Tahina, cos’è e come utilizzarla in cucina

Si può chiamare in tanti modi, accompagna vari piatti salati e dolci ed è uno dei cibi fondamentali per i vegani, ma non solo: oggi parliamo della tahina, la celeberrima salsa di sesamo che dal Medioriente ha conquistato anche le tavole degli Occidentali.

Che cos’è la tahina

Ricapitoliamo prima tutti i nomi di questo alimento: tahina, tahine, tahin, tahini, burro di sesamo o crema di sesamo sono tutte declinazioni che identificano lo stesso prodotto, che è appunto una sorta di salsina di semi di sesamo, una specialità deliziosa e nutriente della cucina mediorientale che si è fatta apprezzare anche da noi per le sue proprietà nutrizionali e che si è diffusa soprattutto nella cucina naturale.

La tahina è molto diffusa in Grecia, Turchia, Nord Africa e nei Paesi del Vicino Oriente: tutte zone dove si utilizza moltissimo il sesamo, pianta che Oriente si coltiva da migliaia di anni e che è considerata addirittura il più antico condimento conosciuto.

Tahini

Com’è fatta la tahina

Questa crema è composta da semi di sesamo bianco leggermente tostati, tritati ed emulsionati con olio: ha una consistenza abbastanza densa, ma pastosa e fluida (che spiega il nome burro di sesamo), un profumo che ricorda quello delle arachidi, seppur con note meno dolci e intense, e un sapore che è simile a quello delle noci tostate.

Come si prepara la tahina

Questo alimento si trova (ora comunemente anche in Italia) già pronto in commercio, ma è possibile prepararlo a casa e la ricetta della tahina non è per nulla complicata.

Servono infatti una padella antiaderente, un mortaio (che può essere sostituito da un più rapido e pratico mixer elettrico) e appena 3 ingredienti: semi di sesamo bianco, olio di sesamo e un pizzico di sale.

Le proporzioni tra questi elementi variano a seconda della zona di preparazione, ma in linea di massima si può calcolare una dose di 100 grammi di semi di sesamo bianco per 2 cucchiai di olio di sesamo, oppure 200 grammi di semi di sesamo bianco per 3 cucchiaini di olio extravergine di oliva, se utilizziamo questa variante più mediterranea.

Il primo passaggio è tostare leggermente i semi in padella a fiamma moderata, per poi tritarli finemente (fino ad ottenere la consistenza di una farina) a mano in un mortaio oppure in frullatore, aggiungendo poco alla volta l’olio di semi di sesamo, l’olio di oliva o (altra alternativa) l’olio di girasole, che permette di amalgamare perfettamente l’impasto e di realizzare questa crema soffice e deliziosa.

Alla fine del procedimento, infatti, l’obiettivo è proprio quello di ottenere una “salsa” consistente e fluida, dal sapore delicato senza retrogusto amaro, che possiamo usare per condire moltissimi piatti e preparare svariate ricette.

Come si usa la tahina

La tahina si presta a molteplici utilizzi in cucina, perché ha un sapore per così dire neutro, che accompagna le pietanze e ne arricchisce il gusto.

Classicamente, nella cucina araba e mediorientale è impiegata come salsa di accompagnamento per verdure crude o lessate (ad esempio pomodori e cetrioli affettati), ed è ingrediente di varie ricette tipiche come il falafel, le polpette di ceci, il babaganoush e l’hummus; inoltre, può anche servire per insaporire la carne grigliata e fritta o piatti di carne d’agnello fatta al forno.

Questo alimento si può anche gustare liscio, spalmato sul pane, sul cracker o sulle pite, o ancora come salsa per condire l’insalata e per accompagnare dei contorni: il suo sapore speziato e avvolgente lo rende un ottimo intingolo vegetariano per insaporire i piatti in modo salutare e veloce.

Oltre che assoluta, la tahina può anche essere aggiunta ad altre spezie e oli per creare saporite emulsioni con cui condire i piatti; ad esempio possiamo arricchirla con yogurt greco e farcire in questo modo dei carciofi bolliti, oppure insaporire una insalata mista.

Oltre che per preparazioni salate, la tahina è molto apprezzata anche come ingrediente di dolci: il caso più famoso è quello della Halva, specialità tipica mediorientale fatta proprio con tahina e aggiunta di vari ingredienti come mandorle, pistacchi, miele o zucchero, che si può anche usare come crema spalmabile naturale.

Tahini

Le proprietà della tahina

Questo delizioso condimento è anche un vero scrigno di proprietà benefiche, che derivano dalle caratteristiche nutrizionali del sesamo e degli oli che servono per la sua preparazione.

Innanzitutto, la tahina è ricca di proteine e carboidrati, caratteristica molto apprezzata nelle cucine vegana e vegetariana, ed essendo priva di glutine è indicata anche per chi soffre di celiachia.

Approfondendo il profilo nutrizionale, scopriamo che questa crema di sesamo è molto energetica e fornisce molti sali minerali, tra cui calcio, fosforo, potassio, zinco, silicio e ferro, vitamina E e B oltre che antiossidanti e acidi grassi positivi: è infatti una buona fonte di Omega-3 e, grazie alla presenza di sesamina e sesamolina, riesce a ridurre il livello di colesterolo cattivo LDL nel sangue e contrastare l’azione negativa dei radicali liberi.

C’è però un elemento da non trascurare: la tahina è molto calorica (circa 600 kcal per 100 grammi di prodotto) e pertanto deve essere consumata con moderazione. Inoltre, la quantità di olio aggiunto alla farina di sesamo può anche alzare il computo delle calorie finali.

Tahina: quanto cosa e dove comprarla

Se non vogliamo provare in prima persona a preparare la tahina, possiamo ormai trovare facilmente dei prodotti confezionati nella grande distribuzione, in vendita nei supermercati più riforniti. Ovviamente, rispetto alla versione casalinga dobbiamo prestare attenzione all’etichetta per evitare che ci siano aggiunte di altri ingredienti o conservanti.

In media, il costo di un barattolo da circa mezzo chilo è di 4 o 5 euro, ma su Amazon e altri canali di shopping online si possono trovare anche preparazioni biologiche, che hanno ovviamente un costo superiore.

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