Cosa dice il galateo riguardo il conto al ristorante? Scopriamolo oggi

È una scena che spesso abbiamo vissuto in prima persona: arriva il conto al ristorante e sul tavolo scende il gelo, con i commensali che si bloccano impacciati per evitare di compiere un errore o di fare uno sgarbo. La divisione del conto al ristorante è infatti un tema che continua a creare dubbi e imbarazzi, perché non ci sono regole precise e assolute ma tutto dipende dalle situazioni stesse alla base dell’evento. Insomma, cerchiamo di capire cosa dice il galateo rispetto a chi è tenuto a pagare il conto del ristorante, così da esser certi di compiere sempre la scelta giusta e fare bella figura seguendo l’etichetta.

Chi paga il conto al ristorante?

Dividere il conto precisamente tra tutti i commensali? Calcolare le somme in modo che ogni persona copra soltanto le proprie spese effettive? Frazionare il totale in base al numero di famiglie? E come gestire la mancia e il resto?

Queste sono solo alcune delle domande che ci possono assalire al momento di pagare un conto al ristorante quando siamo al tavolo con più persone che non fanno parte ovviamente dello stesso nucleo familiare.

In tutto il mondo ci sono usanze diverse su chi deve pagare quando si cena fuori: ad esempio, dividere il conto è una pratica comune in luoghi come il Regno Unito o la Norvegia, mentre in altri Paesi come il Vietnam o l’Iran è tradizionalmente l’ospite che paga la cena.

Da noi in Italia in realtà non ci sono regole rigide e assolute: molto dipende dalle dinamiche del gruppo riunito intorno al tavolo, dall’occasione che sta alla base dell’appuntamento e da sottili fattori di status e relazione (compresa, a volte, anche l’età del commensale: ad esempio, nella cultura coreana o tailandese è la persona più anziana a pagare), così come in alcuni contesti “vale” ancora l’aspetto del genere (tendenzialmente, nella cultura italiana è ancora più comune che sia un uomo a pagare, rispetto a una donna).

Detto questo, ci sono comunque buone linee guida di galateo da seguire per prendere la giusta decisione al momento opportuno, e abbiamo esposto di seguito alcuni dei casi più frequente indicando il comportamento “migliore”. Senza dimenticare, ad ogni modo, che c’è anche la possibilità di richiedere conti completamente separati e risolvere il problema alla base.

Le regole d’oro per evitare l’imbarazzo

Prima ancora di analizzare i vari scenari, però, possiamo rifarci a due consigli di massima da tenere a mente quando siamo al ristorante con un gruppo eterogeneo di persone.

La regola suggerita dagli esperti di etichetta è che la decisione su come dividere il conto dovrebbe essere presa prima di sedersi al tavolo, così da evitare impicci e impacci quando i camerieri portano il conto. Inoltre, qualunque sia il metodo di divisione scelto, non è elegante mettersi a spulciare tutte le voci del conto in maniera lampante o vivisezionare le quote perché mancano dei centesimi.

Anzi, secondo il galateo sarebbe più opportuno, per praticità ed eleganza, “eleggere” un unico referente per il pagamento del conto del ristorante, che poi provvederà a raccogliere le quote dai vari partecipanti una volta usciti dal locale.

Come pagare al ristorante, le possibilità per dividere il conto

In estrema sintesi, ci sono soltanto 3 ipotesi di divisione del conto al ristorante quando ci troviamo a una cena con più persone, a prescindere dal legame che abbiamo con loro.

  • Divisione alla romana (o all’olandese, nella cultura anglosassone), prevede di suddividere il conto in parti uguali a prescindere dai piatti e dalle quantità ordinate e consumate. In alcuni ristoranti, l’importo del conto alla romana è inserito direttamente nello scontrino (ad ogni modo, basta dividere il totale per il numero di commensali).
  • Conti separati. È la soluzione meno “comunitaria”, basata semplicemente sulle ordinazioni effettivamente eseguite, e dovrebbe essere comunicata preventivamente al cameriere, che provvederà a fornire dei conti singoli ai vari partecipanti.
  • Pagamento da parte di una sola persona. Un unico partecipante provvede al pagamento del conto.

A questo proposito, e al di là delle sfumature dei vari scenari, una delle regole più utili e universali da ricordare è che solitamente a pagare è chi ospita, fa l’invito o organizza la cena insieme (eccezion fatta per le occasioni tra pari, tipo una cena con amici o colleghi), da cui consegue che se siamo invitati è meno probabile che ci sia chiesto di partecipare al pagamento del conto.

Come comportarsi con il conto del ristorante: cena tra amici

Ecco quindi la definizione di alcune situazioni probabili in cui il pagamento del ristorante può diventare “problematico”, cominciando dalla divisione del conto in un contesto amichevole e tra pari, con differenze in base al numero dei presenti.

  1. Gruppo di amici.

È lo scenario più caotico: un gruppo numeroso e misto di amici che va fuori a cena, mettendo insieme coppie, single eccetera. Il modo migliore per gestire il conto è lasciare che ciascuna parte paghi per sé – i single pagheranno individualmente, le coppie pagheranno quota doppia – e tradizionalmente l’etichetta suggerisce di dividere il conto equamente tra tutte le parti. Tuttavia, in alcuni casi e soprattutto nelle cerchie di amici più giovani, va benissimo che tutti paghino semplicemente ciò che effettivamente hanno mangiato e bevuto, dividendo ciò che eventualmente è stato condiviso. In questo modo, se una persona ha un budget limitato può ordinare un panino, mentre qualcuno che vuole concedersi uno sfizio extra può andare avanti senza creare imbarazzi e provocare sentimenti di preoccupazione o risentimento. Per evitare che i camerieri debbano separare l’intero conto dopo aver finito il servizio, come detto, è opportuno comunicare in anticipo che ogni persona/coppia avrà bisogno di un conto separato e quali saranno eventualmente le voci di divisione in comune.

  1. Amici a coppie

Anche questo è un evento abbastanza comune, e a volte fa parte di una routine. Di base, vale quanto detto prima – ovvero, ogni coppia paga per sé, come se fosse un’unica entità – ma in alcuni casi c’è anche un’alternativa. Se si tratta di amici molto legati che cenano regolarmente insieme, è possibile che il conto sia pagato “a turno” da una coppia, certi che l’altra lo pagherà la prossima volta e così via.

  1. Uscita a due (non romantica)

Molto più semplice è gestire le situazioni di uscita a due in contesti non necessariamente romantici: anche in questo caso, infatti, la divisione del conto può essere effettuata dividendo perfettamente a metà, scegliendo di pagare ciascuno per ciò che ha ordinato oppure con una persona che si fa completamente carico della spesa (con la promessa di ricambiare presto il favore).

Quando questa situazione coinvolge un ragazzo e una ragazza, potrebbe diventare leggermente più complicato a causa delle implicazioni “culturali”, che in qualche modo prevedono ancora che sia l’uomo a pagare il conto anche per la donna. In realtà, in contesti amichevoli si può benissimo dividere egualmente, a meno che l’uomo non voglia compiere un gesto di galanteria (e ovviamente che la sua commensale sia d’accordo!).

  1. Uscita romantica

Quando invece l’uscita sottende a un interesse di tipo romantico potrebbe esserci qualche complicazione in più. Nella nostra cultura, classicamente ci si attende che sia l’uomo a saldare il conto per entrambi, e al massimo la partner può proporre di dividerlo (ottenendo in risposta un netto diniego). Oggi per fortuna c’è più attenzione all’indipendenza femminile: se a qualche ragazza può far piacere il gesto di galanteria compiuta dal partner (o dal futuribile partner), ad altre persone potrebbe infastidire la sicumera, e quindi è opportuno leggere bene il contesto per evitare gaffe o imbarazzi.

  1. Festa di compleanno

Un’eccezione a tutte queste regole è il festeggiamento di un compleanno o un’altra occasione celebrativa, come anniversario, nuovo lavoro, promozione eccetera. In questi casi, vale il consiglio degli amici de “I Laureati” di Leonardo Pieraccioni (non la parte della fuga!): se gli amici fanno un regalo, il festeggiato avrà l’onere di pagare il conto per tutti (soprattutto se ha fatto esplicitamente l’invito), mentre in caso contrario il “regalo” degli amici sarà proprio la cena fuori.

Quando la persona che compie gli anni fa parte di una coppia la situazione può diventare un po’ più complessa, ma generalmente gli amici pagano comunque entrambe le quote.

Se l’invito non è esplicito, comunque, potrebbe anche verificarsi l’opzione del pagamento alla romana: come negli altri casi, ciò che conta è evitare momenti imbarazzanti al momento del conto, soprattutto in presenza del personale del ristorante, e quindi avere la consapevolezza sulle dinamiche del gruppo di amici.

Chi paga il conto al ristorante per una cena in famiglia

Quando siamo fuori a mangiare con i parenti, chi gestisce il conto sarà in gran parte una questione di età e dinamiche familiari.

  1. Genitori

Solitamente, soprattutto se siamo giovani o non abbiamo una posizione lavorativa stabile, saranno i genitori a saldare il conto – ma in realtà, soprattutto in Italia, probabilmente il papà e la mamma insisteranno comunque per pagare il conto in ogni situazione! Ovviamente, ci sono poi dei casi speciali in cui il figlio avrà il piacere di offrire la cena, dimostrando ai genitori di essere diventato un adulto indipendente che può prendersi cura di loro un po’.

  1. Suoceri

Le regole con i genitori valgono spesso anche con i suoceri, ma c’è una variabile in più data dal “genere”. Per le ragazze, cenare con i suoceri di solito non comporta molta pressione quando si tratta del conto, perché nella nostra cultura non ci si aspetta mai che una nuora (futura o attuale) paghi il conto, a maggior ragione se da sola e senza partner presente.

Per un ragazzo, però, essere al ristorante con i genitori della partner potrebbe essere un po’ più imbarazzante: in molti casi, comunque, i suoceri pagheranno interamente la cena senza che ciò sia un problema, ma se questa diventasse la routine potrebbe rendersi necessario insistere per pagare la propria parte o offrire alternativamente il pasto (sempre per la storia che, da tradizione, ci si aspetta che l’uomo si faccia carico del conto), così da “dimostrare” di essere un adulto responsabile che può provvedere alla loro figlia.

  1. Fratelli

Ben meno formale è un pasto al ristorante con fratelli e sorelle, per il quale possiamo applicare le regole che usiamo classicamente con gli amici – a meno che non ci sia uno dei partecipanti con difficoltà lavorative o economiche, a cui gli altri offriranno con piacere la cena.

Come comportarsi con il conto tra colleghi

Un’altra situazione comune riguarda i pranzi o le cene con i colleghi – escludendo i casi in cui siano previsti rimborsi et similia. Quando i commensali sono allo stesso livello gerarchico, ognuno paga per sé; se è presente un responsabile o un superiore, solitamente è questa figura a farsi carico della spesa (anche se non è obbligatorio né tale comportamento è da dare sempre per scontato).

Le regole per saldare il conto

Prima di concludere, possiamo aggiungere altri comportamenti consigliati dal galateo rispetto al momento di saldare il conto, ribadendo che la regola principale è “non creare imbarazzo” né generare problemi e difficoltà al personale di sala (o ai commensali).

Di norma, se decidiamo di offrire il pasto a tutti potrebbe essere una scelta elegante saldare il conto portato al tavolo con la carta di credito (per evitare di contare le banconote davanti ai nostri ospiti), oppure recarsi alla cassa per pagare in contanti. Per il galateo, infatti, le manovre di denaro non sono raffinate!

Un altro “trucco” che possiamo usare per offrire la cena agli altri partecipanti (in situazioni in cui questo compito non è chiaramente definito in anticipo) è anticipare le mosse e andare direttamente in cassa per pagare – senza quindi attendere la richiesta del conto – oppure accordarsi preventivamente con il cameriere.

Quando invece l’occasione prevede la suddivisione del conto, è buona regola aggiungere alle quote anche la parte destinata alla mancia, da dividere in parti uguali, che solitamente corrisponde al 10% del totale. Se paghiamo in contanti e c’è del resto, possiamo lasciarlo direttamente sul tavolo se non supera il 15% del conto (e in questo caso rappresenterà la mancia).

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