Il cuoppo napoletano: un must food che tutti amano

Se sei in visita nella città di Napoli sicuramente ti capiterà di vederlo in giro, si chiama “cuoppo napoletano”.

Il cuoppo napoletano, tipico dello street food di questa città, è un cono di fritti misti da passeggio. Il cuoppo, in sé, è un foglio di carta paglia che viene arrotolato a forma di cono prima di essere riempito di bontà. Può essere acquistato nelle rosticcerie o nelle friggitorie, dai venditori ambulanti o nelle pizzerie che lo portano in tavola come aperitivo, sia di giorno che di notte.

Il cuoppo napoletano però non è unico e solo. Ne esistono infatti ben tre versioni, una più buona dell’altra, tutte da provare:

 

Cuoppo di terra

E’ chiamato di terra il cuoppo che non contiene alcuni ingrediente di mare. Può essere quindi di verdure o carne, sicuramente non manca mai di zeppoline di pasta cresciuta, panzarotti (ovvero crocchè di patate),  palle di riso (dei piccoli arancini) e scagliozzi (pezzetti di polenta fritta). In molti lo preparano con l’aggiunta di verdure pastellate, come ad esempio le zucchine, fiori di zucca ripieni di ricotta e le melanzane.

 

Cuoppo di mare

Com’è facile intuire, quello di mare è invece a base di pesce. In  un cuoppo di mare che si rispetti non mancano mai le alici fritte, i calamari (tagliati ad anelli, passati nella farina e fritti), il baccalà fritto, polpettine di pesce e magari le chele di granchio. Più difficili da trovare sono le zeppoline di pasta cresciuta con alghe, un tempo onnipresenti come antipasto in pizzeria o al ristorante.

 

Cuoppo dolce

Al cuoppo di terra e di mare, più di recente, si è aggiunto anche quello dolce. Anc’’esso è riempito con preparazioni fritte e, seppur non possa essere considerato tipico della tradizione, è particolarmente apprezzato soprattutto dai più golosi. Nel cuoppo dolce si trovano principalmente le graffette, zeppoline a base di acqua, farina e lievito che vengono fritte e poi ricoperte di tanto zucchero semolato, nella versione ancor più golosa sono invece ricoperte di invitante cioccolato.

 

Come deve essere un buon cuoppo

Che sia di terra, di mare o dolce, c’è una cosa che accomuna tutti e tre i cuoppi: la frittura deve risultare ben asciutta. Un buon cuoppo infatti si riconosce innanzitutto da questo “piccolo” ma non trascurabile particolare. Per evitare di acquistare un cuoppo troppo unto è necessario osservare le macchie che si formeranno sulla carta paglia, più piccole saranno e migliore sarà ovviamente ciò che stiamo per acquistare.

Come mangiare un cuoppo

Servito con dei lunghi spiedini di legno o più raramente con delle forchettine in plastica, il cuoppo può essere anche consumato direttamente con le mani. Ciò che conta realmente è che sia stato appena preparato, un cuoppo lasciato riposare (o addirittura fatto raffreddare) perde tutta la sua caratteristica principale, ovvero la croccantezza dei suoi fritti.

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