Quanto lasciare di mancia? A volte, questo è un vero e proprio dilemma al termine di una cena al ristorante, soprattutto se ci troviamo all’estero e non conosciamo bene le abitudini locali, perché il rischio di compiere un gesto sbagliato o non adeguato al contesto è sempre dietro l’angolo. In realtà, basta seguire alcune regole per la mancia al ristorante, che in molti Paesi segue convenzioni non scritte, e quindi potersi sentire più sicuri al momento del conto.
Mancia al ristorante, la storia
Lasciare la mancia al ristorante è considerato un gesto di galanteria e buona educazione, per ringraziare – con una modesta somma aggiuntiva al conto – il cameriere o la squadra che ha compiuto un servizio impeccabile, meritando quindi questa sorta di ricompensa e gratifica personale che vada al di là di quello che è il compenso professionale.
In realtà, però, questa è una visione molto parziale di questa tradizione, che addirittura in alcune parti del mondo è vietata e vista come un gesto maleducato, e approfondire la storia della mancia ci fa comprendere meglio le posizioni.
Secondo gli ultimi studi, l’origine della mancia risalgono al Medioevo o comunque al periodo delle corti nobiliari, e in entrambi i casi ha a che fare con gli abiti e, in particolare, con le maniche.
La prima teoria è romantica: nel Medioevo, appunto, le dame donavano come primo regalo la manica del loro abito ai cavalieri. Questa abitudine è stata poi traslata come gesto di cortesia più ampio, arrivando fino ai giorni nostri.
L’altra tesi è più “concreta”: i signori non pagavano la servitù con uno stipendio, ma con vitto, alloggio e un abito all’anno, a cui si aggiungeva una tantum un piccolo “extra” utile a riparare (solo) le maniche, inevitabilmente la prima parte degli abiti a consumarsi e necessitare pertanto di un ricambio. E quindi, la cifra aggiuntiva per i servizi professionali iniziò a chiamarsi “manche“, che significa proprio manica in francese, e dal contesto nobiliare si è esteso poi alla vita di tutti i giorni.
Regole mancia ristorante: quali sono?
Oggi la mancia è una somma di denaro che si aggiunge al dovuto come ricompensa per il servizio prestato, come integrazione degli stipendi del personale.
Eppure, a livello mondiale ci sono tante differenze nella percezione di tale gesto, che in base alla cultura locale può essere interpretato come atto di gentilezza o, al contrario, gesto disdicevole e umiliante per chi la riceve. Gli studiosi, infatti, sottolineano che “la mancia è una forma di generosità aristocratica che presuppone una disparità di posizioni tra chi dona e chi riceve”, come spiega l’antropologo Marino Niola.
Ecco perché è bene fare una panoramica delle regole per la mancia al ristorante, così da evitare imbarazzi e dubbi al momento di saldare il conto e lasciare il tavolo.
A livello generale, ci sono alcune norme che valgono per tutti i Paesi in cui la mancia è “lecita” e anzi ben accetta: innanzitutto, meglio evitare di lasciare monetine da 1, 2 o 5 centesimi (soprattutto in Europa) che, seppur valide, possono risultare sgradite. Inoltre, sarebbe preferibile una mancia in contanti, che saranno poi divisi tra i dipendenti del locale, ma possiamo anche chiedere di aggiungere una quota extra al conto saldato con carta o pagamento elettronico, corrispondente alla mancia che vorremmo lasciare.
Galateo mancia ristorante, davvero esiste?
Per chi è interessato a fare “bella figura” e comportarsi in maniera consona esiste una sorta di galateo della mancia al ristorante, valido in Italia e non solo, composto da regole non scritte a cui rifarsi.
Innanzitutto, si deve ricordare la forma volontaria della mancia: questa forma di ricompensa non può essere richiesta e, anzi, il galateo ritiene maleducata l’imposizione dell’atto, la cui elargizione dipende solo ed esclusivamente dalla sensibilità della persona che ha ricevuto il servizio e dal suo livello di soddisfazione.
Al tempo stesso, però, anche sottrarsi dal lasciare la mancia – anche in casi di insoddisfazione – è ritenuto un gesto non elegante e il galateo “invita” a protestare non tornando più in quel locale o ristorante. In termini più pratici, però, è accettato anche il comportamento più diretto, ovvero non lasciare mancia per un servizio poco cortese o lento, o lasciare solo pochi centesimi come “provocazione”.
In generale, non ci sono una mancia minima o una mancia massima: la buona educazione spinge a lasciare sul tavolo una mancia del cinque o dieci per cento al cameriere che ci ha servito, che poi potrà essere divisa eventualmente tra gli altri professionisti in servizio, e di prevedere una somma aggiuntiva come piccola commissione se abbiamo richiesto al cameriere un servizio extra.
Sempre in termini di eleganza, la mancia va lasciata nel piattino del conto (possibilmente insieme al resto, se saldiamo in contanti, o insieme allo scontrino firmato della carta di credito) oppure sul tavolo, sotto un bicchiere. Assolutamente vietato lasciare la mancia direttamente al cameriere, infilandola nella sua mano o nella sua tasca: è un gesto volgare e di falsa discrezione.
Mancia ristorante Italia
Queste sono alcune delle regole che valgono per la mancia al ristorante in Italia: nel nostro Paese, questo atto non è obbligatorio (il servizio è già compreso nel costo della prestazione, in particolare nella voce del coperto), ma rappresenta comunque un gesto spontaneo di grande cortesia, molto spesso apprezzato e implicitamente richiesto.
La norma nel nostro Paese è di lasciare una quota di mancia al ristorante pari al 5 o 10% rispetto al totale del conto, anche a seconda della sua entità: ma come regolarci per le altre occasioni di pasto fuori casa? In trattoria e in pizzeria la mancia è altamente discrezionale, perché questi locali di solito hanno un’atmosfera più “leggera” e un servizio più veloce; se però siamo in una pizzeria gourmet o in una trattoria d’elite, vale lo stesso ragionamento del ristorante.
Simili regole funzionano anche per tavole calde e fast food, che in genere sono frequentati da giovani e giovanissimi che non hanno molti soldi da spendere: se è previsto il self service, la mancia può essere superflua. In caso contrario, o per locali di livello qualitativo superiore con un servizio dedicato, dobbiamo prevedere una mancia in aggiunta al conto.
Esiste anche la mancia al bar, unico caso in cui si dà a priori, appoggiando una monetina sul bancone, bene in vista per chi sta preparando il caffè o un’altra bevanda, per incoraggiare a una preparazione ancora più accorta.
Infine, la mancia dovrebbe essere sempre prevista e quasi obbligatoria per tutti i servizi che prevedono la consegna di spese, pizze e piatti pronti a domicilio: in questi casi, uno o due euro di mancia possono essere una gratifica che ricompensa dello sforzo, valutando eventualmente la corretta entità anche in base al peso dei prodotti, alla difficoltà della consegna e, non meno importante, al rispetto di puntualità e gentilezza.
Mancia ristorante Francia
Oltre che in Italia, la mancia al ristorante è facoltativa anche in larga parte d’Europa, dove viene gradita come segno di apprezzamento del servizio ricevuto.
Fanno eccezione i Paesi della Scandinavia, dove questa abitudine non è molto radicata, e parzialmente anche la Gran Bretagna, dove il conto presenta compare la voce “service fee”, che quindi rappresenta il corrispettivo della mancia per il servizio prestato dai camerieri; in caso di assenza di questo campo, è buona norma arrotondare il conto oppure lasciare il 10% del totale.
In Francia – dove, come visto, questo sistema è “nato” – la mancia si chiama pourboire (letteralmente, per bere, inteso quindi forse come extra da consumare in una maniera piacevole) e ha resistito anche all’abolizione nel corso della Rivoluzione (interpretata come retaggio signorile). A volte è già inclusa e segnalata nel conto, ma di solito si aggiunge a parte per un valore del 10-15% del totale del conto, da lasciare in contanti sul tavolo.
Mancia ristorante Germania
La mancia al ristorante in Germania equivale al 10% della somma da pagare nel conto; nel caso di somme cospicue, possiamo limitarci a lasciare il 5% del totale.
Mancia ristorante Spagna
Spagna e Portogallo hanno un approccio simile alle mance al ristorante: la quota deve essere sempre lasciata in contanti sul tavolo, nel corrispettivo del 5-10% del conto totale, ma nei locali più “easy” e buon mercato si può anche evitare.
È però buona norma non lasciare spiccioli di basso valore, che è considerato un gesto offensivo.
Mancia Polonia ristorante
Le mance al ristorante in Polonia di solito non sono incluse nel prezzo, ma sono gradite e andrebbero pagate solo in contanti: come nella cultura italiana, rappresentano un apprezzamento del buon servizio ricevuto, e si aggirano solitamente intorno al 10% del conto.
Mancia ristorante Svizzera
Più rigorosa la Svizzera, dove il servizio è incluso tra le voci del conto sin dal 1974: ciò nonostante, la mancia al ristorante in Svizzera è sempre gradita ed è una pratica ancora largamente diffusa per onorare una buona prestazione dello staff di sala. Anche in questo caso, le proporzioni sono del 10% rispetto al totale.
Mancia ristorante USA
Il nostro giro del mondo tra le mance al ristorante si chiude con due casi all’opposto, quelli della cultura statunitense e di quella asiatica: in un caso c’è l’obbligo di lasciare la mancia, nell’altro invece questa pratica è considerata offensiva.
Com’è noto, la mancia al ristorante negli USA è obbligatoria, perché rappresenta parte del salario dei camerieri, e quindi dobbiamo lasciarla anche in caso di esperienza negativa. Solitamente, il minimo che si può lasciare è il 10% del conto, ma la cifra extra attesa è in realtà superiore e arriva fino al 20%.
Niente mancia invece per giapponesi e cinesi: la mancia al ristorante in Giappone può essere interpretata come un’offesa al professionista che ha svolto il servizio, che viene già pagato per svolgere al meglio la sua mansione e non necessita quindi di un riconoscimento extra – come ci si aspetta da una cultura dove le rigide norme morali considerano la galanteria, il lavoro e il servizio reso con rapidità, gentilezza e rigore un vero e proprio obbligo. Pertanto, una mancia può essere considerata come un gesto volgare, compiuto da chi, altezzosamente, vuole esibire ricchezza e stabilire la propria superiorità.
Anche in Cina, in teoria, le mance non esistono e addirittura erano proibite: da qualche anno, però, e in particolare dopo le Olimpiadi, questa abitudine è entrata nell’uso quotidiano nel settore turistico, e quindi le mance in Cina sono sempre gradite, ma mai attese o pretese esplicitamente.