Ferrero acquista Kelsen: i biscotti al burro più amati di sempre cambiano e vogliamo scoprire tutto

E’ solo di qualche giorno fa la notizia che ha generato il subbuglio mediatico nel settore dolciario italiano: Ferrero ha infatti acquisito  la danese Kelsen Group per 300 milioni di dollari, fino ad allora proprietà della nota holding americana Campbell Soup, nota per le sue memorabili zuppe in scatola: diventano dunque italianissimi i famosi biscotti al burro che hanno determinato l’acquolina in bocca per milioni di golosi in tutto il mondo. A controllare Kelsen sarà dunque Cth invest, la holding belga appartenente a Ferrero, la quale assumerà il pieno controllo di due impianti presenti in Danimarca: ecco che i famosi biscotti danesi al burro sono pronti per diventare parte integrante delle nostre abitudini, complice proprio la fama di Ferrero, da sempre sinonimo di qualità, genuinità e attenzione per il consumatore. 

La vendita di Kelsen Group è in linea con la nostra strategia volta a concentrarci sul Nord America dove attualmente stiamo già controllando marchi iconici nel settore alimentare e nel quale godiamo di una forte posizione di mercato“: questo è quanto dichiarato da Mark Clouse, amministratore delegato di Campbell Soup. La stessa Kelsen, che al momento comprende marchi quali Kjeldsens e Royal Dansk, solo nell’ultimo anno ha conquistato un fatturato di ben 157 milioni di dollari: Ferrero grazie a questa importante “mossa strategica” ha fatto in modo di aggiudicarsene il controllo, sbaragliando la concorrenza di un consorzio capitanato da Kkr, Bain Capital e Mondelez international, gruppo che produce gli altrettanto famosi e apprezzatissimi biscotti Oreo.

Ferrero: la grande scalata dell’impero dolciario italiano

Il noto brand danese Kelsen, produttore degli apprezzatissimi biscotti al burro che per anni hanno accompagnato le merende a base di the dei golosi di tutto il mondo, è stato acquisito dunque dalla holding belga Cht, diretta collegata di Ferrero, per una cifra pari a circa 300 milioni di dollari. Il gruppo Kelsen, precedentemente di proprietà della Campbell Soup Company, vede la sua sede principale proprio Danimarca nonostante distribuisca i suoi biscotti in tutto il mondo, con un fatturato colossale che supera i 150 milioni di dollari l’anno, e che per il gruppo Ferrero rappresenta una potenziale “miniera d’oro” nonché un nuovo passo volto alla continua espansione del gruppo made in Italy.

Gli amatissimi biscotti prodotti dall’azienda danese, ora di proprietà Ferrero, nello specifico i Kjeldsens e i Royal Dansk, sinonimo da sempre di “burrosità”, vengono ad oggi distribuiti in oltre 100 Paesi. Sono gli stessi che solo negli ultimi 12 mesi hanno generato per il gruppo Kelsen vendite per oltre 157 milioni di dollari, fatturati soprattutto per merito di Cina, Hong Kong e Stati Uniti, dove i caratteristici biscotti rivenduti nella celebre confezione in latta blu, vengono acquistati per poi rappresentare i perfetti regali da proporre ad amici e parenti per le merende più sfiziose.

La stessa Campbell Soup, dalla quale Ferrero ha acquisito il gruppo Kelsen, rappresenta un ulteriore colosso di fama mondiale del settore alimentare. Nell’immaginario collettivo, è nota soprattutto grazie all’intervento di Andy Warhol che negli anni 60 rese celebri tali lattine proprio grazie a un suo iconico scatto. L’amministratore delegato di Campbell Soup, Mark Clouse, ha motivato tale mossa, promuovedone la natura strategica volta a focalizzarsi su un mercato ben preciso e molto settoriale, con l’intento di aumentare ulteriormente i guadagni, consolidando in questo modo tale impero.

Danish butter cookies on old wooden table. Tea time

 

L’operazione, che include ovviamente i due siti produttivi danesi di Nrre Snede e Ribe, ha donato a Ferrero ben 400 nuovi dipendenti, rappresentando un notevole passo verso la crescita e l’espansione ben oltre il territorio italiano. Una scelta su cui il “gigante del settore dolciario” ha ampiamente ribadito da tempo, a partire dal 2018 quando la stessa Ferrero ha assimilato anche l’americana Nestlé per un importo di 2,8 miliardi di dollari per poi proseguire annunciando nell’aprile scorso, anche l’acquisizione di Kellog’s con un’operazione da 1,3 miliardi di dollari.

Insomma, ancora una volta Ferrero porta avanti con orgoglio il made in Italy attraverso una politica commerciale volta a valorizzare il territorio investendo in funzione di un ritorno economico che può contribuire sicuramente a garantire il buon andamento di tale mercato così settoriale e concorrenziale.

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