La pasticceria napoletana classica è ricca di tantissime specialità che si preparano in occasioni particolari, per festeggiare una giornata speciale o omaggiare un Santo: paradossalmente, però, manca un dolce specifico in onore del più venerato tra i 52 compatroni della città partenopea. E proprio per colmare questo “gap gastronomico” che ormai da sei edizioni si organizza “San Gennà… un dolce per San Gennaro“, il pastry contest promosso da Farine Caputo – Mulino di Napoli, che elegge ogni anno il miglior tributo dolciario al celeberrimo Santo che, venerato anche a New York, Londra o Sydney, conta oltre 25 milioni di devoti sparsi in tutto il mondo.
Un dolce per San Gennaro, le info sull’edizione 2023
L’appuntamento per scoprire quale delle creazioni presentate vincerà il concorso è lunedì 11 settembre a Palazzo Petrucci a Posillipo, a una settimana esatta dalla data di celebrazione della festa di San Gennaro: in questo affascinante contesto, infatti, la giuria decreterà quale tra i nove tra i migliori pastry chef e maestri pasticceri che hanno superato la prima selezione ha realizzato il miglior dolce ispirato a San Gennaro per il 2023.
A decidere la finale saranno quindi i voti della giuria di esperti, che per questa sesta edizione del concorso è composta da figure di spicco del mondo della pasticceria e della gastronomia, tra cui Luigi Biasetto, campione del mondo di pasticceria e membro del Relais Dessert, Sal De Riso, pluripremiato pasticcere e presidente dell’AMPI, Gennaro Esposito, chef stellato de La Torre del Saracino, Sabatino Sirica, veterano pasticcere campano, e o Antimo Caputo, AD di Mulino Caputo.
I pasticceri che si sfideranno nella sala panoramica del ristorante Palazzo Petrucci provengono da diverse regioni d’Italia, rappresentando sia rinomate pasticcerie che ristoranti stellati. Tra questi, troviamo Guglielmo Cavezza della Pasticceria Mommy Cafè di Cicciano, Raffaele Cristiano della omonima Pasticceria Artigianale di Napoli, Giuseppe Cristoforo della pasticceria Dolce Voglia di Frattaminore, Antonio Della Monica del Ristorante La casa Rosa del Castello di Postignano in Umbria, Ferdinando De Simone del Ristorante stellato Lorelei di Sorrento, Giorgio Maiorano de La Forneria di Napoli, Biagio Martinelli della Scuola di cucina e pasticceria Dolce&Salato di Maddaloni, Chiara Naclerio, pastry chef del Ristorante fine dining La Corte degli Dei di Agerola e Maria Varone, demi Chef presso l’Hilton Sorrento Palace.
Il regolamento: come deve essere la creazione
Come detto, la finale dell’11 settembre è appunto solo l’atto conclusivo di un lungo percorso, che ha dato tempo ai candidati di sottoporre la propria idea (con tanto di ricetta e foto) entro il 17 luglio scorso.
Il regolamento del contest è infatti molto stringente: per essere “veramente” un omaggio a San Gennaro, infatti, il dolce deve possedere alcune caratteristiche specifiche, ispirandosi ai principali segni e tratti distintivi della figura del santo.
Nello specifico, il dolce deve essere un dessert monoporzione e deve contenere un ingrediente rosso, in riferimento al prodigio del sangue che forse è l’aspetto simbolico più noto di San Gennaro, e in aggiunta (o in alternativa) un ingrediente di colore giallo, in riferimento all’appellativo “faccia gialla” con cui i devoti si rivolgono al Santo per richiedere il miracolo. Inoltre, i concorrenti devono utilizzare una delle farine Mulino Caputo e ingrediente scelto tra le referenze Agrimontana, azienda riconosciuta per la qualità dei suoi marrons glacés, canditi, confetture, marmellate, paste pure e creme spalmabili.
In ultimo, le selezioni erano riservate agli artigiani dell’arte bianca con almeno 5 anni di esperienza in pasticceria che desiderano mettersi in gioco. Il vincitore del contest riceve un premio di 1000 euro e una fornitura di 1000 kg di farine Mulino Caputo.
A trionfare nell’edizione 2022 è stata per la prima volta una donna: l’ultimo dolce per San Gennaro è stato infatti creato da Giusy Persico, giovane pasticcera della brigata del ristorante stellato Il Buco di Sorrento, che ha presentato “Aiutame tu!”, una tartelletta di pasta sablée alla vaniglia con cremoso di ricotta profumato agli agrumi e confettura di pesche, servita in accompagnamento con una ampollina ripiena di gelatina di vino rosso Taurasi e un tocco di gelée all’arancia di Sorrento, evidente e diretto rimando al miracolo del sangue del Santo, che come noto torna liquido in particolari periodi dell’anno e ricorrenze.
La filosofia del contest
“Un Dolce per San Gennaro” è quindi un evento che unisce devozione, tradizione e innovazione, offrendo una vetrina per la creatività dei maestri pasticceri, chiamati a proporre un dessert in grado di fare breccia nel cuore dei golosi e di colmare quel paradossale “buco” nell’elenco delle preparazioni tipiche delle feste.
In realtà, nei secoli scorsi c’era una tradizione legata al 19 settembre: ogni anno, infatti, veniva preparato e distribuito agli ammalati dell’ospedale del rione Sanità, oggi noto come “Ospedale di San Gennaro dei Poveri”, un semplice biscotto, realizzato con impasto di uova, zucchero, limone, farina e cannella, sbattuto come fosse uno zabaione e cotto al forno a fuoco lento. Nel tempo questa ritualità si è persa, ma il contest vuole rilanciare l’idea di fondo celebrando l’identità territoriale di Napoli attraverso la creazione di un dessert monoporzione dedicato al suo patrono.
È Antimo Caputo, AD dell’omonimo mulino, a sottolineare l’importanza dell’evento, che “non è solo l’occasione per ampliare ulteriormente, con proposte di grande qualità, l’offerta dei dolci napoletani consacrati al Santo, ma è anche un importante momento di confronto tra i mastri pasticceri e un’opportunità per stimolare la creatività dei più giovani”.
Caputo ha anche aggiunto che “questo contest permette la valorizzazione dei giovani talenti e stimola la loro creatività”, offrendo loro un “modo per confrontarsi e creare nuovi dolci contemporanei“.