Si chiama SAFER Smart Labels ed è un nuovo sistema di etichetta intelligente, sviluppato da un team di ricerca dell’Università di Pavia, che si pone l’ambizioso obiettivo di contribuire a ridurre lo spreco alimentare grazie a un sensore che interagisce con il contenuto della confezione per informare sul grado di freschezza degli alimenti.
Arriva una vera smart label
Questo innovativo sistema si prefigge di aiutare il consumatore a conoscere in ogni momento il livello di deperibilità e di salubrità degli alimenti che ha acquistato; anche chi è bravo a leggere le etichette dei cibi, infatti, si limita a rispettare le indicazioni sulle modalità di conservazione e sulla data di scadenza, ma non ha informazioni chiare e precise sulla loro deperibilità, rischiando, quindi, di gettar via alimenti che potrebbero essere consumati senza problemi.
Per superare tale problema Paolo Quadrelli, Lisa Rita Magnaghi e Raffaela Biesuz hanno dato vita a un team di ricerca interno all’Università di Pavia e realizzato un’etichetta capace di interagire con il contenuto della confezione e di cambiare colore per indicare al consumatore il grado di freschezza dell’alimento.
Come funziona la nuova etichetta intelligente
La smart label Safer nasce da un’intuizione semplice e permette di risolvere un problema molto sentito dai consumatori, soprattutto in ottica di lotta allo spreco alimentare; inoltre, essendo uno strumento che consente di sapere quando utilizzare i cibi in sicurezza, può servire anche ad allungare la shelf life dei prodotti e a superare le indicazioni di massima della data di scadenza suggerita sulle confezioni – visto che ci sono vari cibi che si possono usare anche dopo quel termine, come sappiamo.
Come spiegano i creatori, Safer “si inserisce all’interno, anziché all’esterno del contenitore, e riesce a valutare in modo accurato la deperibilità dei cibi proteici”, e funziona grazie a un sensore che registra le informazioni e le rende visibili attraverso un semplice cambiamento di colore.
L’etichetta prevede una gamma di sei colori diversi, dal blu intenso al giallo, che corrispondono a un livello di freschezza differente. Le prime due tonalità identificano le fasi in cui gli alimenti sono molto freschi, mentre le sfumature verdi segnalano il raggiungimento di un grado intermedio, in cui le proteine hanno iniziato a decomporsi (e quindi per sicurezza gli alimenti andrebbero consumati dopo una lunga cottura a temperature elevate). Infine, quando l’etichetta raggiunge il giallo significa segnale di allerta.
Dal punto di vista pratico, il sensore Safer monitora l’atmosfera che si crea intorno al cibo: per la carne, ad esempio, tiene sotto controllo il livello di azione graduale dei batteri attraverso l’analisi delle sostanze acide rilasciate nell’aria nel processo di elaborazione delle proteine, e in particolare osserva la presenza di tioli, composti volatili emessi in quantità sempre maggiore man mano che l’alimento si degrada. Quando raggiunge il punto critico, la smart label si tinge di giallo per indicare alle persone che il cibo è già diventato tossico e la cottura non elimina i rischi per la salute (e, in effetti, in una fase di deperimento avanzata basta annusare la carne per rendersi conto di quel tipico odore putrescente derivante dal carico di zolfo dei tioli, ormai in quantità eccessiva).
Anni di ricerca, sviluppo e test
Per ottenere la matrice dei colori, il team ha inizialmente usato un supporto di cellulosa e poi di plastica, ma ha già sviluppato un prodotto “biodegradabile, dato che abbiamo a cuore la sostenibilità ambientale”.
Gli studi sono iniziati nell’ottobre del 2017 e, oltre alla fase di ideazione e sviluppo, per migliorare e implementare il sensore usato da Safer sono serviti altri anni di sperimentazione, portata avanti su tutte le più comuni vaschette di confezionamento e vendita di carne e pesce con risultati soddisfacenti, e poi estesa anche alle confezioni di latte con eguale esito positivo.
L’obiettivo del progetto è di adattare l’etichetta intelligente anche ad altri e diversi alimenti, con modifiche minime.
I vantaggi della nuova smart label Safer
Da queste premesse, si comprende che questa nuova e futuristica etichetta intelligente è più precisa della vecchia data di scadenza (ritenuta obsoleta anche dalla Commissione Europea…), perché è capace di offrire informazioni in tempo reale e di segnalare anche problemi “invisibili”, come ad esempio un deperimento causato da un problema di conservazione come l’interruzione della catena del freddo.
Inoltre, Safer ha il grande vantaggio di essere tecnologicamente semplice perché non richiede circuiti elettronici, né app da scaricare, perché il suo sensore si compone “solo” di sei bollini provvisti di reagenti chimici che cambiano colore in base al livello di degradazione del cibo, e quindi il suo raggio di utilizzo sugli alimenti potrebbe facilmente estendersi (anche perché la sua applicazione in campo industriale dovrebbe avere costi ridotti).
Secondo i suoi creatori, le caratteristiche più importanti sono però la sua affidabilità e la sua facilità di interpretazione, che offrono ai consumatori parametri più precisi per conoscere il livello di salubrità degli alimenti che stanno acquistando o che stanno conservando in frigo e dispensa.
Un’invenzione già premiata
A riprova dell’interesse determinato da questa invenzione, segnaliamo che l’idea di Safer smart labels ha già ottenuto un importante riconoscimento nell’ottobre scorso, vincendo il Premio BCC Milano della Startcup Lombardia 2020, la competizione promossa dalla Regione Lombardia e organizzata dalle Università e dagli Incubatori Universitari lombardi per favorire la nascita di nuove imprese ad alto potenziale “nate, ospitate o legate da rapporti di collaborazione con gli istituti universitari lombardi”.
A spingere all’assegnazione del premio è stata la convinzione che il Progetto Safer Smart Labels persegue la politica di riduzione dello spreco alimentare e Giuseppe Maino, Presidente di BCC Milano, ha ulteriormente spiegato che “le etichette innovative per rilevare il grado di freschezza di un alimento potrebbero rivoluzionare il mondo della distribuzione e contribuire a rendere tutti noi compartecipi nella promozione di un consumo critico, consapevole e mirato a ridurre gli sprechi alimentari”.