Differenza tra zuppa, minestra, crema e vellutata: deliziose ma diverse

C’è un menù perfetto per le fredde sere invernali. E’ fatto di zuppe, vellutate, minestre e creme. Tutti piatti gustosi che si distinguono e si differenziano tra loro per alcune peculiarità. Un’ampia gamma di portate e opzioni che ci permette di variare il piatto in tavola senza rinunciare all’effetto “caldo” e senza rinunciare a una cucina sana ed equilibrata.

Zuppa o minestra?

Alcune portate vengono erroneamente chiamate con nomi utilizzati spesso come sinonimi. Ma la tavola vuole chiarezza e quindi è bene specificare subito che la zuppa non è una minestra e la vellutata non è una crema. Cosa le differenzia? Spesso gli ingredienti o anche solo alcune aggiunte che incidono sulla leggerezza e sulla composizione stessa del piatto.

Iniziamo dalla zuppa

Una buona zuppa di legumi o di verdure è perfetta per riscaldarsi in pieno inverno. Cosa fa la zuppa? Ciò che manca, potremmo dire. In questa particolare portata, infatti, l’assenza di riso o pasta è d’obbligo. Il tocco di carboidrati concesso è una fetta di pane, meglio se leggermente abbrustolita, da utilizzare come crostino. O dei piccoli crostini da immergere nella zuppa. Il suo nome è antico, affonda le sue radici nel gotico “suppa”, un termine utilizzato proprio per indicare quella fetta di pane che andava poggiata sul fondo del piatto prima di versare la zuppa calda. Per un’ottima zuppa di cavolo nero è consigliabile un viaggio in Toscana, per gustare, invece, al meglio i legumi un viaggio tra le regioni del Mezzogiorno è indispensabile. In Sardegna la zuppa si arricchisce di preziosi tocchetti di formaggio. A differenza della minestra, la zuppa è più densa e consistente. Ha un elevato valore nutrizionale che porta gli esperti a inserirla tra i veri e propri pasti completi.

Minestra per restare sul leggero

Per chi non vuole appesantirsi prima di andare a letto ma vuole recuperare un po’ di calore dopo una lunga giornata all’aperto, una minestra è quello che ci vuole. Che si tratti di verdure assolute o di verdure e cereali, questo piatto gustoso e saporito è perfetto per una cena in una fredda e piovosa giornata invernale. Perché si chiama così? Perché fa riferimento alle sue origini e richiama le antiche modalità in cui veniva servita. Origina da “minestrare”, amministrare, perché veniva versata nei piatti della famiglia proprio dal capofamiglia. La minestra, come tutti i piatti, assume specificità diverse a seconda della Regione di riferimento. In Emilia Romagna la minestra prevede l’aggiunta di pasta o cappelleti, in Lombardia invece si preferisce un po’ di riso. E’ possibile portare in tavola un tocco di modernità scegliendo una minestra “orientale”: noodles o ramen, infatti, non sono altro che minestre. Un tocco di Oriente assolutamente da provare.

Una nota di colore

Guardando alla geografia della tavola, la zuppa è un piatto che piace più agli abitanti delle regioni del Centro e del Sud. La minestra, invece, viene consumata soprattutto al Nord.

La vellutata

Tra i piatti che non possono assolutamente mancare nel perfetto menu invernale c’è anche la vellutata. Di cosa si tratta? Di una pietanza realizzata grazie all’abbinamento di due, massimo tre verdure. I grandi classici di questo piatto sono: patate-porri, zucchine-patate, carote-patate. Arricchisce il tutto e favorisce il legame tra gli ingredienti un po’ di panna da cucina o l’aggiunta di un tuorlo d’uovo a fine cottura. Si differenzia dalla crema per il numero di verdure presenti nella ricetta. La crema, infatti, prevede un vero e proprio assolo. La tipologia di verdura utilizzata è una sola che viene frullata e legato da farina di riso o latte. Una preparazione anche rapida tutto sommato che darà vita a deliziose creme di riso o zucchine o fagioli. Nella famiglia dei piatti “senza grumi” non poteva mancare il passato. Anche in questo caso la preparazione prevede che gli ingredienti vengano frullati. Qui si possono aggiungere anche verdure diverse, l’importante è non aggiungere cereali e legumi. Il passaverdure era lo strumento che veniva utilizzato per trasformare le verdure in un passato e a seconda delle maglie del passino cambiava la consistenza del nostro piatto. Oggi, nella maggior parte dei casi, viene utilizzato il frullatore o un robot da cucina. Il passato, inoltre, è perfetto per i più piccoli.

Tra zuppa e minestra vince il minestrone

Torniamo al nostro binomio iniziale. Sei in dubbio tra una gustosa zuppa di cereali e una salutare minestra? Scegli il minestrone, una vera e propria via di mezzo. Un mix di legumi, verdure e cereali che non disdegna l’aggiunta di pasta o riso ma che può essere consumato anche assoluto. Nella cucina italiana, più in generale in quella europea, è stato introdotto solo dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Molti dei suoi ingredienti, infatti, sono stati coltivati solo dopo la scoperta delle terre Oltreoceano: patate, mais e fagioli provengono proprio da lì. Con questa ampia gamma di piatti tra cui scegliere c’è da scommettere che l’inverno porterà tanto gusto sulle nostre tavole.

 

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