Moonshine, storia e origine del liquore illegale americano

Ha un nome poetico, che letteralmente significa “chiaro di luna“, ma in realtà la notte non è un riferimento a storie d’amore romantiche, ma al momento in cui con sotterfugi e tecniche era possibile realizzare questo prodotto in barba alle leggi. Scopriamo qualcosa in più sul liquore Moonshine, il famigerato whiskey illegale degli Stati Uniti dalle origini tumultuose.

Moonshine liquore, la storia

Il Moonshine è un liquore ad alta gradazione prodotto illegalmente, il cui nome deriva come accennato dalla necessità di creare questo alcol durante la notte, evitando così di essere scoperti dalle autorità.

I primi riferimenti storici relativi all’uso di Moonshine per identificare un alcol proibito risalgono addirittura al 1785 nel Regno Unito, ma è poi negli Stati Uniti che queste pratiche e il nome si sono diffusi, soprattutto nel corso degli anni Venti del Novecento, quando iniziò il periodo detto del “proibizionismo“, che spinse i commercianti (e i criminali) a trovare soluzioni alternative per vendere le bevande. Si diffusero così i Moonshiner, esperti appunto nella produzione di Moonshine, che spesso costruivano dei laboratori domestici con alambicchi vari per dar vita al liquore che vendevano illegalmente e di nascosto.

Negli ultimi anni, poi, molti produttori commerciali hanno ripreso il marchio Moonshine per etichettare alcuni dei loro prodotti, che ovviamente non hanno più nulla di illegale, e di fatto questo whisky è passato dall’essere uno dei liquori più illeciti negli Stati Uniti a una bevanda che ha conquistato il cuore di mixologist e distillatori artigianali.

Moonshine liquore

Com’è fatto il Moonshine whiskey

Volendo descrivere il prodotto, con il termine Moonshine ci si riferisce generalmente a un whisky chiaro e non invecchiato con una base di mais e un’elevata gradazione alcolica (circa 40 gradi di volume), che viene prodotto in casa e, per gran parte della sua storia, in segreto per evitare tasse elevate o divieti diretti sulle bevande alcoliche. Per i puristi, la ricetta originale del Moonshine whiskey si compone solo di quattro ingredienti: mais secco, acqua, malto d’orzo e lievito (ma anticamente negli Stati Uniti si utilizzavano anche altri cereali, come segale o orzo).

La grande differenza rispetto agli altri liquori sta nel fatto che il Moonshine non subisce processo di invecchiamento, ma è messo in vendita subito dopo la sua produzione: per questo motivo è trasparente e ha un sapore alcolico molto intenso e aspro, mentre i classici whisky hanno un colore ambrato o dorato perché vengono invecchiati per diversi anni in botti di rovere, e durante il processo di stagionatura acquisiscono il caratteristico colore e alterazioni del sapore, che diventa più dolce.

moonshine liquore americano

Liquore Moonshine oggi: i principali produttori americani

Come detto, il whiskey Moonshine divenne celebre nel periodo del proibizionismo statunitense, venduto sottobanco fino al 1933, quando le imposizioni cessarono e la produzione e la vendita di alcol tornò legale (a patto di avere i corretti permessi e di pagare le tasse, ovviamente): in realtà, questo momento decretò la fine della distribuzione del Moonshine, perché la sua richiesta crollò improvvisamente in quanto i consumatori tornano ai loro distillati preferiti e tradizionali, abbandonando il chiaro di luna.

Eppure, la storia di questo whisky puro e non invecchiato non si è fermata, perché persone che provenivano da una lunga stirpe di distillatori o da parti degli Stati Uniti in cui il Moonshine aveva una storia profonda, hanno deciso di portare avanti la produzione commerciale per un senso di orgoglio e nostalgia, aiutando anche la partenza di un movimento di cocktail artigianali.

E così, nel 2005 la Piedmont Distillers della Carolina del Nord è diventata il primo produttore di “Moonshine legale” negli Stati Uniti, e negli altri Stati del Sud si sono susseguiti tanti altri produttori ufficiali di questo whisky, che oggi è proposto anche in varianti particolari.

Il liquore Moonshine odierno vanta infatti una ricchezza di sapori creativi come torta di mele, pesca, cioccolato e caramello salato, e il rimando al passato è dato praticamente solo dal nome e dalla vendita in barattoli di vetro, in omaggio alla scarsa cura per il packaging che ovviamente c’era nel Proibizionismo.

Tra i produttori di Monshine oggi in America ci sono Ole Smoky, il primo distillatore legale del Tennessee che si fa notare per le varianti fantasiose (come il Moonshine al tè, all’ananas o alla zucca), Piedmont Distillers della Carolina del Nord (prima distilleria legale dello Stato dai tempi del proibizionismo) che ha dedicato il suo Midnight Moon al famoso pilota NASCAR Junior Johnson, e la Buffalo Trace Distillery nel Kentucky, che invece propone il suo White Dog caratterizzato da un finale dolce di vaniglia.

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