Dieta del Gelato: cos’è e come funziona

Quando si parla di regime alimentare viene in mente immediatamente la parola “rinuncia”, ovvero l’imposizione a non consumare i nostri cibi preferiti, almeno per un po’ di tempo, e ciò può anche portare al fallimento di alcune diete, che diventano limitanti e opprimenti, soprattutto quando fa caldo e vien voglia di concedersi qualche pausa rinfrescante. Per questo motivo si è imposta, invece, la cosiddetta dieta del gelato, una soluzione che prevede di sostituire una portata principale con un gelato, appunto, e che promette importanti riscontri in termini di chili persi in appena 7 giorni.

Che cos’è la dieta del gelato?

Riproposta puntualmente ad ogni estate, la dieta del gelato non è una novità, così come non è una invenzione recente il via libera di dietologi e nutrizionisti a sostituire un pasto con il dessert più amato per rinfrescarsi.

In particolare, già nel 2002 l’esperta statunitense Holly McCord pubblicava un libro intitolato The Ice Cream Diet in cui spiegava le basi della sua teoria: le persone a dieta possono mangiare una porzione moderata di gelato ogni giorno, purché si attengano a pasti sani e ipocalorici a colazione, pranzo e cena, introducendo in particolare alimenti a basso contenuto di grassi e ricchi di fibre, come frutta e verdura.

Nel nostro Paese, la dieta del gelato è legata alla figura di Pietro Migliaccio, storico Presidente della Società Italiana di Alimentazione, e a sua figlia Silvia che ne sta proseguendo il lavoro, e si delinea in un vero e proprio programma su base settimanale, composto da un menu vario a basso contenuto calorico (circa 1100/1200 calorie al giorno) che può consentire di perdere due o tre chili in pochi giorni.

dieta gelato funziona

Come funziona la dieta del gelato del prof. Migliaccio?

Ci concentriamo quindi sulla versione italiana della dieta del gelato elaborata dal dottor Migliaccio, che propone un menù settimanale che permette di perdere qualche chilo senza rinunciare all’amato gelato, artigianale o confezionato, che può essere consumato una volta al giorno (anche due volte, in precise occasioni) insieme ad alimenti come petto di pollo, bistecca, pesce bollito e verdure per comporre un regime più vario, appagante e goloso.

Adatta a donne e uomini dai 16 ai 70 anni e oltre, questa dieta può essere seguita anche a settimane alterne e si fonda appunto sulle caratteristiche del gelato, alimento della bella stagione ma popolare tutto l’anno, in grado di offrire un buon apporto alimentare e soprattutto una concessione gradevole al palato, diventando un alleato della nostra linea e del nostro umore, visto che il gelato è tradizionalmente associato a momenti di festa, di svago e leggerezza.

In questo programma ipocalorico settimanale non sono indicate le quantità precise di gelato ma le porzioni da rispettare in termini di apporto calorico: in media, una pallina pesa circa 40 grammi, ma l’apporto calorico può variare dalle 140 alle 300 calorie a seconda del gusto (di solito, i gusti nocciola, crema e cioccolato quelli più calorici). Chiaramente, non è possibile consumare più gelato di quelli previsti nella giornata alimentare né aggiungere altri dolci, se vogliamo raggiungere gli obiettivi prefissati.

La dieta del gelato funziona?

Le premesse della dieta del gelato sono decisamente altisonanti, ma in fin dei conti questo programma funziona davvero?

A fissare i primi paletti sono gli stessi precetti del dottor Migliaccio, che ricorda innanzitutto che prima di iniziare a seguire qualsiasi dieta è fondamentale parlane con il medico di base ed eventualmente un esperto nutrizionista, che può stabilire se il regime è adatto alle nostre condizioni. Inoltre, a supporto del programma si consiglia di bere due litri di acqua al giorno e di portare avanti un’attività fisica moderata ma costante, cercando (almeno!) di camminare per 30 minuti al giorno.

In linea di massima, comunque, la dieta del gelato funziona sul breve periodo perché limita fortemente l’assunzione delle calorie nell’arco di una settimana e, al tempo stesso, risulta facile da seguire perché non “vieta” il consumo di un alimento dolce e goloso come appunto il gelato.

Quando le persone non si sentono private della libertà di scelta e possono godersi qualcosa che amano, è più probabile che si attengano a tutto il programma alimentare per perdere peso, spiegano gli esperti. Rispetto ad altri regimi, poi, la dieta del gelato è molto meno monotona perché permette di variare tra gusti differenti di gelato, sempre nel rispetto delle indicazioni ed evitando l’aggiunta di granella, cioccolato fuso o altro.

Ma il professor Migliaccio ha ribaltato la prospettiva tradizionale sul gelato, in precedenza erroneamente demonizzato perché ritenuto troppo calorico: in realtà, questo alimento contiene tanti buoni nutrienti come uova, latte, caffè, zucchero, cacao o frutta, e quelli alla crema apportano anche proteine ​​ad alto valore biologico, zuccheri rapidamente assorbibili come lattosio e saccarosio, grassi buoni e vitamine A e B2 e sali minerali come calcio e fosforo. Ogni “gusto” aggiunge poi specifiche caratteristiche e, ad esempio, un gelato preparato con frutta fresca contiene fibre, vitamine e antiossidanti.

dieta del gelato per dimagrire

Dieta del gelato, i limiti

Come ogni dieta, comunque, anche questa del gelato deve essere approcciata in modo consapevole e con la giusta accortezza.

Alcuni limiti sono evidenziati dagli stessi promotori che, anche dal sito ufficiale, sconsigliano il programma ai diabetici, anche se “solo per prudenza”, e invitano consultare un medico-nutrizionista prima di iniziare una terapia dietetica.

Più in generale, la dieta del gelato si basa su un “deficit calorico” che può provocare la perdita di peso, ovvero bruciare più calorie di quelle che consumiamo (riducendo appunto l’apporto calorico nell’arco della giornata), ma questa strategia potrebbe non essere salutare per alcune tipologie di persone e fisicità.

Un altro aspetto controverso è che il gelato può avere un effetto saziante debole; in particolare, il gelato alle creme non contiene fibre, che sono molto importanti per sentirsi sazi, ma a questo problema si può ovviare consumando degli alimenti a corredo, come ad esempio una insalata verde.

Infine, c’è un rischio legato alla componente psicologica: rendendo il gelato “ammissibile” a dieta, si potrebbe essere portati a consideralo come un alimento sempre tollerato, che non influisce sugli sforzi di perdita di peso anche fuori dal regime specifico.

In linea di massima, quindi, la dieta del gelato può funzionare se riusciamo a trovare il giusto equilibrio tra i nutrienti e le calorie che mangiamo in un giorno o anche in una settimana, utilizzando anche il gelato come pasto all’interno di un programma ben strutturato.

Dieta del gelato quanto si perde? Cosa dice il prof Migliaccio

Ricapitolando, la dieta del gelato italiana è un programma alimentare su base settimanale sviluppato dal nutrizionista Pietro Migliaccio, Presidente della Società Italiana dell’Alimentazione, che permette di perdere 2 o 3 chili in pochi giorni introducendo 1 o 2 gelati al giorno come portata principale di un pasto (pranzo o cena). Secondo il suo promotore, il gelato è un alimento dalle tante qualità, che aiuta anche psicologicamente a padroneggiare al meglio una dieta e a raggiungere gli obiettivi.

Può essere seguita solo per una settimana, ripetendola eventualmente dopo un intervallo di una settimana di regime controllato ma regolare, perché è una dieta ipocalorica, con circa 1100-1200 calorie.

Per massimizzare i risultati il professor Migliaccio invita a mettere in pratica alcuni semplici trucchi, come consumare il gelato con calma, con piccole pause tra un boccone e l’altro e alternanza tra morsi piccoli e grandi, perché così si evita di raggelare e intorpidire le papille gustative ed è possibile gustare l’alimento nella sua completezza, vivendo un momento speciale di relax e piacere.

Alla fine della settimana ci sentiremo più sgonfi, leggeri e anche idratati, perché il gelato è composto soprattutto di acqua, quindi ha un elevato potere dissetante e idratante.

Dieta del gelato per dimagrire: menu di esempio

Nella programmazione del dottor Migliaccio ci sono innanzitutto alcune regole: il gelato va consumato in alternativa agli alimenti tradizionali e non aggiunto al primo o al secondo piatto come dessert. Inoltre, si parla di gelato “semplice” in bicchiere o coppetta, senza cono, perché l’aggiunta di cialda o di un biscotto a base di cereali aggiunge forza calorica alla composizione nutritiva del piatto.

Ciò significa, quindi, che è importante scegliere il formato e la tipologia adatti alla situazione di consumo: se decidiamo di mangiare il gelato al posto del pranzo possiamo “spingerci” a una portata da 350-400 calorie e quindi scegliere un gelato alla crema; un gelato alla frutta, che è più fresco, meno corposo, dissetante e ipercalorico, è perfetto invece per la cena, magari in aggiunta a una macedonia per comporre un pasto completo, sano e nutriente. In alternativa possiamo anche concederci un gelato meno calorico – da 100/150 calorie – per lo snack di metà mattina o metà pomeriggio. Inoltre, soprattutto a cena andrebbero evitati patate, legumi e mais come contorno della portata principale.

Un possibile menu di esempio per la dieta del gelato settimanale prevede l’assunzione di circa 1100/1200 kcal giornaliere e si articola così:

  • Lunedì
  1. Colazione: uno yogurt leggero accompagnato da 40 grammi di cereali integrali, o caffè o tè con 2 cracker a cui si può aggiungere marmellata o miele.
  2. Spuntino mattutino: una manciata di noci e mandorle.
  3. Pranzo: tre palline di gelato alla frutta accompagnato da 150 grammi di frutta fresca.
  4. Merenda pomeridiana: frutta fresca a scelta.
  5. Cena: una zuppa di verdure con pane integrale e 80 grammi di bresaola condita con limone e rucola.
  • Martedì
  1. Colazione: frutta leggera o yogurt naturale con 20 grammi di muesli.
  2. Spuntino mattutino: frutta a scelta.
  3. Pranzo: una ciotola di macedonia con gelato, a cui puoi aggiungere eventualmente una o due cialde.
  4. Spuntino mattutino: Yogurt gelato ai frutti di bosco.
  5. Cena: Pesce (orata, branzino o rombo) accompagnato da 200 grammi di patate condite con un filo di olio extravergine di oliva
  • Mercoledì
  1. Colazione: un bicchiere di latte parzialmente scremato e un caffè con tre biscotti.
  2. Spuntino mattutino: 200 grammi di ananas o una pesca.
  3. Pranzo: 80 grammi di prosciutto crudo con 500 grammi di melone e 40 grammi di pane.
  4. Spuntino: due palline di gelato con un filo di glassa al cioccolato.
  5. Cena: un gelato da 200 grammi con 2 cialde.
  • Giovedì
  1. Colazione: un succo di frutta e uno snack leggero.
  2. Spuntino: una pera o una pesca.
  3. Pranzo: tre palline di gelato alla frutta accompagnate da 150 grammi di frutta fresca. Nel caso di gelato con creme, preferire dosi più basse perché hanno maggiore apporto calorico.
  4. Spuntino: una manciata di mandorle e noci.
  5. Cena: una coscia di pollo (senza pelle), con contorno di insalata con due cucchiaini di olio extravergine di oliva e 40 grammi di pane. Concludere il pasto con un rinfrescante ghiacciolo.
  • Venerdì
  1. Colazione: caffè o tè senza zucchera, più 2 fette intere di tacchino affettato da 50 grammi.
  2. Spuntino mattutino: yogurt magro o frutta fresca.
  3. Pranzo: tre misurini di panna mista e sorbetto.
  4. Spuntino pomeridiano: 150 grammi di frutta fresca di stagione.
  5. Cena: carpaccio di carne con rucola, parmigiano, limone, 20 grammi di pomodori e cetrioli e 50 grammi di pane integrale.
  • Sabato
  1. Colazione: cappuccino e brioche.
  2. Spuntino: frutta fresca di stagione (150 grammi)
  3. Pranzo: 80 grammi di riso con due pomodori e un’insalata mista, condita con un filo di olio extravergine di oliva.
  4. Merenda pomeridiana: yogurt gelato alla frutta o granite al limone.
  5. Cena: Spaghetti alle vongole o risotto ai frutti di mare, concedendosi un semifreddo come dessert.
  • Domenica
  1. Colazione: caffè o tè senza zucchero o un bicchiere di latte parzialmente scremato con due fette di pane integrale e un cucchiaino di confettura.
  2. Spuntino mattutino: una manciata di mandorle, noci e nocciole.
  3. Pranzo: tre palline di gelato alla frutta con 150 grammi di frutta fresca o macedonia di riso, 20 grammi di limone e un sorbetto al limone per dessert.
  4. Merenda pomeridiana: una centrifuga con frutta fresca di stagione o gelato alla frutta
  5. Cena: orata al forno con 150 grammi di fagiolini al vapore conditi con un filo di olio extravergine di oliva e 50 grammi di pane integrale o hamburger.
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