E’ nata la fabbrica Lindt in stile Willy Wonka: non vediamo l’ora di visitarla

Il romanzo di Roald Dahl ha affascinato intere generazioni di bambini, ma sono stati i film a far breccia nell’immaginario collettivo: soprattutto il primo, quello del 1971 con il mitico Gene Wilder, è considerato un cult della storia della settima arte, mentre quello più recente di Tim Burton con Johnny Deep ha contribuito a rinverdire il mito. Insomma, basta dire “Fabbrica di cioccolato” perché la mente voli subito a Willy Wonka, Umpa Lumpa e alla caccia ai mitici biglietti d’oro contenuti nelle tavolette di cioccolata: e tutto questo potrebbe diventare realtà!

Lindt si ispira a Willy Wonka

A dare corpo al sogno di tantissimi bambini – e degli appassionati di fondente, pralinato o bonbon ripieni di ogni età – è stata la Lindt, che il 13 settembre scorso ha inaugurato a Kilchberg (a pochi chilometri da Zurigo e sulle sponde del lago di Zurigo, che già ospitava una sede storica di Lindt & Sprüngli) la “Lindt Home of Chocolate”, che è il più grande museo del cioccolato della Svizzera e molto di più.

Questa immensa fabbrica del cioccolato si estende su una superficie complessiva di 1.500 metri quadrati e un’altezza di 20 metri, e comprende tantissime sezioni interessanti per approfondire le informazioni su cacao e cioccolato e, soprattutto, per gustare queste prelibatezze direttamente all’origine!

Il museo di cioccolato più grande di Svizzera

Ad attrarre lo sguardo dei visitatori che varcano la soglia della Lindt Home of Chocolate è senza dubbio l’enorme fontana di cioccolato, posizionata strategicamente nell’atrio: alta più di 9 metri (per la precisione, 9,3), è la fontana più alta del mondo e fa circolare mille litri di cioccolato liquido, che parte dalla grande frusta a filo sospeso e termina in una sfera Lindor posizionata a terra.

Questa versione moderna e rivisitata del regno di Willy Wonka ospita anche una mostra interattiva sul cacao, vari laboratori e un impianto sperimentale di produzione completamente a vista. Costruito in appena 36 mesi, il nuovo museo avrebbe dovuto aprirsi il 7 maggio scorso, ma a causa della pandemia l’inaugurazione è stata rimandata al 13 settembre, e ha visto la partecipazione del campione di tennis tennista Roger Federer e del consigliere federale Ueli Maurer, che hanno effettivamente tagliato il nastro e aperto i battenti ai golosi di tutto il mondo.

Cosa c’è nel museo Lindt: una visione completa su cacao e cioccolato

Ideato dalla Lindt Chocolate Competence Foundation, la casa presenta uno stile molto contemporaneo, con scale curve, camminamenti sospesi e lucernari nel soffitto; lo spazio espositivo si articola su tre piani, e ogni ambiente del museo-laboratorio è progettato per consentire ai visitatori di scoprire un aspetto particolare del mondo del cioccolato e del cacao, come nella mostra multimediale e interattiva che racconta della coltivazione e della raccolta, passando per le tecniche di fermentazione ed essiccazione delle fave di cacao fino al processo di controllo della qualità del prodotto finito garantito da Lindt.

Ci sono poi almeno altre due stanze davvero speciali, la Chocolate Heaven e la Chocolateria.

Il Paradiso del Cioccolato è il nome evocativo assegnato alla sala delle degustazioni, in cui prima i visitatori possono scoprire come funziona la produzione di cioccolato Lindt oggi – seguendo tutte le fasi della creazione che trasforma le fave in liquore al cacao, poi in cioccolato liquido e infine in barrette e praline perfette – e poi finalmente assaggiare queste creazioni. Molto affascinanti e golose sono anche le tre fontane di cioccolato, ciascuna funzionante con una tipologia di cioccolato diversa – bianco, al latte e fondente, mentre hanno una funzione estetica e pratica le grandi sfere Lindor, che possono essere anche utilizzate come cabine fotografiche (oltre a essere uno sfondo perfetto per i selfie).

La Chocolateria invece è una stanza che ha la scenografia di una classica bottega dolciaria e che serve da laboratorio pratico e teorico: qui infatti è possibile seguire corsi sulle tecniche base della produzione di cioccolato (come stampaggio, decorazione e pralinatura), aperti fino a un massimo di 60 persone e solo su prenotazione, e soprattutto mettere le “mani in pasta”. Tutti i visitatori, compresi i bambini a partire dagli otto anni d’età, possono infatti cimentarsi nella creazione di tavolette, lollipop e cioccolatini di ogni forma seguendo le istruzioni e l’esempio dei maestri cioccolatieri.

Il futuro del cioccolato secondo Lindt

Un’altra area innovativa e originale è il cosiddetto “Innovation Lab”, in cui Lindt prova a presentare la sua visione sul futuro del cioccolato, con filmati esplicativi che rispondono a temi del tipo “Può esistere cioccolato senza alberi di cacao?” (considerando che questa pianta è a rischio estinzione), “L’intelligenza artificiale sta cambiando la produzione del cioccolato?”, “Ci sono metodi di produzione carbon neutral?” e così via.

Il cuore del laboratorio è rappresentato dall’ambiente in cui gli specialisti di Lindt sviluppano nuove creazioni di cioccolato, che i visitatori possono sbirciare attraverso grandi vetrate trasparenti o vedere più in dettaglio con macchinari che sfruttano l’animazione aumentata.

Le informazioni sul museo

Il museo del cioccolato Lindt si trova come detto a poca distanza da Zurigo, è aperto tutti i giorni e prevede un ticket di ingresso che costa 15 franchi svizzeri, circa 14 euro. Al suo interno ci sono anche un caffè e uno shop e, oltre ai vari momenti degustativi descritti, al termine del tour i visitatori ricevono anche un graditissimo souvenir di cioccolato, consegnato in modo speciale. Si tratta di una piccola palla di cioccolato incartata in una confezione color dell’oro, che arriva nelle mani della persona rotolando attraverso una pista per biglie: un meccanismo che ricorda davvero la Fabbrica di Willy Wonka e che farà passare in secondo piano l’assenza degli Umpa Lumpa!

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