Il gesto di Cristiano Ronaldo nel corso di Euro 2020 ha di nuovo ridestato l’opinione pubblica su un tema molto delicato: è vero che le bevande gassate fanno male e che sarebbe meglio evitare di consumare bibite gassate in gravidanza? Proviamo a fare chiarezza e a capirne di più, affrontando le varie questioni senza pregiudizi.
È vero che le bibite gassate fanno male?
Cola in tutte le sue forme, chinotto, gassosa, limonata, aranciata, cedrata, ma anche ginger ale, energy drink e gli altri soft drink: l’elenco delle bevande gassate analcoliche è decisamente esteso e comprende una grande varietà di produzioni, in continua espansione a seconda dei trend del momento.
Di base, c’è un elemento che accomuna tutte queste creazioni: l’ingrediente principale è diluito in acqua satura di anidride carbonica, il gas incolore e insapore che produce le bollicine e che, per molti, è un toccasana per eliminare il senso di sete – questo gas infatti inibisce la sete perché “anestetizza” le mucose del cavo orale, ma allo stesso tempo provoca anche un senso di sazietà visto che dilata le pareti dello stomaco – a cui si aggiungono altri elementi come aromi, acido citrico, acido tartarico e, infine, zucchero o dolcificanti (ad esempio) saccarosio o destrosio per un senso di piacevole dolcezza.
Diffusissime sul mercato, spesso si ritiene che le bevande gassate fanno male: per una volta, non è una leggenda metropolitana, ma questa affermazione è comunque vera solo in parte e per determinate condizioni, perché un consumo moderato e non continuativo non è sconsigliato né pericoloso per la salute – anche se è meglio non abusare di quelle eccessivamente ricche di zuccheri.
Coca-cola ma non solo: bevande gassate e salute
Parlare di bibite gassate fa subito pensare alla Coca-Cola, la bevanda più famosa del mondo inventata ad Atlanta dal farmacista statunitense John Stith Pemberton nel 1886, mentre la rivale Pepsi è nata nel 1893; in realtà, già un secolo prima il dottor Joseph Priestley era riuscito, grazie a una serie di esperimenti, a miscelare acqua potabile con anidride carbonica, creando quindi la prima bevanda gassata.
Negli anni si diffusero molte varianti di queste bibite, comprese quelle aromatizzate agli agrumi – cedrata, aranciata, limonata e così via – portando alla composizione attuale del mercato, rappresentazione di un’industria dai fatturati multimiliardari.
Basti pensare che, ricordando l’episodio di Cristiano Ronaldo e la Coca Cola degli ultimi Europei di calcio, la multinazionale americana ha perso 4 miliardi di dollari in poche ore in seguito allo “spostamento della bottiglina” e all’invito del calciatore portoghese a non consumare bevande gassate, ma bere acqua. Un consiglio non del tutto imprevedibile, vista la nota attenzione che Cristiano Ronaldo riserva alla sua dieta, ma che stona forse con il ruolo da testimonial del “personaggio” CR7, che ha prestato il suo volto in passato a promozioni della stessa Coca-Cola ed è ancora legato a collaborazioni con Kentucky Fried Chicken ed Herbalife, non proprio due rappresentazioni perfettamente ideali di alimentazioni salutiste.
Perché le bibite gassate fanno male?
Il problema principale delle bevande gassate analcoliche sta nel contenuto di zuccheri semplici, e spesso si sostiene che queste bibite apportino solo calorie “vuote”, ovvero zuccheri ad alto indice glicemico, che si trasformano rapidamente in grassi, senza alcuna altra sostanza nutritiva (come vitamine o sali minerali).
Più in particolare, possiamo elencare 5 motivi che dovrebbero consigliarci di limitare l’apporto di bibite gassate zuccherate:
- Apportano molte calorie, in media 370 calorie ogni 100 cl di bevanda.
- Hanno una sazietà pari a zero.
- Sono molto golose e appetibili.
- Contengono spesso acido ortofosforico, che sequestra calcio, magnesio e zinco impedendone l’assorbimento da parte dell’organismo.
- Contengono spesso carboidrati ad alto indice glicemico.
Ciò significa, quindi, che le bibite gassate zuccherate non saziano, ma fanno assumere calorie; è facile abusarne perché piacciono e spesso perché rinfrescano, e infine aumentano rapidamente la glicemia quando assunte “a riposo”, determinando una trasformazione rapida delle calorie apportate in grassi.
I pericoli dello zucchero
Ancora una volta, il problema maggiore è la presenza di zucchero: una lattina da 33 cl di cola (versione classica, non light o senza zuccheri) contiene 35 grammi di zucchero, vale a dire 7-8 cucchiaini di zucchero, che rappresentano già una quota superiore alla dose quotidiana suggerita dall’Oms per il consumo in un giorno, pari a 25 grammi.
Un eccesso di zuccheri non comporta solo conseguenze estetiche, ma danneggia anche la salute, perché può provocare l’indebolimento del sistema immunitario, indebolire i denti, causare l’insorgere del diabete e provocare disturbi all’apparato gastrico. Inoltre, non dobbiamo dimenticare il rischio obesità, che a sua volta porta a una serie di pericoli gravi come malattie cardiovascolari e altri scompensi dell’organismo: secondo alcuni studi, il rischio di soffrire di diabete di tipo 2 sale fino all’80% in chi consuma abitualmente bibite gassate e dolcificate.
Parte di questi problemi si legano anche alle bibite a zero zuccheri, perché la presenza di edulcoranti non risolve la situazione e il gusto dolce contribuisce comunque ad alterare la percezione normale del gusto degli alimenti, innescando un circolo vizioso: più zuccheri si consumano, più se ne vogliono, e ciò può portare a un consumo eccessivo di dolci.
Le controindicazioni: no a bibite gassate in gravidanza e ai bambini
Per questi motivi, un consumo abituale di bevande gassate è sicuramente sconsigliato a tutti, ma ci sono alcune categorie di persone che dovrebbero prestare ancora più attenzione.
Ad esempio, è stato studiato che, in dosi eccessive, le bibite zuccherate possono eccitare i bambini, rendendoli iper dinamici e attivi e peggiorando la loro qualità del sonno.
Ancora più gravi i possibili effetti collaterali sulle ossa, correlati al rischio di soffrire di osteoporosi: la presenza di acidi, additivi e gas (in particolare caffeina e acido fosforico) può incrementare negativamente la quantità di calcio che si espelle dal corpo, e quindi aumentano le probabilità di avere problemi con le ossa con l’avanzare dell’età.
Secondo alcuni studi recenti, poi, il consumo di bevande gassate e zuccherate può portare anche a problemi dell’apparato respiratorio, come asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Ma a sorprendere in negativo sono forse gli studi correlati alla gravidanza – momento già particolarmente delicato e messo a repentaglio dalle bibite gassate: stando a un lungo studio condotto tra il 1996 e il 2002, bere coca cola in gravidanza o altre bevande frizzanti zuccherate può aumentare il rischio di dare alla luce un bambino macrosoma (ovvero di dimensioni superiori alla media) e, soprattutto, di soffrire di diabete gestazionale, che può comportare un incremento di peso per la madre e per il feto oltre a una serie di rischi alla nascita (come ipoglicemia, ittero o malformazioni cardiache).