Caviale: tutte le gustose alternative che non ti aspettavi

Ora più che mai sono i cibi alternativi a fare davvero la differenza a tavola, che si parli di cucina tradizionale o di piatti gourmet: nell’era delle intolleranze alimentari, delle diete cromatiche e della cucina etnica o piuttosto salutista, ecco che arriva un nuovo trend gastronomico che sembra gridare a gran voce la classica frase “non è proprio quel che sembra“: e se si parla di caviale, tale alimento primeggia per quanto riguarda le alternative, più o meno economiche e che spesso non rientrano nemmeno nell’ordine del pesce ma che tuttavia si prestano a preparazioni gustose e decisamente originali.

Ecco dunque che il tanto pregiato quanto gustoso caviale beluga, apprezzato da sempre sulle tavole più lussuose, lascia spazio a tantissime proposte pronte ad arricchire i buffet più chic di tutto il mondo attraverso inusuali proposte di antipasto che anche se, solo apparentemente, possono assomigliare alle classiche uova di storione, di fatto al gusto sono pronte a rivelarsi tutt’altro, sorprendendo anche i palati più esigenti. Da degustare rigorosamente in modiche quantità su deliziose tartine imburrate o crostini, o assaporati come finger food, le tipologie di “caviale alternativo” sapranno radunare sicuramente consensi, specie da parte di chi di norma non apprezza il sapore particolarmente intenso e prorompente del caviale tradizionale ma tuttavia ama sperimentare gusti nuovi e diciamocelo, piuttosto intriganti.

Dal caviale rosso al caviale di limone: ecco le alternative gourmet alle uova di storione

Tra le proposte più tradizionali che già da tempo ormai, sono considerate valide alternative al caviale tradizionale, sia per la discreta somiglianza in termini di gusto che di consistenza, compare sicuramente il caviale di lompo, detto anche caviale rosso: tale specialità spesso reperibile anche nel colore nero, derivato da una specie ittica proveniente dalla Russia, è ricco di Omega 3 e riconoscibile solo da un palato esperto. Piuttosto economico, risulta di norma solo lievemente meno saporito rispetto alle uova di storione tradizionali, seppur sia in grado di garantire un’ottima resa a prescindere dalla preparazione che ne contempli l’utilizzo. Nelle varianti rosa e rosso acceso, il caviale di lompo risulta invece piuttosto grasso ma dalla consistenza morbidissima, perfetto, per crostini tostati e tartine.

Orientandosi sempre verso il pesce, compare poi il caviale di salmone, anch’esso relativamente economico e utilizzato in  prevalenza solo a scopo prettamente decorativo. Croccante e caratterizzato da un particolare e inconsueto retrogusto dolciastro, il caviale di aringa è apprezzato soprattutto in Spagna e nei Paesi del Mar Baltico, mentre in ultimo, a comparire fra le specie alternative di tale piatto così aristocratico, non possiamo non menzionare il caviale di coregone bianco, consumato con frequenza nei Paesi nel Nord Europa dove rientra nella tradizione culinaria locale con estrema veemenza.

Uova di pesce e non solo…

Sebbene notevolmente diverse per quanto concerne il gusto, esistono, e si stanno diffondendo rapidamente, molteplici alternative che assomigliano tuttavia solo sotto l’aspetto estetico all’ingrediente da cui sono ispirate: il caviale appunto. Chi desidera sorprendere i propri ospiti con un vero e proprio tocco di originalità può preparare ad esempio un classico couscous marocchino, mantenendo la semola piuttosto al dente per poi mantecarla con burro e nero di seppia: in questo modo sarà facile ottenere un risultato somgliante al caviale in tutto e per tutto.

Anche le perle di soia, ovvero dei piccoli chicchi selezionati che precedono i classici germogli, sono in grado di simulare perfettamente il caviale: occorre bollirle qualche minuto in acqua leggermente salata, per poi aromatizzarle con spezie, yuzu ed eventualmente insaporirle conferendo loro carattere col wasabi. Indicato invece solo per palati davvero audaci, tra le ultime tendenze legate al settore food, spicca il caviale di lumache che sembrerebbe essere particolarmente gustoso e saporito, e che ricorda in modo particolare il gusto dei funghi e dell’erba. Tuttavia a differenza delle alternative elencate fino a questo momento, il prezzo caviale di lumache oscilla tra i 1800 ai 2400€ al chilo, non propriamente economico se comparato al “lussuoso derivato” dello storione.

E per i vegetariani? L’alternativa si chiama finger Lime” e non è altro che un particolare agrume che si sviluppa tradizionalmente lungo la zona costiera orientale subtropicale australiana. In Italia viene chiamato caviale di limone in virtù della sua caratteristica polpa composta da tanti piccoli granelli sferici pieni di succo, simili in tutto e per tutto al caviale che si ottiene dalle uova di pesce. Presto disponibile anche sul nostro territorio, probabilmente in autunno, risulta particolarmente apprezzato anche e soprattutto nella cucina gourmet poiché i suoi chicchi sono così belli da impreziosire in maniera magistrale qualunque tipologia di piatto appartenente all’alta ristorazione: si utilizza infatti spesso su cruditè di pesce e verdure, nei cocktail, in abbinamento al cioccolato fondente o ancora a scopo puramente decorativo, aggirandosi in una fascia di prezzo che sebbene sia ben lontana dal tradizionale caviale derivato dal pesce, risulta comunque piuttosto alta: circa 250/300€ al chilo.

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