5 miti da sfatare sul cioccolato: ecco i più comuni

È un alimento che, nelle varie forme e tipologie, in genere mette tutti d’accordo: è davvero difficile trovare una persona a cui non piaccia il cioccolato, che forse è il peccato di gola più diffuso al mondo, l’elemento perfetto per fare una pausa dalla routine e ricaricarsi di energia e bontà. E se è vero che sappiamo tanto sulle origini e sulle caratteristiche da valutare per scegliere il cioccolato più adatto al nostro gusto e ai nostri desideri, forse c’è ancora qualcosa che possiamo approfondire, ovvero alcuni falsi miti che riguardano questa specialità antichissima.

I miti da sfatare sul cioccolato

Oggi sappiamo che ci sono tanti motivi per mangiare il cioccolato e che il gusto e il piacere derivanti da questo momento goloso sono soltanto uno degli aspetti positivi di questo storico alimento, scoperto inizialmente dagli Olmechi nel Golfo del Messico e poi accolto dai Maya, che lo utilizzavano come alimento e moneta, prima della scoperta dell’America e dello sbarco in Europa.

Da sempre il consumo di cioccolato si lega però a credenze e falsi miti, che servono a disincentivare l’abuso – soprattutto per i piccoli – ma che hanno creato anche un’aura non del tutto positiva intorno a questo prodotto.

In realtà, la scienza ci conferma che il cioccolato, e in particolare quello fondente che ha meno grassi e zucchero, può svolgere un’azione benefica per il cuore e il sistema cardiovascolare, è un antiossidante, apporta buoni nutrienti e facilita il rilascio di endorfine, gli ormoni del buonumore. Ovviamente ciò non significa che il cioccolato sia una panacea e che non abbia possibili controindicazioni, ma solo che bisogna cercare di andare al di là delle affermazioni frutto di luoghi comuni e approcciare con cautela al consumo di questo ingrediente.

cioccolato miti comuni

  1. Il cioccolato fa ingrassare / il cioccolato fondente non fa ingrassare

Sembra paradossale, ma intorno al cioccolato si dice davvero tutto e il contrario di tutto e, come spesso accade, la verità sta nel mezzo.

Per farla breve: come tutti gli altri alimenti, anche il consumo di cioccolato apporta una certa quota di calorie che, quindi, può impattare sul nostro peso. Ad ogni modo, mangiare un pezzetto di cioccolato non ci farà ingrassare all’improvviso né, al contrario, una tavoletta intera di fondente (anche con altissima percentuale di cacao) lascerà immutata la quota calorica.

Servono buon senso ed equilibrio: si stima 100 grammi di cioccolato forniscano un contenuto calorico compreso tra le 300 e le 600 calorie, molto più di altri cibi dalla media densità energetica, ma basta limitarsi a una porzione di dimensioni ridotte (circa 20-30 grammi) per poter cedere alla tentazione senza troppi sensi di colpa in un regime dietetico correttamente bilanciato.

Inoltre, il cioccolato fondente è fonte di proteine, carboidrati, grassi (di tipo saturo, che non impattano troppo sul colesterolo), polifenoli antiossidanti e stimolanti.

  1. Il cioccolato fa male ai denti e fa venire la carie

È l’avvertimento classicamente utilizzato dalle mamme (italiane, ma probabilmente in tutto il mondo) per mettere in guardia i bambini dagli eccessi nel consumo di cioccolato, ma non è del tutto vero: pur essendo un alimento ricco di zucchero, gli studi hanno rivelato che il solo consumo di cioccolato non influisce negativamente sulla salute dei denti, se limitato e seguito da una corretta pulizia dentaria.

  1. Il cioccolato provoca l’acne

Un altro mito che non trova poi effettivo riscontro nella realtà è quello che vede nel cioccolato un nemico della salute della pelle, perché provocherebbe l’acne e i temibili brufoli. Anche in questo caso, però, non ci sono studi scientifici che mettano in relazione diretta il “cibo degli dei” e l’acne, e quindi mangiare una barretta o un quadratino di tavoletta non rovina la pelle morbida e delicata, ma ovviamente un consumo costante ed eccessivo può portare alla patogenesi dell’acne.

  1. Il cioccolato è un eccitante

Secondo questa teoria, il cioccolato avrebbe un contenuto di caffeina assimilabile a quello del caffè e del tè, e quindi mangiarlo equivale a una scarica rivitalizzante per l’organismo.

In realtà il rapporto è completamente differente (10 volte a 1 per il caffè, a parità di quantità), e l’effetto eccitante del cioccolato non è paragonabile a quello del caffè appunto o di bevande energetiche. Rispetto a questi prodotti, però, il cibo degli dei offre una soddisfazione al palato differente e produce un effetto soddisfacente che può aiutare a ricaricare le batterie.

  1. È buono solo il cioccolato fondente almeno il 70% di cacao

L’ultimo punto su cui far luce riguarda la qualità del cioccolato: negli ultimi anni sta passando il messaggio che la percentuale di cacao sia proporzionale a gusto e benefici, ma in realtà tutti i tipi di cioccolato hanno caratteristiche specifiche – e ci sono ad esempio delle varietà di cioccolato al latte artigianale di assoluta eccellenza, mentre per alcuni il cioccolato fondente al 70% di cacao può risultare immangiabile.

Su un aspetto, però, i puristi non scendono a compromessi: il cioccolato bianco non è vero cioccolato. Per spiegare questa affermazione fanno riferimento al regolamento del Ministero delle attività produttive, secondo cui “un composto può essere definito cioccolato solo se ottenuto dagli elementi di cacao e zuccheri”, e precisamente “deve contenere almeno il 35% di sostanza secca totale di cacao, almeno il 18% di burro di cacao e non meno del 14% di cacao secco sgrassato”. Il cioccolato bianco contiene però solo burro di cacao e zuccheri, e quindi tecnicamente non dovrebbe fregiarsi della definizione di cioccolato e dovrebbe quindi essere chiamato, e categorizzato, in altro modo.

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