Dure o morbide, ripiene o mou, aromatizzate o semplici: gli italiani amano le caramelle, a prescindere dalla tipologia preferita, tanto che le stime parlano di un consumo medio annuo di oltre 1,5 chili di prodotti di confetteria a testa, che generano una produzione totale di 108.507 tonnellate e un valore di quasi 1,3 miliardi di euro.
Il vero boom delle caramelle industriali in Italia lo abbiamo avuto tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento, quando l’industria dolciaria divenne più aggressiva e iniziò non solo a sperimentare nuovi gusti e formati, ma anche a sfruttare i canali del marketing (televisivo, e non solo) per raggiungere il target principale di destinazione, ovvero i più giovani, conquistati da spot e packaging memorabili.
Facciamo un tuffo indietro nel tempo alla ricerca delle caramelle e dei chewing-gum più famosi di quel periodo, quelli che hanno segnato un’epoca e che, in alcuni casi, si sono fermati lì perché non hanno avuto fortuna successivamente.
Rossana
È forse la caramella italiana per eccellenza o, ancora più precisamente, la caramella della nonna, quella che non mancava mai in casa e che serviva a regalare un momento di dolcezza ai più piccoli. Le caramelle Rossana sono state inventate dalla Perugina nel 1926 (con lo zampino di Luisa Spagnoli, come per il Bacio) e mantengono la loro fama fino al nuovo millennio, conquistando anche le giovani generazioni con il loro gusto e il giusto mix tra un esterno duro zuccherino e un cuore morbido, fatto di crema di mandorle, nocciole e latte condensato.
Nel tempo è cambiata la società che produce le caramelle – dalla Perugina alla Nestlè fino alla recente acquisizione da parte di Fida – ma non le caratteristiche distintive: oltre al sapore e al nome (ispirato alla Rossana amata da Cyrano de Bergerac), il terzo elemento iconico è l’incarto rosso della caramella. Lo stesso colore ritorna anche nelle nuove varianti lanciate sul mercato, come la crema spalmabile Rossana o la versione al cioccolato.
Pastiglie Leone
Un altro mito dell’industria dolciaria italiana sono le Pastiglie Leone, nate nel 1857 a Torino e ancora oggi caratterizzate da un packaging con fregi sabaudi. Queste caramelle, tipicamente a forma di cilindretto zuccherino rinchiuso in una scatoletta di carta giallo e oro, si sono poi arricchite di tantissime profumazioni e oggi si trovano in tre grandi tipologie: dissetanti (gusti di base, come mirtillo, fragola, anice, limone, arancia, menta, vaniglia o cannella), digestive (ad esempio alla genziana, alla camomilla, al fernet o allo zenzero) e speciali (con combinazioni particolari di aromi – come quelle all’assenzio, alla propoli o al tè verde – o frutto di partnership con altri brand, come le caramelle all’amarena Fabbri, alla cedrata Tassoni o al Panettone Tre Marie, per restare in tema con altri prodotti nostalgici).
Fruit Joy
Alle morbide Fruit Joy tu resistere non puoi: devi, devi, devi masticar! Questo era il jingle che accompagnava a fine anni ’80 lo spot commerciale delle caramelle Fruit Joy, gommose alla frutta che avevano debuttato in Italia nel 1986 e che, in realtà, rappresentavano la versione industriale delle storiche Rowntree’s Fruit Pastilles di origine britannica.
Nella famosa pubblicità, un ragazzino sfidava il cestista Bobby Kinzer ad assaggiare le Fruit Joy senza masticarle: impresa che si rivelava impossibile e che serviva a promuovere la qualità e il gusto delle caramelle, semplicemente irresistibili.
Dopo un periodo di appannamento, le Fruit Joy sono ancora oggi sul mercato, realizzate con succhi di frutta concentrati, come lime, arancia e fragola, ognuno dei quali caratterizza la singola caramella.
Polo
Il buco con la menta intorno: la pubblicità delle caramelle Polo era precisa nel descrivere le peculiarità di questo prodotto, inventato sempre dai britannici di Rowntree’s nel 1948 e poi distribuito in tutta Europa: un dischetto bianco, di forma simile a una ciambella, completamente alla menta, con effetto rinfrescante e polare, e scritta POLO® in rilievo sulla superficie.
Cubik
Incarto rosso con estremità gialle e scritte nella stessa colorazione: tutti abbiamo visto e mangiato almeno una volta nella vita le caramelle Cubik di Elah, toffee al caramello mou derivato dal latte, dalla consistenza avvolgente che riempie la bocca.
Elah 900
Insieme alle Cubik, le Elah 900 costituivano la base delle calze della Befana per tutti i bambini degli anni Ottanta e Novanta: in questo caso, però, la combinazione di gusti non era sempre gradita ai più piccoli.
Le 900 sono infatti caramelle toffee alla menta piperita e liquirizia, immediatamente riconoscibili per la doppia colorazione dell’impasto (bianco e marroncino chiaro, equamente divisi) e per l’incarto, bianco e nero con scritta 900 in verde.
Tic Tac
Il nome corretto è tic tac, con le iniziali minuscole, e sono i piccoli confetti prodotti da Ferrero sin dal 1969, così chiamati per il rumore che fanno quando il pacchetto di plastica viene agitato.
La versione originale è quella alla menta, con caramella bianca, ma negli anni Ottanta arrivano il confetto all’arancia (prima similmente bianco, poi arancione, così come la confezione) e altri, come quello ai frutti di bosco (in pacchetto rosa). Oltre al gusto delle caramelline, a restare impresso nella mente è anche il tipico pacchetto, caratterizzato dal sistema di apertura con sportellino a ribalta.
Galatine
Sono piccole tavolette di latte, incartate singolarmente e da gustare succhiando la caramella oppure mordendola per un’esplosione di dolcezza: le Galatine sono nate nel 1956 grazie all’intuizione della Polenghi (storico brand produttore di latte), ma è probabilmente con il passaggio alla Sperlari che trovano la grande fama.
Nel tempo, alla versione base e completamente bianca si sono affiancate varianti con altri gusti, ad esempio frutti di bosco, con pezzi di cioccolato, al latte e fragola, oltre che una versione morbida che ribalta completamente la classica esperienza sensoriale.
Dietorelle
Sempre in casa Sperlari possiamo citare una caramella che, in realtà, ha fatto la sua comparsa negli anni Novanta, in un periodo di (iniziali) battaglie al consumo eccessivo di zucchero; forti anche di una strategia promozionale mirata (che ad esempio puntava alla fascia di ascolto attratta dallo show Non è la Rai), le Dietorelle si sono fatte strada nel mercato dei confetti e oggi sono ancora sulla scena, disponibili in tantissimi gusti e formati.
Morositas
Prodotto invece iconico degli anni Ottanta e oggetto di numerose campagne promozionali in tv (che, a guardarle con gli occhi attuali, denotano spesso connotazioni quanto meno sessiste se non addirittura razziste…), le Morositas sono caramelle gommose alla liquirizia realizzate dalla Perfetti Van Melle e caratterizzate da una forma che ricorda l’aspetto di una mora.
Il gusto originario era piuttosto artificiale, ma nel tempo la ricetta è stata rivista; inoltre, alla versione base alla liquirizia si sono aggiunti varianti senza zucchero o alla frutta.
Alpenliebe
Sempre da Perfetti Van Melle arrivano nel 1985 le Alpenliebe, caramelle dure al mou (e poi in tante altre varianti, molte delle quali oggi fuori produzione, come le Menta mix, le Fragola mix o le Orange with chocolate).
A fare la fortuna del prodotto è anche la campagna di marketing, che punta sullo slogan “Una carezza al gusto di latte” per descrivere la sensazione dell’esperienza gustativa della caramella, e anche la scelta di un testimonial di eccezione come Ezio Greggio, protagonista (in compagnia della mucca Gilda) di una serie di spot televisivi fra gli anni Ottanta e Novanta.
Golia
Continuiamo con le produzioni Perfetti e ricordiamoci della linea di caramelle Golia: il primogenito nel 1945 è il piccolo dischetto morbido alla liquirizia incartato singolarmente (con marchio di stella a sei punte di colore verde che contiene una lettera G), ma poi negli anni successivi sono sbarcati le Golia bianche (quadratini bianchi di menta con interno di liquirizia), Golia Frutta C (agli agrumi), Golia Activ, Golia Activ Blu, Golia Activ Plus, Golia Fresca Estate e Golia Activ Extra Forte.
Anche in questo caso, la memorabilità nasce anche dalle campagne promozionali: in particolare, negli anni Ottanta si puntò sul jingle “Chi non mangia la Golia è un ladro o una spia”, mentre le altre versioni ebbero lanci specifici (come nel caso degli orsi bianchi polari, scelti come “mascotte” delle Golia bianche).
Mentos
La Perfetti Van Melle ha il merito di aver distribuito (e fatto conoscere) in Italia anche le Mentos, piccole caramelle prodotte inizialmente nei Paesi Bassi e contraddistinte dalla forma sferoidale ellittica e da un rivestimento esterno più duro, che protegge un ripieno più morbido e gommoso.
I gusti sono svariati, dalla menta alla frutta (in particolare fragola, arancia o limone), e il vero successo delle caramelle arriva negli anni Novanta grazie a una fortunata serie di spot, in cui le Mentos avevano il “compito” di risolvere (in modo improvviso e fortemente ironico) alcuni problemi quotidiani vissuti dai personaggi, come se dotassero di superpoteri – pubblicità poi parodiate dalla band Foo Fighters nel video della canzone Big Me, nel quale i personaggi sfruttano allo stesso modo i poteri di una caramella chiamata Footos.
Tabù
Il lungo elenco di creazioni Perfetti Van Melle protagoniste degli anni conclusivi dello scorso millennio non può non comprendere le Tabù, piccole caramelle di liquirizia tipicamente contenute in una confezione metallica rotonda e schiacciata (da cui l’estrazione non era semplice, in verità).
A rendere memorabile il prodotto è stato anche il jingle musicale, di vaga ispirazione jazzistica, che esaltava le qualità dei tronchetti di liquirizia e delle successive varianti.
Fruit-tella
“Non è una gomma, non è una caramella… allora che cos’è? Fruit-tella!”. Per i ragazzi degli anni Ottanta, la nota canzone di Eduardo Vianello recita così, per effetto degli spot per la promozione di questa caramella morbida alla frutta, inventata già nel 1951 in Polonia e poi importata da Perugina prima e (ancora!) da Perfetti Van Melle poi.
Ancora oggi esistono varie versioni di Fruit-tella, comprese anche quelle senza zucchero o con gusti non strettamente legati alla frutta (ad esempio cioccolato, liquirizia e caramello).
Big Babol
Perfetti ci accompagna anche nel mondo dei chewing gum per incontrare e ricordare forse l’emblema degli anni Ottanta per il settore, ovvero le gomme Big Babol alla fragola contenute in una confezione rosa e blu con lettering tondeggiante.
Tutto – a partire dal nome – era stato studiato far capire la principale caratteristica di questo prodotto, ovvero facilitare la formazione di grosse bolle, e alla fragola nel tempo si sono aggiunte varianti quasi infinite (pesca, uva, cola, agrumi, anguria, friz con ripieno frizzante…).
Il successo arrivò anche grazie alla scelta di Bud Spencer come testimonial delle campagne promozionali.
Brooklyn
Anche la gomma del ponte è di proprietà della Perfetti Van Melle e per anni è stata il chewing gum più consumato d’Italia: tutti ricordiamo la forma a lastrina delle gomme Brooklyn (poi copiata anche da vari competitor) e la confezione classica (gusto spearmint), di colore verde con gomme incartate singolarmente da un doppio rivestimento, composto da un altro strato di carta e poi infine da un involucro in carta stagnola.
Vigorsol
Il primato delle gomme Brooklyn fu minato da un altro prodotto (l’ennesimo!) della Perfetti, ovvero i chewing gum Vigorsol, lanciati sul finire degli anni Settanta.
Ma è tra gli ’80 e i ’90 che queste gomme spiccano il volo, grazie a tantissime pubblicità ironiche e memorabili, che accompagnano anche il debutto delle altre varianti: alle gomme basic alla menta si aggiungono la versione senza zucchero e poi, via via, altri gusti, come la linea Air Action.
Zigulì
L’ultimo prodotto memorabile sono le caramelle Zigulì, nate nel 1969 e diventate presto un acquisto di rito in farmacia: al contrario di tutti quelli citati in precedenza, infatti, questi confetti erano in vendita solo in farmacia, una caratteristica che li rendeva “appetibili” per i genitori, convinti delle loro proprietà.
E proprio negli anni Ottanta le caramelle vitaminiche accrescono la loro fama grazie alla tv e a una serie di spot incentrati su rime rimaste nella memoria insieme al classico gusto fruttoso di queste palline.