Come tagliare i cibi per evitare il soffocamento nei bambini

Dati sempre più allarmanti divulgati dai media, indicano frequenti casi dove proprio i bambini finiscono per morire, o nella migliore delle ipotesi a salvarsi in extremis dal soffocamento, magari dopo aver ingerito una caramella o un semplicissimo acino d’uva. Tuttavia sono molti i genitori che tendono a ignorare o a sottovalutare la potenziale pericolosità di alcuni cibi che, se non adeguatamente tagliuzzati in piccoli pezzi, possono ostruire facilmente le vie respiratorie rappresentano una seria minaccia per i propri figli, spesso addirittura neonati.

Basta poco infatti perché un boccone diventi mortale e di fatto il soffocamento rientra tra le principali cause di morte, sopratutto nei bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, questo secondo i dati del Ministero della Salute che ha reso noto che oltre il 70% degli incidenti che coinvolgono i bambini sotto i tre anni avviene proprio a tavola a causa degli alimenti. Solo il restante 30% circa è causato da giochi e oggetti.

Sul sito fondato dal dott. Marco Squicciarini, Manovre disostruzione pediatriche è disponibile un’utile guida che illustra in maniera approfondita come tagliare correttamente i cibi: tuttavia qualche piccolo accorgimento adottato in cucina può sicuramente fare la differenza in termini di sicurezza, volta a prevenire il soffocamento dei bambini.

Come tagliare correttamente i cibi prevenendo il soffocamento

Quando si parla di primi piatti, è sempre preferibile non associare mai alimenti quali gli gnocchi di patate ai formaggi, questo poiché proprio i latticini possono sciogliersi facilmente creando il caratteristico “effetto colla” che potrebbe generare un’occlusione delle vie aeree. Qualora si volga la preferenza alla pasta, magari al pomodoro, meglio orientarsi su formati più piccoli in grado di essere inghiottiti con maggior facilità.

Per quanto concerne invece gli insaccati, spesso i würstel vengono per comodità, tagliati a rondelle: in realtà è esattamente questo tipo di forma circolare a rappresentare un potenziale pericolo per i bambini. Meglio dunque dividerli in quattro parti tagliandoli in senso longitudinale, riducendoli successivamente in pezzetti piuttosto piccoli, pratica che può essere comodamente attuata anche per le carote. Allo stesso modo anche il prosciutto crudo, se non tagliato nella maniera corretta può celare numerose insidie: in questo caso è necessario rimuovere prima il grasso per poi spezzettare le fette in piccole parti.

Alimenti quali i pomodorini necessitano di essere tagliati in senso longitudinale e, una volta divisi a metà, ridotti in cubetti molto piccoli. Entra poi in gioco anche la frutta: mele e pere vanno accuratamente ridotte in pezzi piccoli, grattugiate se destinate a neonati in fase di svezzamento e che non hanno ancora compiuto il primo anno di vita. Nespolepesche e albicocche si comportano in maniera analoga: si rimuove il nocciolo e si procede riducendo la polpa a pezzetti. L’uva invece, precedentemente tagliata in senso longitudinale, deve essere privata dei semi e ridotta in quarti di dimensioni ridotte.

In linea generale l’attenzione prestata dai genitori deve essere comunque massima: chewing gum, così come marshmallow, caramelle gommose o gelatinose, frutta candita e confetti, rappresentano i classici alimenti da “black list”. Tuttavia qualora il cibo finisse per ostruire le vie respiratorie, è necessario essere in grado di intervenire secondo ben precise modalità che variano in virtù dell’età del bambino.

Come evitare il soffocamento: la disostruzione

Come praticare dunque le manovre adatte alla disostruzione da attuare in caso di soffocamento? Se ci si trova in presenza di un neonato, occorrerà scoprire il bambino, afferrarne la mandibola e sdraiarlo in posizione supina a cavalcioni dell’avambraccio del genitore o della coscia, mantenendo il capo ben fermo. Con l’altra mano, occorrerà dare al piccolo fino a 5 pacche interscapolari in maniera energica avendo cura di non colpite la testa. Fatto questo sarà necessario afferrare la nuca del piccolo, sdraiandolo a pancia in su.e ponendolo sull’altro avambraccio: con la mano libera andranno quindi effettuate 5 compressioni toraciche in modo lento ma profondo, impiegando due dita e mantenendo ancora una volta la testa ben ferma.

Qualora invece il bambino sia più grande, al fine di rimuovere un’eventuale ostruzione delle vie respiratorie, sarà necessario applicare la cosiddetta manovra di Heimlich: essa consiste in un’energica compressione praticata alla base dello sterno dal soccorritore, a un soggetto che presenti le vie aeree ostruite o in maniera totale o anche solo parziale, permettendo in questo modo di generare un repentino aumento della pressione intratoracica in grado di generare l’espulsione dell’oggetto o dell’alimento che ha in questo caso comportato la temporanea occlusione delle vie respiratorie stesse.

Caldamente consigliato per evitare di farsi prendere dal panico in un eventuale momento di pericolo, specie da parte di futuri genitori o ancora neo mamme e neo papà, frequentare un corso di primo soccorso pediatrico nel quale vengono illustrati tutti i principi utili a garantire la sicurezza dei propri figli e le metodologie da applicare in casi di necessità. Un intervento rapido e tempestivo può salvare la vita.

 

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