Sono il più delle volte proprio le competizioni a dare concretezza al lavoro di anni, stabilendo quelli che sono veri e propri “punti fermi” all’interno del tipico percorso evolutivo che si sviluppa nel tempo, in modo tale da raccontare in maniera efficace, quello che è lo stato di interi settori. E’ il caso del The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2019, che ha segnato un anno decisamente da record per il numero decisamente degno di nota di partecipanti, e che ha immortalato alla perfezione lo stato del “settore dedicato alle bollicine”. Un settore che per la prima volta vede l’Italia affrontare una crescita esponenziale che ha determinato la scalata dall’autorevole competizione, piazzandosi in cima al medagliere e superando in questo modo anche il rinomato Champagne francese.
The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2019: un trionfo per l’Italia
Diciotto sono stati i Paesi partecipanti, i quali hanno conquistato ben 185 medaglie d’oro: tra questi per la prima volta dall’inizio della competizione, ad essersi distinta è stata proprio l’Italia, il cui complesso degli spumanti ha raccolto ben 71 medaglie d’oro salendo ben 92 volte sul secondo gradino del podio. Seconda la Francia con 61 medaglie d’oro e 49 argenti attribuiti allo Champagne che tuttavia si è vista insignita come singola regione più premiata.
Ancora una volta The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2019 ha voluto premiare i vini “preziosi” con un’accezione lievemente differente del termine come ha sottolineato lo stesso Tom Stevenson, patron e ideatore della competizione: “negli ultimi sei anni ho cercato di incoraggiare i produttori a focalizzarsi sulle etichette che potrebbero vincere la medaglia d’oro o quella d’argento. Che non significa necessariamente concentrarsi sui vini più costosi” bensì su quelli più performanti e maggiormente indicati ad aderire a una competizione prettamente di nicchia e particolarmente selettiva nei giudizi.
Italia e Francia: il vero “testa a testa”
Le sfide durante la The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2019 non sono certo mancate, così come i “testa a testa” sul filo del rasoio e che hanno saputo entusiasmare. Un esempio è stato magistralmente rappresentato dalla cantina Trentodoc Ferrari, produttrice tra l’altro di quello che tutt’oggi è considerato tra i migliori spumanti italiani, il Giulio Ferrari, insignita del premio “produttore dell’anno), la quale è riuscita a declassare Louis Roederer, e portando gloriosamente “a casa” ben 15 medaglie d’oro.
Un premio atteso e sperato che “testimonia una volta di più come il Trentino,grazie alla sua viticoltura di montagna, sia un territorio con una vocazione unica e straordinaria per creare bollicine di eccellenza” – cosi ha commentato Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari.
Un premio costituito da 27 ori e 19 medaglie d’argento, che avvalora ancora una volta il prestigioso e meritato riconoscimento a una denominazione che da anni rappresenta uno dei punti di forza del panorama vitivinicolo italiano e che ogni giorno si rivela in costante crescita, sia in termini di numeri che di qualità, al punto di aver quasi raddoppiato il numero delle etichette in concorso relative all’anno. 2019, al contrario di una Francia eccessivamente statica e se vogliamo un pò fiacca.
Tuttavia Tom Stevenson menziona altri momenti significativi che esulano dal rinomato e apprezzatissimo champagne: l’edizione si è infatti distinta anche per un notevole numero di produttori di Lambrusco in competizione, che hanno conquistato 7 ori e 7 argenti per un vino che di norma e, purtroppo, non gode di una buona pubblicità, proprio a causa di produttori che tendono a svolgere il proprio lavoro in maniera poco accurata, stroncando un potenziale che può senza dubbio esprimersi con prodotti di notevole qualità.