Il turismo enogastronomico in Italia, un fenomeno di successo

Da alcuni anni possiamo dire con certezza che il turismo enogastronomico in Italia è un fenomeno di grande successo, sempre in continua crescita.

Proprio in merito al turismo enogastronomico, recentemente, l’Isnart-Unioncamere ha presentato un rapporto all’open day Coldiretti in cui si stimava un impatto economico superiore ai 12 miliardi (pari al 15,1% del turismo totale) per quanto riguarda le spese legate all’agroalimentare da parte dei turisti che fanno vacanze in Italia.

Degustazioni e acquisti di prodotti tipici

Chi sceglie i viaggi enogastronomici generalmente lo fa per l’occasione di poter visitare le migliori aziende agricole, le cantine, i festival legati a cibo, birra, vino o più semplicemente godere della cucina locale nei ristoranti. Tra le varie attività di coloro che fanno una vacanza enogastronomica ci sono soprattutto le degustazioni di prodotti locali (con oltre il 13%), l’acquisto di prodotti enogastronomici ed artigianali del luogo (8,6%) e la partecipazione ad eventi a tema (6,6%). Molto apprezzata è anche la visita ai mercati in cui ci sono ingredienti tipici del posto.

La cucina italiana è sempre stata apprezzata in tutto il mondo, assumendo un ruolo importante anche a livello economico.

Tra coloro che restano soddisfatti infatti il 75% sono propensi a tornare, l’81% consigliano il luogo visitato ad amici e paranti ed il 59% acquistano i prodotti tipici provati anche dopo essere tornati nella propria città.

Perché si sceglie un viaggio enogastronomico

Oltre ad essere una scelta di gusto, l’enogastronomia italiana è molto apprezzata per la sua qualità.

La particolare attenzione per una corretta alimentazione, cresciuta esponenzialmente soprattutto negli ultimi anni, spinge le persone alla continua ricerca di cibi salubri e di qualità ma anche quelli che abbiano un impatto minimo sull’ambiente. Secondi i dati Censis (del 2015) oggi l’87,6% degli italiani preferisce portare in tavola unicamente prodotti tipici e di qualità.

Legame tra cibo, paesaggio e cultura da promuovere all’estero

Se in Italia lo sappiamo bene quanto sia importante il legame tra il cibo, il paesaggio e la cultura, tutto il nostro patrimonio andrebbe promosso al meglio anche all’estero.

Il presidente Isnart Roberto Di Vincenzo, in merito all’argomento, ha sottolineato il profondo legame tra cibo, paesaggio e cultura parlando di: “Elementi distintivi dell’identità italiana”. Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, ha invece aggiunto: “La connessione tra le filiere dell’agricoltura e del turismo è una delle basi per uno sviluppo sostenibile del territorio. È opportuno aprire a un profondo rinnovamento dei modelli turistici, anche in direzione della sostenibilità, dell’adattamento alle nuove tendenze della domanda e della qualità dell’accoglienza, per portare nuova ricchezza alle imprese ed alle comunità locali”.

Gli italiani e il turismo enogastronomico

E’ il caso di dirlo: agli italiani piacciono tanto gli itinerari enogastronomici.

A dirlo non siamo noi ma i dati che dimostrano che negli ultimi tre anni un italiano su tre ha fatto almeno un viaggio enogastronomico. Tra le regione più amate per questo tipo di turismo troviamo in ordine di classifica: la Toscana, la Sicilia, la Puglia, l’Emilia Romagna, la Campania ed il Lazio, luoghi in cui difficilmente si rinuncia ai grandi classici di pasta, pizza, vino e caffè.

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