Hiromi Cake: nasce la prima pasticceria giapponese a Roma pronti ad assaggiare?

La cucina giapponese è la tua passione? Conosci tutti i ristoranti di sushi della tua città e vai matta per ramen e soba? Allora non puoi assolutamente perdere l’appuntamento con la pasticceria raffinata e golosa di questo splendido Paese orientale. Dove? A Roma, è qui che da poche settimane ha aperto i battenti Hiromi Cake, la prima pasticceria giapponese della Capitale.

La cerimonia del tè non può tralasciare un po’ di dolcezza

La scelta è davvero ampia. L’offerta colorata delle vetrine di Hiromi Cake nasce per accompagnare al meglio la tradizionale cerimonia del tè, perno della cultura giapponese. Ma questi piccoli pasticcini sono perfetti anche per un cappuccino matcha o per sorseggiare un caffè, rigorosamente bio e 100% arabica. Un momento da dedicare a se stessi e alla compagnia degli amici, soffermandosi nell’elegante locale romano e rinunciando per un momento alle solite corse quotidiane. Tutto qui invita alla calma e alla tranquillità, a concedersi un piccolo peccato di gola prima di rimettersi al lavoro. Ma se proprio non potete rinunciare a fare i conti con il vostro orologio, niente paura: il menù è anche da asporto. Nessuno sarà scontentato.

Uno staff in rosa

Hiromi Cake è un piccolo tempio del gusto per i più golosi. A gestirlo è la psatry chef Hiromi, con la collaborazione di uno staff tutto in rosa. Sono tre le addette alla pasticceria che affiancano Hiromi in laboratorio e che sapienza e una perfetta ed esperta manualità arricchiscono le vetrine di questo locale con ambientazione izakaya (letteralmente: negozio di sakè dove ci si siede) con i colori e i sapori tipici delle dolci pause made in Japan.

Vetrine golose

Cosa si può gustare? Tutto il meglio della pasticceria giapponese. Immancabili i dolci più noti della cucina nipponica: i dorayaki. Di cosa si tratta? Di piccoli e soffici pancake farciti di anko, una sorta di marmellata ricavata dai fagioli rossi. È possibile assaggiare anche gli azuki e i mochi, si tratta di piccole pepite di riso bollito. I mochi possono esser anche farcite, anche in questo caso il più delle volte con una marmellata di fagioli rossi, ma in questo caso il loro nome cambia e diventano piccoli daifuku. I golosi che non riescono proprio a rinunciare alla cioccolata possono assaggiare una delicatissima Kurò, soffice e morbida mousse al cioccolato fondente. In vetrina ci sono anche i Fuji san, un dolce che vuole essere una sorta di rivisitazione del più famoso Montblanc francese e che si traduce in un tortino ripieno di azuki, fagioli bianchi e matcha.

Dalla miniporzione alle torte

Per accompagnare la bevanda della pausa pomeridiana, che si tratti di tè o caffè è solo questione di gusti, sono perfette le monoporzioni. Il costo di questi piccoli dolci varia tra i 2,80 e i 4,80 euro. Ma se volete condividere questa esperienza con qualcuno a casa o organizzare un perfetto compleanno in stile giapponese, allora provate a ordinare una torta. Senza sottovalutare il fatto che tra i punti di forza del locale c’è la sua forte specializzazione proprio nella preparazione della tradizionale cerimonia light del té, un’idea originale per passare un po’ di tempo chiacchierando con le amiche di sempre.

Gli ingredienti della pasticceria giapponese

Hiromi accoglie la clientela in un angolo di Giappone. Tutti i suoi dolci sono preparati proprio seguendo le ricette tradizionali che richiedono, alcune volte, preparazioni di un’intera giornata di lavoro, con tantissimi passaggi. La proposta del locale romano, però, si allarga anche all’incontro di culture con alcuni dolci che si prestano ad accontentare anche i palati più Occidentali. Gli ingredienti tipici della pasticceria giapponese, in alcuni casi, sono lontani da quelli che noi immaginiamo per una torta: fagioli azuki, gelatina vegetale di alghe, sesamo. Ma anche farina d riso e soia. Gusti tutti da scoprire!

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