L’anguria, il simbolo per eccellenza dell’estate, è un frutto amato per la sua capacità di rinfrescare e deliziare, grazie alla sua polpa zuccherina. Conosciuta anche come cocomero, il suo nome scientifico è Citrullus lanatus e appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, la stessa di cui fanno parte la zucca, la zucchina, il cetriolo e il melone.
Questo frutto versatile non si limita a essere gustato al naturale, ma trova impiego in cucina in molteplici preparazioni, come gelati, macedonie, insalate e persino dolci. Le origini dell’anguria sono antichissime e affondano le radici in Africa; vi sono prove che attestano la sua presenza nell’antico Egitto già 4500 anni fa. Grazie alle migrazioni umane, tra cui quella degli schiavi, la coltivazione dell’anguria si è diffusa a livello globale, adattandosi e sviluppando caratteristiche peculiari in base al territorio.
Nel corso dei secoli, l’anguria è stata non solo domesticata, ma anche oggetto di incroci e selezioni che hanno dato vita a una moltitudine di varietà. Queste diverse tipologie si distinguono per forma, dimensione, colore della polpa e del gusto. È sorprendente scoprire quanto possa variare un frutto che, a prima vista, potrebbe sembrare sempre uguale.
Scopriamo quindi le varie tipologie di angurie, sia a livello internazionale che nazionale.
Quali varietà di angurie ci sono nel mondo?
La diversità delle angurie nel mondo riflette le varie culture e le condizioni climatiche in cui vengono coltivate. Un viaggio immaginario attraverso le diverse varietà di anguria potrebbe iniziare dall’Asia, principale produttore globale. In Giappone, una varietà esclusiva dell’Isola di Hokkaido è la Densuke, riconoscibile per la buccia nero-verde scurissimo e la polpa rossa, dolce e croccante. La sua produzione limitata rende questa anguria una delle più costose al mondo, con prezzi che possono arrivare fino a 6000 dollari.
Sempre dal Giappone arriva l’anguria Kaho, di dimensioni ridotte e forma allungata, con buccia liscia verde chiaro e polpa color salmone, simile all’americana Orangeglo, che invece è più grande con buccia striata. Negli Stati Uniti, un’altra interessante varietà è la “Moon and Stars”, caratterizzata dalla buccia verde con macchie gialle irregolari e polpa rosata dolce e aromatica. Questa varietà, pensata persa, è stata recuperata negli anni ’80.
In Canada, ma originaria della Russia, troviamo la Cream of Saskatchewan, distinguibile per la sua polpa bianca. Per quanto riguarda le angurie gialle, molti non sanno che sono frutti naturali, non il risultato di modificazioni genetiche. Tra le varietà gialle più popolari ci sono la Yellow Crimson, la Desert King e la Yellow Doll. Queste ultime hanno sviluppato un gusto delicato e piacevole attraverso coltivazioni selettive che hanno migliorato il loro sapore nel corso degli anni.
Se parliamo di angurie giganti, le Carolina Cross detengono il record, superando spesso i 100 chilogrammi e assumendo una forma allungata come quella di un gigantesco cetriolo. Queste angurie sono spesso utilizzate nelle competizioni per il loro impressionante peso.
uali varietà di angurie ci sono in Italia?
In Italia, le angurie più comuni includono la classica Crimson Sweet e la più piccola Sugar Baby, entrambe facilmente reperibili nei supermercati e fruttivendoli. Tuttavia, non mancano le varietà particolari che rappresentano delle vere e proprie chicche.
L’anguria Reggiana, l’unica in Europa con il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), è prodotta in tre tipologie (tonda, ovale e allungata) ed è apprezzata per la sua polpa rossa, soda, croccante e zuccherina.
La regione Emilia Romagna, oltre ad essere patria della pera volpina, ospita l’anguria Romagnola o di Bagnacavallo, una varietà che stava quasi scomparendo. Questa anguria ha buccia verde chiaro con strisce scure e polpa rossa. Curiosamente, la Romagnola fu portata in Canada da un emigrante dove trovò successo, per poi ritornare in Italia solo una decina di anni fa.
La Sicilia vanta invece l’anguria di Siracusa, dalla forma ovale-allungata, con striature verde chiaro e l’interno rosso, ideale per preparare il tradizionale gelo di melone. Anche la Sardegna offre un prodotto speciale, l’anguria di Gonnosfanadiga, tipica del sud dell’isola e tutelata come patrimonio della biodiversità.
Per finire, una varietà che si discosta da quelle più tradizionali è la Perla Nera. Originaria del mantovano, questa anguria tonda di medie dimensioni si distingue per la sua buccia nera e l’assenza di semi, rappresentando un’ulteriore testimonianza della ricca diversità delle angurie italiane.