Alimenti che contengono nichel: cosa sapere per gestire l’allergia a tavola

Il nichel è un metallo molto diffuso nell’ambiente, spesso associato a reazioni allergiche che vanno ben oltre il contatto con i gioielli o con alcuni prodotti cosmetici. Pochi sanno, infatti, che il nichel è presente anche in numerosi alimenti di uso comune. E se per la maggior parte delle persone questo non rappresenta un problema, per chi soffre di allergia o intolleranza al nichel, conoscere quali cibi contengono nichel diventa fondamentale per evitare sintomi fastidiosi e gestire al meglio l’alimentazione quotidiana.

Nichel e allergie: non solo orecchini

Quando si parla di allergia al nichel, si pensa subito ai classici sfoghi causati da bracciali, orecchini e accessori metallici. Ma il problema può presentarsi anche a tavola: questo metallo è naturalmente presente in moltissimi alimenti, soprattutto di origine vegetale, e può causare reazioni a livello gastrointestinale, cutaneo o sistemico nei soggetti più sensibili.

La diagnosi di allergia o sensibilità al nichel viene fatta da un medico, spesso tramite patch test o altri esami specifici. Una volta identificata l’intolleranza, la strategia consigliata è quella di seguire un’alimentazione a basso contenuto di nichel o, nei casi più gravi, una dieta completamente nichel-free, almeno per un periodo.

I cibi che contengono nichel e che spesso non sospetti

Il nichel è presente in concentrazioni variabili in molti alimenti, ma alcuni ne contengono dosi particolarmente elevate, tali da dover essere evitati o consumati con estrema cautela da chi è allergico. In generale, il nichel si accumula soprattutto nei vegetali, perché la sua presenza dipende in gran parte dalla quantità assorbita dal terreno durante la coltivazione. Anche alcuni alimenti trasformati e conservati possono contenerne quantità significative.

Ecco alcuni dei principali alimenti ricchi di nichel:

  • Cioccolato e cacao: tra i peggiori nemici per chi è allergico.
  • Frutta secca, soprattutto noci, mandorle e nocciole.
  • Legumi: fagioli, ceci, lenticchie, piselli, sia secchi che freschi.
  • Cereali integrali e farine: il mais contiene nichel, così come l’avena e tutte le farine non raffinate.
  • Frutta che contiene nichel: uva, kiwi, pere, fichi sono da limitare o evitare.
  • Verdure ad alto contenuto: spinaci, asparagi, cipolle, pomodori, rabarbaro, e sì, i broccoli contengono nichel in quantità da valutare con cautela.
  • Margarina, liquirizia, lievito in polvere e alimenti in scatola.
  • Crostacei e alcuni pesci grassi (come sgombro, salmone, tonno e aringhe).
  • Castagne: spesso trascurate, ma sì, le castagne contengono nichel e andrebbero evitate in caso di allergia conclamata.

I peperoni contengono nichel?

Una domanda frequente riguarda i peperoni, verdura molto usata in cucina. I peperoni contengono nichel, ma in quantità generalmente ridotte, e vengono spesso inseriti tra gli alimenti concessi con moderazione, specialmente nelle diete di reintroduzione. Tuttavia, la tollerabilità è soggettiva e va sempre valutata caso per caso.

Alimenti da consumare con moderazione

Accanto agli alimenti da evitare completamente, esiste una fascia “grigia” di cibi che contengono nichel in quantità medio-basse e che, in molti casi, possono essere consumati occasionalmente e in piccole porzioni. Tra questi troviamo:

  • Cavolfiore, cavolo, lattuga, carote
  • Farina bianca raffinata, meglio se non autoprodotta
  • Riso brillato (raffinato), non integrale
  • Frutta fresca come mele, banane, melone e agrumi (mentre le pere, come detto, vanno evitate)
  • Caffè, vino e birra, da assumere con cautela
  • Marmellate e succhi di frutta (soprattutto se acide), perché l’acidità può aumentare il rilascio di nichel dagli utensili da cucina

Gli alimenti nichel free: cosa si può mangiare

Nonostante le restrizioni, seguire una dieta a basso contenuto di nichel non significa mangiare male. Esistono moltissimi alimenti sicuri, gustosi e facilmente reperibili. Eccone alcuni:

  • Latte vaccino, yogurt bianco, burro
  • Carni fresche e insaccati selezionati (prosciutto crudo, bresaola, salame)
  • Pasta di grano tenero, cous cous, riso brillato, patate senza buccia
  • Quinoa e amaranto, ottimi anche come alternativa ai legumi
  • Latticini, formaggi freschi e stagionati (salvo intolleranze)
  • Olio extravergine di oliva
  • Verdure a basso contenuto di nichel, tra cui: melanzane, zucchine, finocchi, bietole, carote, zucche, radicchio e songino
  • Spezie sicure: rosmarino, salvia, timo, zenzero, paprika, peperoncino, menta e curcuma

Nichel sì o no? Serve conoscenza ed equilibrio

Gestire un’allergia al nichel significa imparare a conoscere a fondo gli alimenti e le proprie reazioni individuali. Non sempre è necessario eliminare tutto: molte persone riescono a gestire bene l’intolleranza alternando cibi concessi con moderazione e alimenti sicuri. L’importante è seguire un piano alimentare personalizzato, meglio se con il supporto di un nutrizionista esperto in allergie o di un allergologo.

Quindi no al fai-da-te, sì alla consapevolezza e a una dieta equilibrata, varia e sostenibile anche senza nichel.

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