Torniamo a parlare di acqua, elemento che è alla base di tutte le forme di vita conosciute, umanità inclusa: tralasciando che il nostro corpo sia composto da oltre il 60 per cento da acqua o che il nostro pianeta Terra sia ricoperto dal 71 per cento da acqua, ci concentriamo nello specifico sulla cosiddetta acqua da bere, quella quindi cruciale per la nostra salute quotidiana. Scopriamo quindi cos’è e cosa significa acque minerali, quali sono le caratteristiche principali e come scegliere le acque minerali migliori tra la pletora di possibilità a disposizione.
Acque minerali: cosa significa e quali sono
Molto semplicemente, le acque minerali sono è una tipologia di acqua sorgiva, comunemente commercializzate in bottiglia.
In realtà c’è molto più di questo, perché la definizione di acqua minerali è fissata per legge – per la precisione dal D.Lgs. nº 176 dell’8 ottobre 2011, che è un’attuazione della direttiva 2009/54/CE – e stabilisce che “Sono considerate acque minerali naturali le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute”.
Ci sono quindi due elementi contraddistintivi rispetto alle normali acque potabili, ovvero caratteristiche igieniche e proprietà salutari. Più in generale, poi, queste acque devono provenire da sorgenti o falde sotterranee, essere batteriologicamente pure all’origine, non essere sottoposte a processi di disinfezione, presentare una composizione e caratteristiche costanti, essere imbottigliate in prossimità della sorgente, non subire interventi di alcun tipo tra l’imbottigliamento e la commercializzazione.
Italiani e acque minerali, consumo ancora elevato per quelle in bottiglia
Anche se negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, sulla scia delle battaglie ambientaliste contro l’abuso di plastica, che hanno portato anche alla diffusione di impianti domestici per migliorare l’acqua del rubinetto, come filtri o caraffe filtranti, in Italia abbiamo ancora un problema: siamo, infatti, uno dei Paesi al mondo che consuma più acqua in bottiglia, come certificato ancora di recente dall’Istat.
Nello specifico, il consumo annuo pro capite è ancora di molto superiore alla media europea: 200 litri all’anno in Italia, contro i 118 medi riscontrati in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Su scala mondiale, siamo terzi dietro solo Stati Uniti e Canada.
E non si tratta solo di un problema ambientale: di sicuro, più bottiglie significa più plastica e rifiuti, e quindi provoca un maggiore impatto ambientale, ma significa anche una spesa maggiore. Secondo alcune stime, le famiglie italiane spendono ogni mese quasi 15 euro per fornitura di acqua; la spesa media è invariata negli ultimi anni ed è maggiore al Sud, in particolare nelle regioni dove sussistono più problemi di qualità del servizio idrico. Analizzando più in dettaglio, ogni famiglia spende in media 12,5 euro al mese per l’acquisto di acqua minerale in bottiglia, e circa due euro in più per la fornitura totale di acqua potabile.
Ma è comunque l’impatto ambientale a spaventare maggiormente: secondo Legambiente e Altreconomia, solo in Italia circolano 6 miliardi in plastica da 1,5 litri di bottiglie, prodotte con 450 mila tonnellate di petrolio e l’emissione di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2, che devono essere trasportate e successivamente smaltite.
La classificazione delle acque minerali
L’acqua da bere non è tutta uguale e ci sono tanti criteri che differenziano le varie tipologie: l’esempio principale è il tasso di residuo fisso, vale a dire la quantità di sali minerali e oligoelementi contenuti in un litro di acqua sottoposta a evaporazione a 180°, ma anche il valore di pH o di specifici elementi può determinare l’appartenenza di un prodotto a una categoria.
C’è poi un’altra premessa importante: tutte le acque minerali, che siano lisce, gassate o effervescenti, sono definite naturali quando vengono imbottigliate come sgorgano dalla sorgente. E, quindi, acqua naturale non significa acqua senza bollicine, né al contrario acqua minerale è quella effervescente o gassata.
La legge italiana riconosce 4 categorie di acque minerali commerciabili distinte in base al residuo fisso a 180 °C:
- Acque minimamente mineralizzate: il residuo fisso è inferiore a 50 mg/l, segno di un tipo di acqua con bassissimo residuo fisso. È un tipo di acqua diuretica e leggera, indicata quando si utilizzano il latte in polvere e altri alimenti per l’infanzia.
- Acque oligominerali (o leggermente mineralizzate): il residuo fisso è compreso tra 50 e 500 mg/l e povera di sali minerali. Sono indicate nelle diete iposodiche, alla luce del modesto contenuto di sodio, e possono stimolare la diuresi.
- Acque minerali: il residuo fisso è compreso tra 500 e 1500 mg/l. Sono utili d’estate o durante la pratica di attività sportive, perché consentono di reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con la sudorazione.
- Acque ricche di sali minerali: il residuo fisso è superiore a 1500 mg/l. Vanno consumate solo sotto controllo medico.
Altra distinzione è possibile analizzando il valore di pH delle acque, che in genere è compreso tra 6,5 e 8,0; in particolare, quando è inferiore a 7 si parla di acqua minerale acida, quando il valore è 7 si parla di acqua minerale neutra e quando, infine, superiore alla soglia avremo un’acqua alcalina. In genere, si ritiene che un basso valore del pH renda il sapore dell’acqua più gradevole, ma negli ultimi tempi si è diffusa molto la moda delle acque alcaline, ritenute salutari e benefiche per l’organismo.
Tra i marchi di acqua alcalina in commercio possiamo citare la Fonte Essenziale (7.4), la Kaiserwasser (7.79), la Nestlè Vera (7.9), la Fiuggi (7.6).
Elenco minerali per la determinazione delle acque
Prendendo come riferimento la concentrazione di specifici sali minerali, possiamo riconoscere ancora altre tipologie di acqua, solitamente segnalate in etichetta con apposite indicazioni:
- contenente bicarbonato, se il bicarbonato è superiore a 600 mg/l;
- solfata, se i solfati sono superiori a 200 mg/l;
- clorurata, se il cloruro è superiore a 200 mg/l;
- acque minerali ricche di calcio o calcica, se il calcio è superiore a 150 mg/l, consigliata per gli anziani e per prevenire l’osteoporosi.
- magnesiaca, se il magnesio è superiore a 50 mg/l, consigliata anche per le donne in gravidanza.
- fluorata, se il fluoro è superiore a 1 mg/l;
- ferruginosa, se il ferro bivalente è superiore a 1 mg/l;
- acidula, se l’anidride carbonica libera è superiore a 250 mg/l;
- sodica, se il sodio è superiore a 200 mg/l;
- acque minerali povere di sodio, che in etichetta riportano la nota “indicata per le diete povere di sodio”, se il sodio è inferiore a 20 mg/l;
Acque minerali a confronto: le caratteristiche dei prodotti in commercio
Per scoprire qual è la migliore acqua minerale, o per meglio dire la più adatta alla nostra famiglia e alle necessità dei suoi componenti, dobbiamo quindi imparare a leggere correttamente l’etichetta dell’acqua in bottiglia, unico modo per assicurarci di scegliere al meglio quale acqua bere, il tipo più indicato per noi e le nostre esigenze.
Importante è però non farsi prendere dal panico (o dall’allarmismo di notizie pubblicate in Rete): ad esempio, qualche tempo fa fece molto scalpore la notizia, che poi spesso è tornata in circolo in perfetto stile clickbaiting, della presenza di arsenico nelle acque minerali. In realtà, praticamente non esistono acque minerali senza arsenico, perché quantità minime di questo elemento si trovano in tutte le bottiglie, e ad ogni modo i prodotti commercializzati in Italia restano ben al di sotto della soglia minima di concentrazione, pari a 10 microgrammi al litro, la più restrittiva in assoluto tanto che le autorità sanitarie la ritengono tollerabile anche per i bambini. Questo vale anche per altri metalli tossici, quali il cadmio, il cromo, l’alluminio: per poter essere commercializzata, l’acqua non può e non deve superare i valori di legge.
A proposito di etichetta, è fondamentale scegliere un’acqua che abbia un basso contenuto di nitrati, perché l’organismo umano è esposto al rischio di formazione nitrosamine in vivo dopo l’ingestione di nitrati o di alimenti che contengono amine: in genere, si consiglia di orientarsi su un’acqua con un valore massimo di 5,0 mg per litro di nitrati.
Classifica acque minerali, il test di Altroconsumo
Non è facile però orientarsi nella giungla di acque minerali – di ogni tipo – disponibili in commercio in Italia: secondo la Fondazione AMGA, nel nostro Paese ci sarebbero oltre 500 etichette diverse, ma c’è anche chi stima un numero superiore (fino a 608 brand differenti), mentre un rapporto Legambiente del 2014 rivela l’esistenza di 296 marchi.
Proprio per consentire un migliore orientamento e una scelta più consapevole, nel 2020 la nota associazione a difesa dei consumatori Altroconsumo ha pubblicato un’interessante analisi relativa alla qualità delle acque commercializzate in Italia, creando un comparatore di “confronto acque minerali altroconsumo” che ha studiato e classificato 52 marche di acque minerali naturali (40 concorrenti) ed effervescenti (12 concorrenti) in base alle loro qualità e caratteristiche.
Tra le acque minerali effervescenti emergono due prodotti di buona qualità: Uliveto è la migliore del test, mentre Lete è il miglior acquisto (per il rapporto tra qualità e prezzo). Seguono, con voto di qualità media, Grazia, Santagata, Sveva, Gaudianello, Fonte Vivia, mentre con il voto di qualità bassa troviamo Cutulo Rionero, acqua di Nepi e, davvero a sorpresa vista la notorietà del brand, Ferrarelle.
Tra le acque minerali naturali trionfa invece la Santa Croce, mentre la menzione di miglior acquisto è appannaggio di Alpe Guizza (appena 0.10 centesimi di prezzo medio). Numerose le etichette che si guadagnano comunque il voto di qualità ottima: Eva, San Bernardo, San Benedetto, Dolomia, Rocchetta, Blues Eurospin, Conad, Sorgesana, Misia Selex, Norda, Goccia di Carnia, Guizza, Fabia, Maniva, Gran Guizza, Recoaro, Nestlè Vera, Carrefour, Vitasnella, Sant’Anna (che, nella versione da 1,5 litri è la referenza più venduta in Italia. con una quota di mercato del 13 per cento, nonché una delle cinque acque minerali più vendute d’Europa), Frasassi, Fonte Noce, Conad, Carrefour minimamente mineralizzata e Sangemini.
Sono considerate invece di qualità media le acque minerali naturali Panna, Evian, Lilia, Norda, Valmora minimamente mineralizzata, Esselunga Dolomiti, Boario, Smeraldina, Levissima e Fiuggi.