Le migliori birre artigianali: abbiamo una lista ufficiale da testare subito

Appassionati di birra, è il vostro momento! A due anni di distanza dalla scorsa edizione, torna la guida ufficiale alla birra artigianale italiana targata Slow Food, che riunisce e racconta le storie e le creazioni dei produttori nazionali che sposano la filosofia del “buono, pulito e giusto“.

Birra artigianale italiana, le eccellenze secondo Slow Food

In libreria e in download digitale dal 1 luglio, la Guida alle Birre d’Italia 2021 di Slow Food Editore mappa anche quest’anno il grande e variegato movimento brassicolo italiano, in continua crescita e composto da un ampio numero di piccoli, grandi e micro birrifici artigianali che stanno anche riuscendo a superare il difficile momento contestuale della crisi sanitaria.

I curatori della Guida, Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni, in una intervista a La Repubblica si dicono convinti infatti che il settore sia in salute, con numeri che pochi mesi fa, prima di questa complicata fase, “ci parlavano di una diffusa e costante crescita dei consumi, delle esportazioni, della diffusione del comparto”, e in generale si nota una “crescita qualitativa diffusa, con picchi di eccellenza notevoli anche tra i birrifici più giovani”.

Le novità della guida 2021

Rispetto alla scorsa edizione, quella che è la più autorevole pubblicazione in materia di birre artigianali italiane – frutto del lavoro di circa una novantina di collaboratori sparsi su tutto il territorio nazionale – presenta alcune novità e si presenta “più selettiva, più chiara nei simboli e nella grafica, più semplice da consultare”.

L’aspetto più evidente è la riorganizzazione del sistema di riconoscimenti a birre e birrifici, che si accompagna a una veste grafica più moderna e chiara.

Le categorie della Guida alle Birre d’Italia 2021

Cambiano le categorie, che diventano quattro, con maggior spazio riservato a Le Chiocciole, vale a dire il livello più alto e ambito di tutte le Guide Slow Food, assegnato in questo contesto a chi non solo produce birre di eccellente qualità e costanza, ma è anche impegnato per promuovere il settore birrario nazionale e dedica attenzione al territorio e all’ambiente di riferimento.

In aggiunta a Le Chiocciole ci sono poi Le Eccellenze – il nuovo riconoscimento assegnato ai birrifici che esprimono un’elevata qualità media su tutta la produzione; Le Birre Slow – prodotti eccellenti per valore organolettico, che raccontano la storia di un territorio e rappresentano un riferimento per la categoria, e infine Le Birre imperdibili, che meritano un assaggio per caratteristiche organolettiche di assoluto valore e un notevole equilibrio complessivo.

I riconoscimenti alle birre migliori d’Italia

Un altro elemento che salta agli occhi è il dato totale dei birrifici recensiti, quasi dimezzato rispetto alla scorsa edizione: se nel 2019 erano state esaminate 597 aziende, la Guida 2021 ospita “solo” 387 marchi, ma si tratta di una scelta ben precisa.

Il numero non va interpretato negativamente, spiegano infatti i curatori, perché “invece di puntare a realizzare una sorta di antologia del movimento craft, abbiamo voluto una guida che dicesse, dal nostro punto di vista e quindi in maniera più selettiva, quali sono i birrifici da non perdere nel panorama nazionale”.

Birra artigianale italiana, i top da Nord a Sud

E quindi, la Guida Slow Food alla birra artigianale italiana presenta solo il gotha del mondo brassicolo del nostro Paese, con indicazione dei migliori birrifici da Nord a Sud. Per ogni regione, poi, è presente una sezione speciale in appendice che riporta gli indirizzi di pub, ristoranti, bar o enoteche in cui poter acquistare e degustare le etichette raccomandate, così da fornire indicazioni utili e pratiche ai consumatori (destinatari finali di questo strumento).

In totale infatti sono segnalate 1866 etichette prodotte da 387 stabilimenti, e a guidare la graduatoria regionale è il Piemonte, a cui vanno 45 menzioni e ben 6 Chiocciole (per la precisione, Graglia – Elvo; Marentino – LoverBeer; Montegioco – Montegioco; Trecate – Croce di Malto; Vernante – Troll; Villar Perosa – Beba).

Al top anche i birrifici della Lombardia, che conquista parimenti 6 Chioccole (Comun Nuovo – Elav; Devio – Birrificio Rurale; Limido Comasco – Birrificio Italiano; Milano – Lambrate; Monza – Carrobiolo; Villa d’Adda – Hammer), mentre le altre regioni si devono “accontentare” di uno o due riconoscimenti al massimo.

L’elenco delle Chioccole per la birra artigianale

Per la precisione, proseguendo da Nord verso Sud, Le Chiocciole de Guida alle Birre d’Italia 2021 sono state assegnate a:

Liguria (1): Genova – Maltus Faber

Alto Adige (1): Bolzano – Batzen

Friuli Venezia Giulia (1): Forni di Sopra – Foglie d’Erba

Veneto (2): Sovizzo – Ofelia / Villaga – Siemàn

Toscana (2): Lucca – Brùton / Pietrasanta – Birrificio del Forte

Marche (1): Porto Sant’Elpidio – Mukkeller

Umbria (2): Assisi – Birrificio dell’Eremo / Serrapetrona – MC-77

Abruzzo (2): Loreto Aprutino – Almond ’22 / Notaresco – Opperbacco

Lazio (2): Bassano Romano – Hilltop / Bracciano – Vento Forte

Campania (2): Massa Lubrense – Sorrento / Roccadaspide – Birrificio dell’Aspide

Puglia (2): Conversano – Birranova / Lecce – B94

Sardegna (1): Maracalagonis – Barley

A questo elenco si aggiungono 3 birrifici “affinatori” che hanno meritato Le Chiocciole: Pianoro (BO) – Ca’ del Brado; Barberino Tavarnelle (FI) – Cantina Errante; Pienza (SI) – Casa Gori.

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