Incremento della popolazione, scarsità di risorse naturali, cambiamento climatico e spreco alimentare: queste sono le sfide che da anni sta affrontando il settore primario a livello globale e che secondo gli studi diventeranno ancora più pressanti nell’immediato futuro. Già attualmente circa 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame e, se lo scenario produttivo non cambia, ci sarà ancora circa il 10 per cento della popolazione mondiale che sarà denutrita entro il 2030; inoltre, anche se la quota dell’agricoltura sul PIL globale si è ridotta ad appena il 3% (un terzo del suo contributo di pochi decenni fa), la domanda è in continua crescita ed entro il 2050 servirà produrre il 70% di cibo in più per soddisfarla.
Insomma, servono interventi precisi e specifici, che invertano la rotta in un settore che, negli ultimi tempi, è rimasto in una fase di stallo e ha conosciuto pochissima innovazione, per evitare che nei prossimi anni la scarsità di cibo e la fame siano un problema ancor più grave. È per questi motivi che in tutto il mondo si parla di agricoltura 4.0, un sistema rivoluzionario che mira a declinare anche nel settore primario la tecnologia e i big data, a tutto vantaggio dei sistemi produttivi, delle aziende e anche della qualità delle coltivazioni.
Cos’è l’agricoltura 4.0?
Agricoltura 4.0 è un termine entrato di prepotenza nei discorsi globali sul settore primario, che racchiude le grandi tendenze necessarie per apportare la decisiva rivoluzione positiva di fronte all’aumento della popolazione e ai cambiamenti climatici: in sostanza, rappresenta un approccio teorico e pratico basato su una maggiore attenzione all’agricoltura di precisione, sull’Internet delle cose (IoT) e sull’uso dei big data per promuovere una maggiore efficienza aziendale, si concretizza principalmente nell’adozione nelle aziende agricole di sistemi di monitoraggio e controllo, software gestionali, app e macchinari connessi.
Per risultare vincente, però, la sfida di agricoltura 4.0 richiede uno sforzo concertato da parte di governi, investitori e aziende, che devono diffondere l’adozione di tecniche e tecnologie agricole innovative.
In particolare, la coltivazione si concentrerà in maniera più specifica su zone limitate (e non su interni campi, in modo uniforme) per ottimizzare l’applicazione di acqua, fertilizzanti e antiparassitari; inoltre, i progressi tecnologici come sensori, dispositivi, macchine e tecnologia dell’informazione consentiranno una gestione differente e più efficiente, basata su tecnologie sofisticate come robot, sensori di temperatura e umidità, immagini aeree e tecnologia GPS che permetteranno alle aziende agricole di essere più redditizie, efficienti, sicure e rispettose dell’ambiente.
Tecnologie agricoltura 4.0
Il nome agricoltura 4.0 – oltre a essere mutuato da quello utilizzato per l’Industria 4.0, che parimenti indica l’evoluzione tecnologica e digitale del settore – è un riferimento alla storia del settore primario.
La prima rivoluzione agricola avvenne infatti quando gli esseri umani iniziarono a coltivare, circa 12.000 anni fa secondo le ultime teorie; la seconda rivoluzione agricola è stata la riorganizzazione dei terreni agricoli a partire dal XVII secolo, in seguito alla fine del feudalesimo in Europa, mentre la terza (nota anche come rivoluzione verde) parte con l’introduzione di fertilizzanti chimici, pesticidi e nuove colture ad alto rendimento insieme a macchinari pesanti negli anni ’50 e ’60.
Quella attuale quindi è l’epoca della quarta rivoluzione agricola, guidata dalle nuove tecnologie, in particolare dall’uso dell’Intelligenza Artificiale per prendere decisioni di pianificazione più intelligenti e movimentare robot autonomi: queste macchine intelligenti potrebbero essere utilizzate per la coltivazione e la raccolta dei raccolti, le operazioni di diserbatura, la mungitura del bestiame e la distribuzione di prodotti chimici per l’agricoltura tramite droni. Altre tecnologie specifiche per l’agricoltura includono nuovi tipi di elaborazioni genetiche per sviluppare raccolti più produttivi e resistenti alle malattie, lo sviluppo di fattorie verticali e, in chiave futuristica, la creazione di carne sintetica prodotta in laboratorio.
L’utilizzo di tecnologie per l’agricoltura non è una novità e, ad esempio, in Italia si è diffusa già dagli anni Novanta la cosiddetta agricoltura di precisione (una sorta di predecessore più prossimo di agricoltura 4.0), che si basava su soluzioni digitali per la progettazione di interventi specifici, che tenessero conto in particolare delle esigenze del suolo e delle piante, con l’obiettivo di migliorare e massimizzare la resa produttiva delle piantagioni, contenendo al tempo stesso i costi e l’impatto ambientale.
Attualmente, in Italia ci sono oltre 500 soluzioni di Agricoltura 4.0 disponibili per il settore agricolo in Italia, secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Smart Agrifood 2021 della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia, e sfruttano principalmente sistemi di Data Analytics, piattaforme o software di elaborazione e internet of things per applicazioni soprattutto nelle fasi di coltivazione, semina e raccolta dei prodotti, in modo particolare nei comparti dell’ortofrutticolo, del vitivinicolo e del cerealicolo.
Più nello specifico, tra le tecnologie più utilizzate ci sono in prevalenza quelle di Data & Analytics, piattaforme e software di elaborazione e Internet of Things, utilizzo di device di ultima generazione, sistemi per mobilità e geolocalizzazione, veicoli e attrezzature connesse, Cloud e Artificial Intelligence & Machine Learning. La maggior parte di questi strumenti è impiegata nella mappatura e monitoraggio da remoto dei terreni, nell’analisi dei fattori ambientali e dei terreni, nel monitoraggio di macchine e attrezzature e nel water management.
I vantaggi dell’agricoltura 4.0 per le aziende
Dovrebbero quindi essere già chiari i vantaggi per le aziende agricole che, grazie alle tecnologie digitali 4.0 e all’analisi dei dati possono contare su un supporto costante nella loro attività quotidiana e nella pianificazione delle strategie per ogni tipo di attività, compresi i rapporti con tutti gli attori della filiera, generando un circolo virtuoso in grado di creare valore per la singola aziende e, a cascata per i suoi partner.
Il risultato finale è che queste nuove soluzioni digitali permettono alle aziende agricole di aumentare la profittabilità e la sostenibilità economica, ambientale e sociale della propria attività, grazie innanzitutto alla razionalizzazione dell’uso delle risorse, che diventa al contempo anche più efficiente.
Ma, come accennato, a beneficiare di agricoltura 4.0 è l’intero ecosistema, perché massimizzare la sostenibilità lungo tutto l’arco dei prodotti (dal campo alla tavola) genera un impatto positivo anche sulla salute, perché metterà a disposizione dei consumatori finali prodotti più controllati e più freschi rispetto a quanto avviene con le tecniche tradizionali. Alcuni studi hanno quantificato questi vantaggi, stimando un risparmio attorno al 30% per gli input produttivi e un aumento del 20% della produttività, con un utilizzo limitato di sostanze chimiche.
Più in generale, il minor uso di acqua, fertilizzanti, pesticidi ed energia avrà un impatto positivo significativo sull’ambiente, e l’ottimizzazione delle coltivazioni potrebbe ridurre la dipendenza di una nazione da altri Paesi per la fornitura di prodotti agricoli di base. Un fenomeno, quello della dipendenza dal cibo importato dall’estero, che è quanto mai attuale e rischioso, come dimostrato dalla attuale interruzione della catena di approvvigionamento globale a causa della guerra in Ucraina.
Agricoltura 4.0 incentivi: ecco quali sono
Per favorire l’adozione di sistemi smart nelle aziende agricole, i governi stanno proponendo vari sistemi di incentivazione alle aziende e, in particolare, in Italia ci sono differenti programmi di agevolazioni fiscali o veri e propri “bonus” che possono interessare i coltivatori.
Il primo strumento utile è il credito d’imposta, che prevede agevolazioni fiscali per investimenti in macchinari agricoli ed è a disposizione di tutte le imprese agricole che facciano base in Italia, senza distinzioni di forma giuridica o settore economico di appartenenza, o regime fiscale di determinazione del reddito.
Inoltre, l’Inail ha avviato un bando per finanziamenti a fondo perduto alle imprese che decidono di investire in nuovi macchinari, che ha l’obiettivo di contribuire alla riduzione di emissioni inquinanti, di ridurre i rischi di infortuni e di ottimizzare il rendimento e la produttività delle macchine.
Anche la Nuova Sabatini contiene misure per l’agricoltura 4.0, attraverso un contributo a parziale copertura degli interessi pagati sul finanziamento per l’acquisto di macchine agricole ordinarie e macchine agricole 4.0.
Infine, per le aziende operanti in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo è possibile accedere al Credito del Mezzogiorno, un credito d’imposta aggiuntivo per chi opera in queste aree complesse.