Ripassare la matematica in cucina: ne abbiamo bisogno!

Apparentemente, matematica e cucina sono due mondi distanti: gli unici numeri che possono mettere alla prova le nostre menti sono quelli delle dosi delle ricette, giusto? In realtà, anche nel luogo dove trionfano profumi e sapori c’è spazio per calcoli, percentuali e proporzioni, e anzi la cucina può diventare una sorprendente palestra per ripetere operazioni scolastiche o procedure più complesse, facendoci aiutare magari dai nostri figli che necessitano di quale ripassino.

L’uso della bilancia e l’abilità nel “far di conto” e di saper eseguire le classiche operazioni imparate a scuola (meglio se a mente, anche se la calcolatrice è ammessa!) sono in realtà fattori importanti quasi quando la capacità di usare al meglio pentole, forno e fornelli. Ed ecco quindi alcuni dei calcoli che più frequentemente possiamo fare mentre realizziamo le nostre ricette, dai più semplici ai più complessi.

Le quattro operazioni di base

Le ricordiamo tutti: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni, e le usiamo regolarmente in cucina anche senza farci troppo caso. Dal momento della spesa a quello della preparazione delle ricette, non c’è fase in cui non serva applicare queste vecchie nozioni. Si può partire dal banale: “se compro due pacchi di farina quanti ne avrò in totale a casa, se prima di uscire ce n’era solo uno?” oppure “quanti cartoni di succo di frutta sono rimasti in dispensa sottraendo quelli consumati durante la settimana?”; e poi andare su qualche calcolo un po’ più elaborato, ad esempio per suddividere in maniera equa le polpette che abbiamo preparato senza scontentare nessuno dei presenti a tavola o per aumentare le dosi degli ingredienti rispetto a quelle standard.

Moltiplicazioni e divisioni sono utili anche quando organizziamo una cena in casa in cui ogni ospite prepara qualche pietanza, per gestire e coordinare al meglio le persone ed evitare che il cibo sia troppo o troppo poco. Presupponendo un menu con 3 porzioni salate a testa (antipasto, primo e secondo) e 1 porzione di dessert per 10 partecipanti, le porzioni da preparare saranno in totale 30 salate (3 x 10) e 10 dolci (10 x 1), da dividere per quanti hanno dato disponibilità a collaborare.

Usare le stime

Nel campo matematico, una stima è la valutazione approssimativa di un valore di cui non possiamo conoscere la quantità precisa, ed è un’operazione che facciamo ogni volta in cui facciamo la spesa (e calcoliamo appunto la stima di consumo della famiglia fino all’uscita successiva) o in cui prepariamo le dosi per i piatti (cercando di “indovinare” l’appetito degli altri commensali e di offrire loro una giusta quantità di alimenti).

Rispettare le proporzioni o le percentuali nelle ricette

Quando vogliamo variare le quantità delle ricette usiamo non solo le operazioni di moltiplicazione o divisione, ma anche le proporzioni, per assicurare che tutti gli ingredienti rispettino l’equilibrio precedente e non ci siano sovra o sotto dosaggi.

Può capitare ad esempio di non avere tutta la farina necessaria per fare un dolce, ma solo una quota: anziché cambiare idea e ricetta, basta solo rivedere in proporzione la quantità di tutti gli altri ingredienti, facendo delle semplici equazioni in cui la X è la nuova quota da inserire nella nostra preparazione.

In alternativa, se le quantità da calcolare sono molte, è più pratico utilizzare le percentuali, ricavando il dato relativo all’ingrediente “incriminato” (nel nostro caso, la farina) e riducendo della stessa percentuale tutti gli altri previsti dal procedimento.

Tazze, cucchiai o grammi? L’utilità delle equivalenze

Spesso capita di trovare ricette espresse in unità di misura strane e insolite: once, pinte, tazze o cucchiai come si calcolano? Il problema è che alcune unità variano a seconda del Paese (ad esempio, tazze e pinte hanno pesi diversi in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Canada e in Australia), e quindi è importante riuscire a fare le giuste equivalenze per riportare tutto al nostro classico sistema decimale.

Il peso specifico per misurare l’acqua senza misurino

E come fare a calcolare la quota di acqua, latte o di olio extravergine necessaria alla ricetta se non abbiano a portata di mano un apposito misurino? C’è un sistema matematico anche in questo caso, ovvero calcolare il peso specifico con cui trasformare il volume in peso.

Per dirla in termini pratici, il peso specifico dell’acqua è pari a 1, quindi 1 centilitro di acqua pesa esattamente 1 grammo (e da qui possiamo partire con le proporzioni!). Invece, il peso specifico dell’olio extravergine è 0,915 e quello del latte varia fra 1,02 e 1,07; se dobbiamo usare 250 ml di olio, sulla bilancia dobbiamo dosare una quantità di 228,75 grammi circa.

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