare i pomodorini freschi con una semplice goccia d’olio e una presa di sale, oppure usare la salsa insaporita con qualche spezia, oppure ricavare delle classiche bruschette.

Le ciliegie e gli orecchini

Un altro ingrediente centrale delle merende dei vecchi tempi è la frutta, in particolare le ciliegie: consumate ovviamente solo al momento giusto (quando si rispettava la stagionalità in modo rigoroso!), queste delizie erano apprezzate non solo per il gusto dolce e per la versatilità (base per le confetture, protagonista di crostate e così via) ma anche per la possibilità di “giocare”. Tutti quanti, almeno una volta nella vita, abbiamo usato una coppia di ciliegie unite dai piccioli mettendola sulle orecchie per fare degli “orecchini” naturali!

Le preparazioni al forno

Passiamo ora ad alcune preparazioni un po’ più elaborate: nulla di particolarmente complesso, perché come dicevamo su ci dedichiamo solo a ricette semplici, tradizionali e sane con cui tornare a fare merenda “come una volta”. È il caso del risolatte, un dolce a base di riso, latte e zucchero che possiamo aromatizzare con la vaniglia e una spolverata di cannella, proposto anche in tante varianti.

Ma anche la classica focaccia può essere uno snack ideale per la merenda, seguendo la ricetta preferita o quella più diffusa nella propria città: morbida o croccante, con erbette aromatiche o semplicemente con i grani di sale a fare da contrappunto al morso, la focaccia può conquistare tanti palati ancora oggi.

I dolci delle merende di una volta

Se al salato preferite il gusto dolce, non c’è problema: ecco tre soluzioni veloci e pratiche per le merende! Partiamo dal ciambellone, che è la preparazione più semplice e ripetibile della nostra tradizione gastronomica: anche in questo caso ci sono tante possibili varianti (aggiungere il cacao in polvere per una versione bicolore e bigusto, oppure spalmare la confettura sulle fette e così via), ma di base resta un semplice dolce con zucchero, uova, farina e burro.

Simili gli ingredienti del castagnaccio, ricetta veloce e leggera che prevede però l’aggiunta caratteristica della farina di castagne e di uvetta, pinoli e rosmarino. Un po’ più ricercato, infine, è il pan con l’uva, un dolce dal sapore rustico e molto intenso che potrà sorprendere i palati “moderni” e richiamare alla memoria vecchie merende a chi ha qualche anno in più!

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