Ci sono molti fattori che contribuiscono al successo della panificazione: una buona ricetta, una farina di alta qualità, tanto tempo e pazienza, le giuste condizioni ambientali, l’uso di un lievito efficace e anche gli strumenti giusti. In questi tempi in cui fare il pane e la pizza in casa sta tornando di gran moda, stiamo riscoprendo anche degli utensili antichi che possono aiutarci a ottenere i risultati sperati, come in particolare la madia per impastare, una sorta di “scatola” di legno che permette di lavorare l’impasto e farlo lievitare in modo omogeneo.
Madia per impastare: origine e storia
La madia è uno strumento dalla storia nobile e antica, un elemento d’arredo che però aveva anche una funzione molto pratica, ovvero consentire la preparazione del pane e la conservazione di vari alimenti basilari per le famiglie di un tempo, soprattutto quelle che vivevano in campagna o in ambienti rurali.
Utilizzata sin dal periodo del Rinascimento, la madia antica serviva appunto a conservare cibo e piatti e di solito si trovava nella cucina: in pratica, era una speciale credenza dalla forma di cassettone in legno con coperchio, suddiviso nettamente in due zone.
Nella parte inferiore era praticamente un mobile, chiuso con ante o con cassetti, che serviva a conservare e tenere al riparo olio, fiaschi di vino e altre sostanze alimentari, mentre la parte superiore è quella più caratteristica. Si trattava di una sorta di tavolo più ampio con piano di lavoro rialzabile, studiato per consentire ogni momento della preparazione del pane.
Come si faceva il pane con la madia
Quando il piano era abbassato, la madia serviva da tavolo per impastare il pane. Il “segreto” era però lo spazio che stava appunto sotto al piano, ricavato da un unico blocco di legno, di forma rettangolare e con bordi rialzati come una cassetta, che fungeva da contenitore per il pane stesso, la farina, il lievito e altri alimenti necessari alla preparazione, oltre che per far riposare gli impasti per la lievitazione prima della cottura in forno a legna.
La madia era un perno dell’antico “rito” della preparazione del pane, che una volta si ripeteva a cadenza bisettimanale, soprattutto per le famiglie meno abbienti: da tradizione, ogni 15 giorni il capofamiglia acquistava il sacco di farina fresca presso il mulino, mentre i familiari a casa dovevano controllare la salute del criscito (in alcune zone, ad esempio in Calabria, era comune “prestarsi” il lievito madre tra le famiglie confinanti, con l’ultima persona ad aver fatto il pane che passava la preziosa pasta nelle mani della figlia più piccola dei vicini).
Iniziava quindi la fase dell’impasto, che avveniva come detto sopra il piano di lavoro della madia (che quindi si riempiva di tutti i residui di questa lavorazione, come farina, acqua e parti di impasto): terminato il processo, si puliva la madia e si stipava tutto – alimenti avanzati e soprattutto panetti – all’interno del contenitore, completamente richiuso per evitare l’azione deleteria della luce (o magari anche la contaminazione di qualche insetto).
Le principali caratteristiche
Per questa sua natura, la madia era un mobile che serviva innanzitutto per lo scopo pratico, quindi non doveva rispettare particolari esigenze estetiche e aveva, infatti, linee molto semplici e pochi intarsi o decori. Anzi, in genere si facevano le madie direttamente in casa, qualsiasi legno disponibile o comune nella zona, oppure si faceva riferimento al falegname locale (o a qualche vicino o parente più esperto in quest’arte), utilizzando comunque impiallacciature pesanti per assicurare una buona durevolezza nel tempo.
Di base, quindi, la madia si presenta sempre come una “scatola per impasto” robusta, ermetica e facile da usare, con un coperchio a cerniera rettangolare che si apre per rivelare l’area di stoccaggio e che, da chiuso, funge da piano di lavoro per impastare.
Gli antichi modelli tradizionali erano alti circa 80 centimetri, con un piano d’appoggio che misurava in genere 150 centimetri: dimensioni ideali per non rendere la madia troppo ingombrante, ma appunto essenziale e funzionale.
La madia moderna e la riscoperta di questo mobile
Tornando alla vita odierna, attualmente le madie antiche sono oggetto del desiderio di tanti appassionati di oggetti storici e sono diventati sofisticati complementi d’arredo, sia in ambienti rustici che in case moderne, dove trovano spazio anche nelle zone giorno e nelle stanze da letto, oltre che nelle cucine come una volta.
Pur conservando l’antica vocazione di dispensa da cucina, infatti, oggi la madia somiglia (e viene spesso usata) piuttosto a un mobile passe-partout, capace di ravvivare e dare risalto a zone della casa che erano poco arredate, e può essere anche riconvertita in semplice “mobile che risolve problemi”, usato ad esempio per riporre biancheria o accessori da cucina che non trovano posto altrove, come porta tv in soggiorno, elegante mobile per la zona ingresso e così via.
Di recente, però, c’è stata una ulteriore evoluzione di questo accessorio, in chiave “alimentare”, perché in commercio sono comparsi nuovi modelli di madia, in accezione più moderna, che permettono di lavorare il pane e far lievitare i panetti.
Dove comprare una madia per impastare
I nuovi tipi di madia per impastare sono spesso delle “semplici” cassette di legno con bordi rialzati, da coprire poi con un asse di legno per creare le condizioni migliori per la lievitazione.
È facile acquistare oggi questi accessori, rivolgendosi a negozi specializzati o cercando tra le proposte degli shopping online, in modo da poter disporre su un alleato prezioso per le nostre preparazioni lievitate e, in qualche modo, far rivivere un’antica tradizione italiana.
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