5 e più cibi che non vanno in frigo: io dico che non lo sapevi

Torniamo a parlare di frigorifero: in passato abbiamo già dato qualche consiglio su come pulire questo elettrodomestico e le dritte per conservare al meglio gli alimenti al suo interno, in modo da rispettare un ordine non solo organizzativo, ma anche igienico. Ora però è il momento di scoprire quali sono gli alimenti che non vanno in frigo, sempre in tema di sicurezza e salute, e leggere alcuni dei presenti potrebbe davvero sorprenderci!

Niente pane, patate o pomodori!

Iniziamo da alcuni prodotti di uso davvero comune e quasi quotidiano: è bene ricordare di tenere alla larga dal nostro frigorifero pomodori, patate e pane, perché le basse temperature possono rovinare le loro qualità organolettiche e nutritive.

In particolare, il pane in frigo diventa rapidamente secco e duro, praticamente immangiabile: per conservarlo più a lungo possiamo al massimo congelarlo, dividendolo per comodità in fettine da riporre negli appositi sacchetti, oppure lasciarlo semplicemente nel sacchetto di carta del panificio o in una sacca di cotone fino a quando non indurisce naturalmente.

Ancora più grave è l’effetto di conservare le patate in frigorifero: il freddo trasformerà più velocemente l’amido in zucchero, rendendo l’alimento troppo dolce, e rischia di farle marcire prima. Per mantenere correttamente e più a lungo le patate, invece, dobbiamo riporle in un luogo asciutto e buio in cui possono perdere parte della loro umidità, meglio se all’interno di un sacchetto di carta, più traspirabile rispetto alla plastica.

Può sembrare strano, ma la lista dei cibi “mai nel frigo” comprende anche i pomodori: in questo caso, il freddo inibisce la maturazione dell’alimento, che ne determina gran parte del sapore, e rende la consistenza del pomodoro più farinosa e meno croccante. Se quindi abbiamo pomodori San Marzano, ciliegini o cuori di bue da conservare, meglio tenerli rigorosamente a temperatura ambiente in un luogo fresco e asciutto.

Vietati anche cipolle, aglio e basilico

Continuiamo con altri alimenti che, un po’ a sorpresa, non devono essere riposti in frigo: anche cipolle, aglio e basilico – in pratica, le basi dei condimenti all’italiana! – si conservano meglio lontani dal freddo e dall’umidità.

L’aromatica pianta si secca più rapidamente e le sue foglie diventano scure e meno profumate, e andrebbe più opportunamente messa fresca in un vasetto con dell’acqua, come se fosse un fiore, oppure nel freezer; le cipolle intere in frigo marciscono prima, mentre l’aglio col freddo diventa molliccio e germoglia più velocemente.

Caffè e miele in frigo? Mai!

Mettere un barattolo di miele in frigo è un errore frequente in tante case – forse perché si pensa che questo alimento segua le stesse regole delle confetture. In realtà, il freddo produce la cristallizzazione del miele, un processo che ne accelera l’ossidazione e altera qualità organolettiche e nutritive, oltre a rendere difficile servirsi del prodotto.

Da bocciare anche l’idea di conservare il caffè nel frigorifero, soprattutto considerando tutti gli altri alimenti che condividono quello spazio: la polvere di caffè è un concentrato di aromi, profumi e sensazioni, capace di assorbire gli odori e l’umidità degli altri cibi e quindi di contaminarsi (e rovinarsi) in modo irrimediabile.

Il miele e il caffè sono due tipici alimenti da dispensa: se messi in un posto fresco e asciutto possono durare davvero a lungo!

La frutta e la verdura da non conservare in frigo

Eccoci di nuovo ad altri alimenti che, per essere gustati al meglio, non andrebbero conservati nel frigorifero: l’elenco comprende tantissime tipologie di frutta, ortaggi e verdure, tanto da andare dalla A di avocado alla Z di zucca!

Il freddo non è il miglior alleato degli avocado ancora poco maturi, perché ne rallenta il processo di sviluppo e, quindi, ci impedisce di mangiare il frutto al massimo del suo sapore e consistenza morbida; stesso discorso vale per le altre tipologie di frutta tropicale (ad esempio ananas, kiwi o mango), che per caratteristiche preferiscono il caldo.

Le banane in frigo diventano mollicce e marroni in poco tempo, mentre gli agrumi (tranne il limone) assumono un sapore più amaro; la frutta a seme (pesche e albicocche, ad esempio) andrebbe fatta maturare a temperatura ambiente ed eventualmente riposte nell’elettrodomestico solo quando diventano mature e morbide per preservarle un altro paio di giorni.

Anche la zucca si dovrebbe lasciare fuori dal frigo, specialmente se si tratta di una varietà dalla buccia spessa, perché è capace di resistere in dispensa fino ai due mesi.

Tenere le salse lontane dal frigo

In questa panoramica abbiamo toccato ben più di cinque voci, e in conclusione citiamo anche una categoria speciale di prodotto: le salse di condimento.

Se infatti la maionese e il ketchup sono adatti a una conservazione al freddo, così come mostarda, senape e sciroppo d’acero, lo stesso non vale per salsa piccante, tabasco, salsa di soia e salse di pesce (come la colatura di alici), che invece vanno messe in dispensa dopo ogni utilizzo.

I condimenti a base di sodio (come appunto la colatura o la soia) non hanno bisogno di freddo perché il sale blocca lo sviluppo di batteri e altri organismi che in genere causano il deterioramento. Nelle salse piccanti, invece, è la base di aceto a garantire che i composti possano mantenersi buoni e salutari anche quando conservato fuori dal frigorifero (con durata fino a 3 anni!).

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