Zone FAO di pesca: cosa sono e perché è importante conoscerle

Le zone FAO di pesca sono fondamentali per comprendere la provenienza dei prodotti ittici e garantirne qualità e sostenibilità. Definite dall’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), queste aree marittime sono suddivise non solo per criteri geografici, ma anche biologici, per promuovere pratiche di pesca responsabili. L’importanza di conoscere e riconoscere queste zone si riflette nella qualità del pesce offerto ai consumatori finali, dai ristoratori agli appassionati di cucina casalinga.

Conoscere le zone FAO: quali sono

Le zone FAO sono aree marine delimitate specificamente per regolamentare le attività di pesca e garantire la gestione efficace delle risorse ittiche globali. Ciascuna è identificata da un codice numerico, garantendo chiarezza sulla provenienza del pescato. Per zone particolarmente ricche come la FAO 37 (Mar Mediterraneo e Mar Nero) e la FAO 27 (Atlantico nord-orientale), sono state introdotte sottozone per dettagliare ancora di più l’origine dei prodotti.

Elenco Zone FAO

Questo è l’elenco di tutte le zone FAO identificate nel mondo:

FAO 18 Mar Artico
FAO 21 Atlantico nord-occidentale
FAO 27 Atlantico nord-orientale e Mar Baltico con le relative sottozone
FAO 31 Atlantico centro-occidentale
FAO 34 Atlantico centro-orientale
FAO 37 Mediterraneo e Mar Nero con le relative sottozone
FAO 41 Atlantico sud-occidentale
FAO 47 Atlantico sud-orientale
FAO 48-58-88 Oceano Antartico
FAO 51-57 Oceano Indiano
FAO 61-67-71-77-81-87 Oceano Pacifico

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FOTO: www.ilgiornaledeimarinai.it

Le migliori zone FAO di pesca

Alcune zone FAO spiccano per l’eccellenza del pesce che vi si trova. Queste aree offrono un equilibrio di temperatura, salinità e biodiversità che favorisce lo sviluppo di specie ittiche pregiate e di alta qualità.

  • FAO 37 (Mar Mediterraneo e Mar Nero) : Questa area offre condizioni ideali per la vita marina, grazie al clima mite e all’equilibrio di salinità, che creano un ambiente perfetto per il pesce.
  • FAO 21 e 27 (Atlantico nord-occidentale e nord-orientale) : Apprezzate per le acque vaste e profonde, queste zone sostengono ecosistemi ricchi e poi diversificati, offrendo pesci con valore nutrizionale eccezionale.
  • FAO 34 (Atlantico centro-orientale) : Nota per correnti marine favorevoli e una posizione strategica, quest’area è l’habitat di una vasta gamma di specie ittiche.

Esistono delle zone FAO da evitare ?

Ci sono zone FAO poco inquinate come ad esempio la 37, ovvero il Mediterraneo. Si tende comunque a sconsigliare di acquistare pesce che arrivi dalle zone FAO 61, 67 e 71, altamente inquinate a causa del disastro nucleare di Fukushima  avvenuto l’11 marzo del 2011.

Importanza dell’etichettatura

Quando si acquista il pesce, l’etichettatura è un fattore cruciale per garantire trasparenza e informazione al consumatore. Un’etichetta ben compilata non solo ci informa sulla qualità e origine del prodotto, ma ci permette anche di fare scelte più consapevoli. Ecco cosa non deve mancare sull’etichetta, secondo il regolamento CE n. 1379/2013, e come interpretare queste informazioni.
  • Denominazione commerciale e nome scientifico:

    • Secondo quanto stabilito dall’articolo 35 del regolamento CE, ogni prodotto ittico deve riportare la denominazione commerciale e il nome scientifico della specie. Gli Stati membri sono responsabili della pubblicazione di un elenco delle denominazioni commerciali e scientifiche ammesse, in linea con il sistema d’informazione FishBase o il database ASFIS della FAO. In Italia, queste informazioni devono corrispondere al Decreto del Ministro delle Politiche Agricole n. 19105 del 22 settembre 2017. Se una specie non è inclusa, è necessario presentare una richiesta specifica compilando l’allegato II del decreto.
  • Metodo di produzione:

    • L’etichetta deve specificare il metodo di produzione con termini come “pescato”, “pescato in acque dolci” o “allevato”, fornendo chiarezza sulla provenienza del prodotto.
  • Zona di cattura:

    • È essenziale indicare la zona FAO, la sottozona o la divisione in cui il pesce è stato pescato. Questa informazione può essere rappresentata attraverso una denominazione comprensibile, una mappa o un pittogramma per facilitare la comprensione da parte del consumatore.

Per i prodotti ittici che non provengono dal mare, l’etichettatura deve fornire informazioni specifiche:

  • Pesce catturato in acque dolci: Deve essere indicato il nome del corpo idrico (come fiumi o laghi) e il paese in cui è avvenuta la cattura.
  • Pesce allevato (acquacoltura): L’etichetta deve specificare il paese di produzione, fornendo chiarezza completa sulla provenienza del pesce allevato.

Conclusione

Comprendere e riconoscere le zone FAO di pesca non solo arricchisce la nostra cultura alimentare, ma ci guida anche verso scelte di consumo più consapevoli e sostenibili. L’importanza di selezionare pesce da aree rinomate ci assicura che ciò che portiamo in tavola non solo soddisfa i nostri gusti, ma rispetta anche il nostro pianeta.

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