È il frutto principe dell’estate, protagonista delle grandi tavolate di ferragosto, ma anche di tanti momenti di relax e refrigerio dall’afa e dal solleone: oltre alle note proprietà organolettiche, dissetanti e rinfrescanti, però, l’anguria è anche molto di più. Si tratta infatti di un alimento che contiene anche una buona quota di sali minerali e vitamine, ma soprattutto leggero, perché contiene poche calorie!
L’anguria fa ingrassare? No!
Possiamo quindi rispondere con un deciso “no” alla domanda “l’anguria fa ingrassare?”, che si rivela quindi un frutto light e dalle proprietà forse poco note.
Cominciamo quindi dalla descrizione delle sue caratteristiche: è costituito al 90% di acqua e quindi non offre un apporto calorico elevato. Anzi, con sole 16 calorie per 100 grammi di prodotto, l’anguria è meno calorica della mela, e ovviamente è dieci volte meno calorica di un gelato alla frutta, altro alimento anti-caldo per eccellenza.
C’è un però: non bisogna infatti trascurare l’apporto di zuccheri – circa 4 grammi sulla porzione da 100 grammi – che deve quindi invitarci a non esagerare con la quantità di anguria che possiamo consumare per evitare ripercussioni negative sulla linea e sulla salute in generale.
Le proprietà dell’anguria
Dolce e dissetante, l’anguria è quindi un alimento per natura perfetto per combattere il caldo e la disidratazione: oltre all’apporto di acqua, infatti, contiene sali minerali (fosforo, magnesio e potassio) e vitamine (A, C, B).
Per questo, l’assunzione di anguria aiuta a contrastare la ritenzione idrica (in particolare, il potassio contribuisce alla regolazione dell’equilibrio idro-salino del nostro corpo) e, grazie all’apporto di fibre, crea un immediato senso di pienezza e sazietà che permette di tenere sotto controllo la fame.
Inoltre, questo frutto è composto anche da carotenoidi, le sostanze antiossidanti che contrastano l’azione nociva dei radicali liberi (una delle principali cause dell’invecchiamento cellulare) e che rendono la polpa del frutto di colore rosso. Questa è una caratteristica che accomuna anguria e pomodoro, che contengono in particolare licopene, una sostanza che esercita un’importante funzione protettiva dell’apparato visivo e possiede proprietà antitumorali.
Le controindicazioni dell’anguria
Accanto a queste importanti proprietà positive, però, l’anguria presenta anche delle controindicazioni, specialmente per chi soffre già di patologie o allergie particolari.
In generale, può provocare difficoltà di digestione, e si consiglia di consumarla in dosi limitate lontano dai pasti: “colpa”, per così dire, della grande quantità di acqua, che diluisce i succhi gastrici e ne ostacola la funzionalità. Inoltre, se mangiato in quantità eccessiva può provocare la fermentazione all’interno dell’intestino e quindi causare gonfiore e disagi addominali.
Allo stesso modo, si raccomanda un’assunzione limitata per chi soffre di gastrite e colite, perché potrebbe accentuare il dolore addominale o provocare gonfiore addominale e avere un effetto lassativo. Simili le indicazioni per chi soffre di diabete, a causa dell’elevato indice glicemico dell’anguria, e per le donne in gravidanza che soffrono di diabete gestionale.
Infine, bisogna evitare il consumo di anguria (o chiedere il parere di un medico) in caso di allergia a polline e graminacee e all’acido acetil salicilico (all’aspirina): questo frutto infatti contiene salicilati naturali e attiva la produzione di istamina, e quindi potrebbe provocare reazioni crociate.
Anguria e dieta, quale verità?
In sostanza, quindi, possiamo definire l’anguria come un frutto leggero, dal modesto apporto di calorie, potenziale alleato per la dieta e valido supporto per l’introduzione di proprietà positive per il nostro organismo.
Come tutti gli alimenti, però, non si può affermare che questo frutto faccia dimagrire in senso stretto, perché non ha proprietà dimagranti, anche se può aiutare a idratare il corpo, a drenare e a contrastare la cellulite e favorire il senso di sazietà. L’unico modo per perdere davvero peso è non solo introdurre meno calorie nella propria alimentazione, ma anche abbinare questo sforzo a una quota di attività fisica.
Più di tutto, però, l’anguria è una fonte di proprietà nutritive rilevanti e utili per il corretto funzionamento dell’organismo, come sali minerali e vitamine, fibre e zuccheri.
Le curiosità sull’anguria
Ma qual è il “vero” nome dell’anguria? In Italia è molto diffusa anche la variante cocomero, così come si segnalano anche terminologie dialettali (soprattutto al Sud) quali melone d’acqua o melone rosso, ma tutti fanno riferimento allo stesso frutto, che appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae (come anche il cetriolo, il melone e le zucchine) e ha origini africane.
Secondo gli esperti di linguistica, comunque, cocomero sarebbe il termine più corretto perché fa riferimento alla denominazione botanica (Cucumis citrullus), mentre anguria è una variante diffusa nel nord Italia e affonda le radici nella dominazione bizantina del VI secolo dopo Cristo, a sua volta derivante deriva dal greco tardo “angurion”. Entrambi, comunque, identificavano anche i cetrioli, e questa familiarità è evidente ancora oggi in lingua inglese, dove cetriolo si traduce con cucumber, parola molto simile alla nostra cocomero.
L’anguria è stata considerata per secoli un frutto sacro: nell’Antico Egitto era deposto nelle tombe dei faraoni come mezzo di sostentamento per l’aldilà, e per la mitologia egizia era stato originato dal seme del dio Seth. Molto particolare è poi la tradizione viva presso i beciuani in Africa, già raccontata da James George Frazer ne Il ramo d’oro, che si sottopongono a una purificazione obbligatoria prima di consumare i nuovi raccolti di anguria, che loro chiamano lerotse.