Il Coronavirus sta continuando a far sentire i suoi effetti, soprattutto sull’economia di vari settori produttivi, e sono tante le imprese in crisi soprattutto nel campo agroalimentare. Ma la necessità aguzza l’ingegno e dal salernitano arriva l’invenzione di un gruppo di imprenditori del comparto caseario, promossa dalla Coldiretti Salerno: i caciobond, una sorta di investimento sicuro su uno dei prodotti tipici del territorio, il caciocavallo.
Cosa sono i caciobond
L’idea è davvero originale e semplice e si può riassumere nella formula “compri oggi, consumi tra due anni (almeno). Tradotto, significa che è possibile acquistare e pagare oggi un caciocavallo speciale dal peso di 11 chilogrammi, ottenuto da 60 litri di latte di bufala, che sarà recapitato a domicilio e pronto al consumo solo tra 24 mesi, nel 2022, al termine del suo periodo di stagionatura.
A rendere ancora più speciale l’acquisto è il fatto che ogni caciocavallo può essere anche personalizzato con una dedica, e non a caso la stampa racconta che c’è stato già un boom di prenotazioni da parte di coppie di futuri sposi, che hanno scelto il prodotto come simbolo di buon augurio ed elemento trendy dei matrimoni del 2022.
Come sono i caciocavalli
Al contrario di altri prodotti caseari che sono freschi, come la celeberrima Zizzona di Battipaglia, il caciocavallo è un formaggio stagionato, abbastanza innovativo e non inflazionato e, soprattutto, non deperibile e che anzi diventa più buono col tempo. In una parola, era il prodotto ideale per questa iniziativa. Chi vuole e può permettersi di fare l’acquisto oggi, dovrà solo pazientare 24 mesi per gustare questo alimento di eccellenza, prodotto con latte di bufala campana, oppure può pensare – con estrema lungimiranza – a un regalo originale se non unico, dal gusto inconfondibile e speciale.
L’idea salernitana per uscire dalla crisi Coronavirus del settore
Il progetto caciobond è stato ideato dal caseificio Giuseppe Morese e si basa sul meccanismo del pagamento anticipato, che può rappresentare una strada vincente per sostenere economicamente il settore bufalino, che sta affrontando una forte crisi della domanda.
L’enorme caciocavallo da 11 chili rappresenta il bond, il titolo di credito, che può essere riscosso solo a partire dal 2022, proprio come accade con titoli di stato e altri strumenti di mutualizzazione del debito. Per i consumatori, il vantaggio di questa scelta è sia qualitativo – parliamo di un prodotto di élite, non sempre facile da trovare o consumare – che per così dire sociale, di supporto all’economia locale.
Doppi benefici per le imprese bufaline
Sono invece doppi gli effetti positivi per le imprese affiliate e per i produttori, che come detto stanno vivendo una fase di forte criticità legata alle conseguenze di Coronavirus e blocco delle attività per il lockdown.
Dobbiamo prima capire cosa sta succedendo nel settore zootecnico e bufalino a causa del Coronavirus. In particolare, la chiusura del mercato della ristorazione per il fermo imposto a ristoranti, pizzerie e trattorie (che solo nella fase-2 hanno riaperto, almeno per l’asporto) ha provocato un forte calo della domanda e soprattutto un eccesso di produzione di latte di bufala, che non è stato possibile impiegare nelle tradizionali trasformazioni per preparare prodotti freschi come mozzarelle di bufala campana Dop e altri latticini.
La crisi coronavirus nel comparto zootecnico campano
Un altro colpo al settore è arrivato dalle difficoltà di esportazione degli stessi prodotti, perché anche il resto d’Europa e del mondo si è di fatto bloccato, rendendo difficile se non impossibile la distribuzione sui mercati esteri.
Il risultato è stato un inevitabile stato di crisi, sia di liquidità immediata che di gestione delle risorse inutilizzate, che ha reso necessario trovare soluzioni alternative per ottimizzare il processo produttivo ed evitare sprechi.
In questo caso, l’idea dei caciobond può rappresentare una vera e propria ancora di salvezza per i produttori, perché consente loro di tamponare le attuali esigenze di liquidità vendendo in anticipo prodotti e servizi che saranno poi consegnati in futuro, con calma, e soprattutto evita che le eccedenze di pregiato latte di bufala possano essere disperse o sprecate.
Trasformare l’eccedenza in eccellenza
L’idea è quella di trasformare il latte in eccedenza in una eccellenza, come i caciocavalli prodotti interamente con latte di bufala, che rappresentano una soluzione ingegnosa per salvaguardare un intero comparto che non può permettersi uno stop prolungato.
In pratica, è un sistema di finanziamento del settore che chiede il supporto e la disponibilità dei consumatori, a cui viene offerta la possibilità di contribuire acquistare in anticipo un prodotto unico, consapevoli di poterlo ritirare e consumare solo a fine stagionatura completata.
Salvaguardare un intero comparto
Il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano, ha spiegato nel dettaglio l’idea alla base del progetto: “La crisi dell’export, il blocco del canale ho.re.ca., il calo della domanda hanno comportato una crisi improvvisa del settore bufalino della regione Campania e della provincia di Salerno, dove insistono la maggior parte degli allevamenti bufalini”.
Nasce così il caciobond, che può salvaguardare l’intero comparto zootecnico supportando la ripresa delle imprese, che possono fronteggiare l’emergenza Coronavirus grazie alla liquidità ottenuta oggi per la vendita anticipata dei formaggi. Inoltre, spiega Trupiano, “tutte le entrate derivanti dai Caciobond saranno defiscalizzate, in modo da garantire un supporto al settore”.