Una nuova stella brilla nel firmamento della gastronomia italiana: a ricevere l’ambito riconoscimento delle tre stelle Michelin per l’edizione 2025 è il ristorante Casa Perbellini 12 Apostoli di Giancarlo Perbellini a Verona, che sancisce l’ingresso dello chef veronese tra i grandi protagonisti del panorama culinario internazionale. La cerimonia della 70esima edizione della Guida Michelin Italia , svoltasi quest’anno nella splendida cornice del Teatro Pavarotti di Modena, ha rivelato un firmamento in continua espansione, con un totale di 36 nuove stelle distribuite in tutta la penisola, tra cui spicca appunto la 14esima assegnazione tristellata. Ma a fare notizia sono anche le due nuove due stelle e le ben 33 nuove prime stelle, che testimoniano ancora una volta la vitalità e il dinamismo della cucina italiana; completano il panorama i premi speciali, dal Sommelier Award alla stella verde per la sostenibilità, e i nuovi ingressi tra i Bib Gourmand, il riconoscimento dedicato alla cucina di eccellenza a prezzi accessibili. Ripercorriamo tutte le notizie e le novità che riguardano la mitica Rossa!
Guida Michelin 2025: un nuovo tristellato in Italia
Un po’ a sorpresa (non era certo nel novero dei papabili), il nome di Casa Perbellini 12 Apostoli si iscrive quindi nel prestigioso gruppo dei ristoranti con tre stelle Michelin, un traguardo che ribadisce l’eccellenza della cucina italiana e consacra Giancarlo Perbellini tra le stelle internazionali della gastronomia. Situato nel cuore di Verona, a pochi passi dalla storica Piazza delle Erbe e dal celebre balcone di Romeo e Giulietta, questo ristorante ha saputo fondere in modo magistrale tradizione e modernità, trasformando un locale storico in un’icona contemporanea che “merita il viaggio”, come sottolineano gli ispettori della Rossa.
Di origini veronesi, Giancarlo Perbellini ha costruito nel corso degli anni un percorso unico, affinando una cucina che mescola il rispetto per la tradizione regionale con le migliori tecniche della gastronomia contemporanea. Il ristorante Casa Perbellini già vantava importanti riconoscimenti nazionali e internazionali, ma la terza stella al 12 Apostoli rappresenta senza dubbio il coronamento di un lungo percorso che lo chef ha iniziato proprio qui, da ragazzo, quando si formava tra i fornelli di questo storico ristorante. Tornando anni dopo in quello stesso spazio, Perbellini ha saputo rivitalizzarlo con visione e passione, facendone un nuovo punto di riferimento nella cucina d’autore.
Il riconoscimento per Giancarlo Perbellini e la sua cucina
La filosofia di Casa Perbellini 12 Apostoli si basa su una continua ricerca dell’equilibrio tra creatività e autenticità dei sapori locali, esaltati da un uso sapiente delle materie prime e da tecniche culinarie all’avanguardia. Dai piatti iconici come il Wafer al sesamo con tartare di branzino e liquirizia all’evoluzione delle ricette legate alla stagionalità, ogni portata offre un’esperienza culinaria profonda e indimenticabile. È una cucina che non tradisce mai sé stessa, capace di sorprendere ma sempre coerente con le radici della cucina italiana.
Oggi Casa Perbellini 12 Apostoli diventa dunque il 14° ristorante tre stelle in Italia, confermando la straordinaria qualità e varietà della ristorazione del nostro Paese sul palcoscenico globale. La storia di Giancarlo Perbellini è anche la storia di un ritorno a casa: dall’apprendistato proprio in quel locale, alla trasformazione dello stesso in un tempio del gusto riconosciuto a livello internazionale. Un meritato viaggio per ogni amante del fine dining, sulle tracce di uno chef che ha saputo trasformare Verona in una delle capitali del gusto italiano.
Stelle Michelin in Italia: il firmamento della ristorazione gourmet
Allargando il quadro, l’edizione 2025 della Guida Michelin ha acceso 36 nuove stelle nel firmamento della ristorazione italiana, che pongono ancora una volta l’Italia come una delle mete culinarie più ambite e dinamiche a livello mondiale. Un nuovo tristellato, due nuovi ristoranti che conquistano la seconda stella e ben 33 nuovi ingressi tra le insegne che ottengono la prima stella testimoniano la continua crescita e l’evoluzione della scena gastronomica italiana. Un caleidoscopio di talento che abbraccia tutto lo Stivale, dal Trentino alla Sicilia, esprimendo un’ampia varietà di stili culinari e territori.
- Il nuovo ristorante a tre stelle: Casa Perbellini 12 Apostoli
Come anticipato, la grande novità è rappresentata da Casa Perbellini 12 Apostoli, il ristorante di Giancarlo Perbellini a Verona che ha conquistato la sua terza stella Michelin e ha raggiunto gli altri 13 esponenti di questo esclusivo club dei tristellati italiani. Vale a dire: Villa Crespi a Orta San Giulio (NO), Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Uliassi a Senigallia (AN), Piazza Duomo ad Alba (CN), Enrico Bartolini al MUDEC a Milano, Quattro Passi a Nerano, (NA) e Norbert Niederkofler Atelier Moessmer a Brunico (BZ).
- Ecco le nuove due stelle: Villa Elena e Campo del Drago
La Michelin 2025 vede due ristoranti salire nell’Olimpo delle due stelle, riconosciuti per la loro cucina raffinata e distintiva, in cui la mano del chef si manifesta in maniera inequivocabile e data la continua ricerca dell’eccellenza. Si tratta di
- Villa Elena, Bergamo. Curato dall’acclamato Marco Galtarossa, questo ristorante dimostra la straordinaria evoluzione della cucina bergamasca, inserendosi in un progetto più ampio supervisionato da Enrico Bartolini, che continua a confermare la sua influenza sulla scena culinaria italiana. Villa Elena si distingue per una cucina ricercata e dalla forte identità, capace di combinare sapori complessi con una meticolosa attenzione al dettaglio. Ogni piatto appare come un’opera d’arte, dove la tecnica incontra l’armonia dei sapori in un equilibrio perfetto.
- Campo del Drago, Montalcino. Il ristorante all’interno del meraviglioso Castiglion del Bosco, condotto da Matteo Temperini, si aggiudica la seconda stella per una cucina che predilige l’esaltazione della cultura gastronomica toscana, utilizzando solo ingredienti del territorio. I piatti di Temperini sono una celebrazione delle materie prime locali, trattate con tecniche moderne ma con rigoroso rispetto per la tradizione. Tra vigneti e colline, Campo del Drago non è solo una tappa culinaria, ma un’immersione a tutto tondo nella bellezza e nella bontà della Toscana.
- I nuovi ristoranti stellati che uniscono l’Italia, dall’Alto Adige alla Sicilia
L’elenco dei ristoranti che hanno conquistato la loro prima stella Michelin spazia lungo tutta la penisola, testimoniando il grande fermento della nostra cucina, che continua ad affascinare e innovare, pur mantenendo saldo il legame con i territori e le tradizioni.
- Abbruzzino Oltre, Luca Abbruzzino – Lamezia Terme (CZ)
- Acqua, Alessandro Menoncin – Olgiate Olona (VA)
- Achilli al Parlamento, Pierluigi Gallo – Roma (RM)
- Al Gatto Verde, Jessica Rosval – Modena (MO)
- Alto, Mattia Trabetti – Fiorano Modenese (MO)
- Ancòra, Marco Garattoni – Cesenatico (FC)
- Cannavacciuolo by the Lake, Gianni Bertone – Pettenasco (NO)
- Cannavacciuolo Le Cattedrali, Gianluca Renzi – Asti (AT)
- Casa Leali, Andrea Leali – Puegnago del Garda (BS)
- Cetaria, Salvatore Avallone – Baronissi (SA)
- Contrada, Davide Canella – Castelnuovo Berardenga (SI)
- Cucina Cereda, Giuseppe Cereda – Ponte San Pietro (BG)
- Dissapore, Andrea Catalano – Carovigno (BR)
- Don Alfonso 1890, Ernesto Iaccarino – Sant’Agata sui Due Golfi (NA)
- Equilibrio, Iacopo Chieppa – Dolcedo (IM)
- Grow, Matteo Vergine – Albiate (MB)
- Grual, Matteo Maenza – Pinzolo (TN)
- Il Circolino, Lorenzo Sacchi – Monza (MB)
- Iris, Giacomo Sacchetto – Verona (VR)
- Locanda dei Banchieri, Giacomo Devoto – Fosdinovo (MS)
- Locanda Mammì, Stefania Di Pasquo – Agnone (IS)
- Marotta, Domenico Marotta – Squille (CE)
- Moebius Sperimentale, Enrico Croatti – Milano (MI)
- Olmo, Riccardo Merli – Cornaredo (MI)
- O Me O il Mare, Luigi Tramontano – Gragnano (NA)
- Palais Royal Restaurant, Philip Chronopoulos – Venezia (VE)
- Ristorante del Lago, Simone Bravaccini – Bagno di Romagna (FC)
- Saporium, Ariel Hagen – Chiusdino (SI)
- Serrae Villa Fiesole, Antonello Sardi – Fiesole (FI)
- Sine By Pinto, Enrico Croatti – Milano
- Tancredi, Vincenzo Manicone – Sirmione (BS)
- Vineria Modì, Davide Grillo – Taormina (ME)
- Volta del Fuenti, Michele De Blasio – Vietri sul Mare (SA)
Molti di questi ristoranti raccontano storie particolari e dimostrano come la cucina sia in continua evoluzione. Ad esempio Locanda Mammì, con Stefania Di Pasquo alla guida, riporta una stella in Molise dopo oltre dieci anni, proponendo una cucina che ha saputo farsi portavoce del territorio con una modernità stupefacente. Altra storia affascinante è quella del Grow Restaurant di Matteo Vergine ad Albiate, premiato anche come Miglior Giovane Chef dell’Anno. Questo ristorante, nato da poco meno di due anni, era già stato insignito della Stella Verde, a testimonianza del suo forte impegno etico, ora coronato anche dal massimo riconoscimento culinario della prima stella.
Il panorama del 2025 conferma ancora una volta l’eccezionale diversità delle proposte italiane. Da nord a sud, il percorso culinario italiano continua a offrire esperienze sorprendenti e di altissimo livello, con una cucina sempre più animata da giovani talenti che, pur rispettando le tradizioni, non smettono di innovare e sperimentare.
Tutti i premi, le menzioni e le stelle verdi della Michelin 2025
Come ormai ogni anno la Guida Michelin non si limita ad assegnare le ambite stelle a ristoranti, ma arricchisce la cerimonia con premi dedicati a valorizzare figure specifiche e aspetti particolari della ristorazione: dalle eccellenze in sala alle giovani promesse, fino alla cucina dolce e la sostenibilità.
L’edizione 2025 non ha fatto eccezione, celebrando il grande ritorno a Modena dopo tre anni in Franciacorta e omaggiando uno dei territori più rappresentativi della cultura gastronomica italiana: e così, anche in occasione dei 70 anni della Guida Michelin Italia sono stati assegnati vari riconoscimenti che celebrano non solo la qualità del cibo, ma anche l’etica, la creatività e la professionalità che animano ogni esperienza di alta cucina.
Premi Speciali della Guida Michelin 2025
Mentor Award 2025 – Antonino Cannavacciuolo, Villa Crespi. Un altro riconoscimento va a un volto notissimo della scena culinaria italiana: Antonino Cannavacciuolo si aggiudica il Mentor Award per il suo ruolo di grande scopritore e formatore di giovani talenti. Oltre a essersi distinto come chef pluristellato e celebre volto televisivo, Cannavacciuolo si è affermato come mentore di nuove generazioni di chef, consentendo loro di brillare nel panorama nazionale e internazionale.
Young Chef Award 2025 – Matteo Vergine, Grow Restaurant (Albiate). Il premio come migliore giovane chef dell’anno è andato a Matteo Vergine del ristorante Grow ad Albiate . Non nuovo ai riflettori, Vergine aveva già conquistato la stella verde per il suo impegno nella cucina sostenibile, a cui quest’anno si aggiunge una stella Michelin, a suggellare il suo percorso in grande ascesa e la sua sorprendente maturità culinaria.
Sommelier Award 2025 – Oscar Mazzoleni, Al Carroponte (Bergamo). Il premio come miglior sommelier va a Oscar Mazzoleni , del ristorante Al Carroponte di Bergamo, che brilla per la sua incredibile competenza nel settore enologico e nella capacità di valorizzare al meglio i piatti del ristorante con un’accuratissima selezione di vini.
Service Award 2025 – Vanessa Melis, Pascucci al Porticciolo. Gestire una sala con eleganza, precisione e calore non è cosa scontata, ma Vanessa Melis del ristorante Pascucci al Porticciolo di Fiumicino è riuscita a conquistare la stima degli ispettori Michelin grazie alla sua dedizione impeccabile al servizio, confermando come l’accoglienza sia un elemento essenziale per amplificare l’esperienza gastronomica.
Passion Dessert 2025. Il talento dei pasticceri è stato celebrato quest’anno con il riconoscimento speciale Passion Dessert, un premio che mette in luce la straordinaria arte dei dolci, che spesso è l’ultima, memorabile nota di una cena stellata. Tra i vincitori di quest’anno spiccano:
- Antonio Lerro del ristorante Riva di Numana (Ancona).
- Davide Palluda di All’Enoteca (Cuneo).
- Daniele Canella de Il Visibilio a Castelnuovo Berardenga (Siena). In ognuno di questi ristoranti, il dessert non è un semplice coronamento del pasto, ma una vera e propria esperienza sensoriale che chiude in bellezza l’intera esperienza culinaria.
Le Stelle Verdi 2025: la sostenibilità al cuore della cucina
Dal 2020, poi, la Michelin ha introdotto le Stelle Verdi per premiare i ristoranti che si contraddistinguono per un approccio virtuoso alla sostenibilità. Impegnati nella protezione della biodiversità, nell’utilizzo di materie prime locali e sostenibili, e nel rispetto dell’ambiente, gli 11 nuovi ristoranti che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento quest’anno sono la dimostrazione che il futuro dell’alta cucina passa anche dalla responsabilità sociale e ambientale.
Tra i premiati si distinguono:
- Don Alfonso 1890 , Sant’Agata sui Due Golfi (NA) : Emblema della fusione tra eccellenza gastronomica e profondo rispetto per la terra, Ernesto Iaccarino guida questa storica insegna verso un futuro sostenibile.
- Al Gatto Verde , Modena : Il ristorante di Jessica Rosval non solo esprime l’amore per i prodotti della terra, ma si impegna attivamente nella formazione e sensibilizzazione del personale e dei clienti verso una cucina più etica e consapevole.
- Agriturismo Ferdy , Lenna (BG) : All’interno di questo agriturismo d’avanguardia, l’esperienza gastronomica è profondamente legata alla terra e alla sostenibilità. Alessio Manzoni promuove una cucina che valorizza i cicli naturali e il rispetto per la biodiversità.
Gli altri ristoranti premiati con la stella verde nel 2025 sono:
- Villa Maiella, Guardiagrele (CH)
- Prezioso, Merano (BZ)
- Artifex, Brennero (BZ)
- Ronchi Rò, Dolegna del Collio (GO)
- Il Tiglio, Montemonaco (AP)
- La Locanda La Raia, Gavi (AL)
- Il Cappero, Isola di Vulcano (ME)
- Bistrot Andrea Mattei, Forte dei Marmi (LU)
Con oltre quaranta stelle verdi distribuite su tutto il territorio italiano, anche questa edizione della Guida Michelin conferma una crescente attenzione verso la sostenibilità gastronomica e ambientale, segno che la qualità non può più prescindere dalla responsabilità ecologica.
Le parole dall’evento
La 70esima edizione della Guida Michelin Italia è stata celebrata in grande stile al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena, un ritorno nella patria di Massimo Bottura e dell’alta gastronomia emiliana dopo gli anni di permanenza in Franciacorta. Condotta da Giorgia Surina, la cerimonia ha visto la partecipazione di oltre 500 invitati, tra chef stellati, giornalisti, autorità e appassionati del mondo gourmet. La giornata è iniziata con un omaggio all’Emilia-Romagna, cuore della Food Valley italiana , e un pensiero speciale rivolto alle recenti difficoltà affrontate dal territorio a causa delle alluvioni.
Sul palco, il Direttore Internazionale delle Guide Michelin, Gwendal Poullenec, ha ricordato l’importanza della cucina italiana nel panorama mondiale, sottolineando che “la cucina italiana è una delle più affascinanti al mondo” e che continua a influenzare in maniera significativa la scena gastronomica globale. Ha inoltre evidenziato come la Guida Michelin non sia solo una fotografia dell’eccellenza culinaria, ma un momento per celebrare i talenti e le ricchezze dei territori.
L’elogio all’Emilia-Romagna è stato affidato all’Assessore all’Agricoltura Alessio Mammi, che ha sottolineato come la cucina emiliana sia un esempio perfetto di come la gastronomia possa essere un patrimonio non solo economico, ma anche sociale e culturale. Mammi ha ringraziato la Michelin per aver scelto Modena come location e per l’impegno profuso nel promuovere le eccellenze italiane a livello internazionale.
Marco Do, Direttore di Michelin Italia, ha poi colto l’occasione per riflettere sulla lunga storia della Guida Michelin in Italia, che ha festeggiato i suoi 70 anni di vita. Ha ricordato come nel lontano 1956 venne pubblicata la prima edizione italiana della Rossa, e come poco più di tre anni dopo, nel 1959, apparvero le prime stelle Michelin. Un video-tributo è stato dedicato alla Clinica Gastronomica Arnaldo di Rubiera (RE), uno dei ristoranti storici della Guida, la cui stella splende ininterrottamente da quel lontano 1959, un riconoscimento alla perseveranza e alla tradizione culinaria italiana.
Occhio (anche) al prezzo: i Bib Gourmand 2025
Una delle critiche classiche mosse alla Rossa è quella di privilegiare il lusso e l’esclusività, destinando poca attenzione alla sola qualità della ristorazione. Al di là dei giudizi in merito, è (anche?) per questo motivo che ormai da diversi anni – per la precisione, dal 1997 – la nuova Guida Michelin è anticipata dalla presentazione dei Bib Gourmand, un riconoscimento riservato a un’altra forma di eccellenza, perché premia i ristoranti che offrono un’eccezionale esperienza gastronomica con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
I locali segnalati con il Bib Gourmand garantiscono infatti un pasto completo a un costo accessibile, mantenendo sempre elevata la qualità delle materie prime e l’eccellenza gastronomica. Sono i luoghi dove i sapori della cucina tradizionale e regionale si sposano con la semplicità, in un’atmosfera rilassata e accogliente.
In un panorama gastronomico sempre più vario e sofisticato, i Bib Gourmand rappresentano una valida alternativa per chi desidera scoprire la cucina di alta qualità senza dover necessariamente affrontare i costi – a volte elevati – di un ristorante stellato. Il Bib Gourmand è la celebrazione di una ristorazione alla portata di tutti, accessibile ma mai banale, dove i saperi culinari e l’amore per gli ingredienti dominano la scena. Per chi è alla ricerca di esperienze gastronomiche sincere, riconoscere l’Omino Goloso della Guida Michelin è una garanzia di qualità e soddisfazione a tavola, senza che il portafoglio ne risenta pesantemente.
L’edizione 2025 della Guida Michelin conta 250 Bib Gourmand in Italia, un segno di quanto sia vasta e radicata la rete della ristorazione di qualità in tutto il Paese. Tra questi, ci sono ben 16 nuove entrate, che raccontano uno spaccato della cucina italiana ancora più accessibile ma incentrato sull’eccellenza degli ingredienti e sulla cura nella preparazione.
Ecco alcuni dei nuovi ingressi più interessanti tra i Bib Gourmand 2025:
- Osteria La Pimpinella, Bra (CN). Un’osteria che celebra la tradizione piemontese con piatti semplici e gustosi, frutto di sapienti mani e ingredienti selezionati. Dalle carni agli antipasti tradizionali, la cucina di La Pimpinella affonda le sue radici nel territorio langarolo, accompagnata da vini che valorizzano al meglio queste terre.
- Ronchi Rò, Dolegna del Collio (GO). In questa autentica osteria del Friuli Venezia Giulia, i sapori del Collio trovano la loro massima espressione, tra salumi e formaggi locali, frico croccante e piatti che raccontano la tradizione e la genuinità di una cucina di confine.
- Osteria Veglio, La Morra (CN). Ancora una perla del Piemonte, stavolta nelle Langhe, terra di tartufi e grandi vini. Qui, la cucina è semplice ma accurata, e la carta dei vini è, ovviamente, una dichiarazione d’amore per il Nebbiolo e le sue declinazioni.
- Bros’ Trattoria, Scorrano (LE). Una trattoria pugliese che esalta i sapori della cucina salentina, tra frise e orecchiette preparate in modo tradizionale. Un’atmosfera conviviale e piatti veraci, che rispecchiano la tradizione della tavola pugliese.
- Ostaria Pignatelli, Napoli (NA). Un’osteria situata nel cuore della città partenopea, dove si respirano i profumi della cucina tradizionale campana. Dalla pasta alla genovese alla parmigiana di melanzane, la cucina di casa si veste di novità senza mai tradire le radici.
Guida Michelin Italia numero 70: le considerazioni finali
La 70esima edizione della Guida Michelin Italia ha sorpreso, emozionato, ma inevitabilmente anche alimentato discussioni. Con un totale di 393 ristoranti stellati (14 tristellati, 42 bistellati e 337 locali con una stella), e nuove stelle verdi a segnalare l’impegno per la sostenibilità, il panorama della ristorazione italiana continua a brillare di una luce invidiabile. Tuttavia, nonostante i momenti di festa e celebrazione vissuti al Teatro Pavarotti-Freni di Modena, non sono mancate le polemiche e le critiche, che ogni anno accompagnano la rivelazione della Rossa.
Quanti sono i ristoranti stellati italiani
Con l’aggiunta di 36 nuove stelle assegnate in questa edizione, la Guida Michelin conferma una fotografia della ristorazione italiana che evidenzia vitalità, innovazione e forte legame con il territorio. Mentre Giancarlo Perbellini e il suo Casa Perbellini 12 Apostoli brillano con la nuova terza stella, due nuove stelle a Villa Elena e Campo del Drago testimoniano l’evoluzione di una cucina d’autore sempre più attenta ai dettagli, alla tecnicità e al radicamento nelle proprie regioni.
Le 33 nuove stelle singole, distribuite da Nord a Sud, raccontano storie di giovani talenti e progetti che reinterpretano le tradizioni gastronomiche italiane, come Grow Restaurant ad Albiate, che conferma l’onda anomala di giovani chef che portano freschezza, consapevolezza e una nuova etica in cucina.
Critiche, polemiche e scelte discusse
Ma come ogni anno, la proclamazione delle nuove stelle della Guida Michelin non è priva di voci contrarie. Tra gli osservatori più critici, spicca ancora una volta il nome di Edoardo Raspelli, celebre giornalista gastronomico e figura di riferimento per la critica culinaria in Italia. Raspelli non ha mai risparmiato il suo punto di vista sulla metodologia di valutazione della Michelin, sollevando perplessità sia sul numero di ispettori destinati a recensire migliaia di strutture, sia sulla presunta ripetitività di alcune recensioni. Ad esempio, ha puntato il dito sulla abitudine della guida di ricopiare se stessa per molti anni, come nel caso della Trattoria alla Pergola di Trevenzuolo (VR) in cui la descrizione sarebbe rimasta la stessa per ben 19 anni.
Anche quest’anno, poi, è tornato uno dei temi ricorrenti delle ultime edizioni, ovvero l’assenza delle pizzerie dal palmarès delle stelle. Sebbene la pizza sia un pilastro fondamentale della cultura gastronomica italiana e nonostante alcuni locali di altissima qualità (come quelli guidati da maestri pizzaioli rinomati a livello internazionale), le pizze continuano a non trovare spazio tra le stelle della Guida Michelin. Anche nell’edizione 2025 chi si aspettava finalmente un’apertura alla tradizione pizzaiola italiana è rimasto deluso, e questa decisione non mancherà di alimentare ulteriori discussioni.
Altra assenza pesante riguarda il Lido 84 di Riccardo Camanini a Gardone Riviera (BS), un locale che continua a raccogliere premi internazionali e il plauso della critica, ma che ha visto ancora una volta sfumare la tanto attesa seconda stella. Nonostante il ristorante sia tra i più acclamati nel mondo fine dining, la mancata promozione di Camanini andrebbe quasi percepita ormai come puro ostracismo degli ispettori, che continua a suscitare non poche perplessità tra gli addetti ai lavori.
Un altro appunto che ricorre è la scarsa presenza femminile tra gli chef premiati. Sebbene ci siano esempi di talenti femminili di grande spessore nel panorama italiano, quest’anno solo 3 donne hanno ottenuto una nuova stella nella Guida Michelin, a fronte di decine di colleghi uomini. Un dato che solleva domande sul fatto che le chef donne, a parità di bravura e innovazione, facciano più fatica ad affermarsi e ad ottenere riconoscimenti, una riflessione che apre alla necessità di una maggiore equità nelle valutazioni.
Giù il sipario sulla Guida Michelin 2025
L’entusiasmo per le novità multilivello della Guida Michelin 2025 non può essere ignorato: l’Italia continua a offrire una ristorazione di altissima qualità, che secondo la Michelin vale decisamente il viaggio. Sia nel mondo del fine dining, dove ogni piatto è frutto di lunghi studi e sperimentazioni, sia nel contesto dei Bib Gourmand, con ristoranti più accessibili ma sempre legati a una cucina sincera e attenta ai sapori locali, il panorama enogastronomico italiano si conferma come tra i più dinamici e ricchi al mondo.
Tuttavia, le polemiche sono parte integrante del mondo della critica gastronomica, e questo non deve stupire: la Guida Michelin, forse anche per la sua lunga tradizione e per il prestigio che ha costruito negli anni, è sempre sotto la lente di ingrandimento degli attori del settore. I giudizi spesso si prestano a interpretazioni personali e sollevano domande sul futuro di una ristorazione che sia davvero inclusiva, attenta a tutte le forme di talento, indipendentemente dal genere, dal percorso personale o dalle tradizioni culinarie.
Con oltre 70 anni di storia, la Guida Michelin Italia continua a essere un riferimento, contribuendo a promuovere un Cammino del Gusto che non si ferma alle stelle, ma esplora ogni giorno nuovi sapori e volti della cucina italiana.