Bevande zero calorie: sono davvero come promettono?

Bevande zero calorie. Non rinunciare al gusto, lasciando da parte zuccheri e chili di troppo. Ma è davvero così? Le bevande zero calorie sono salutari o rappresentano un rischio per la nostra salute?

Perché scegliere una bevanda senza zucchero

La più famosa è certo la Coca Cola Zero. Un’idea perfetta per andare incontro alle esigenze di quei consumatori e di quelle consumatrici attente alla linea ma amanti della bevanda made in Usa più famosa al mondo. La domanda da porsi, però, è Coca Cola zero fa male? La risposta potrebbe essere più complessa del previsto. Non basta eliminare lo zucchero dalle bevande per renderle salutari. Sulla Coca Cola Zero, in particolare, c’è un ampio di battito legato all’uso di un ingrediente, il ciclammato, potenzialmente cancerogeno. Fa riflettere il fatto che questo ingrediente sia usato solo nella versione commercializzata fuori dagli Stati Uniti, quindi anche in Europa (previa autorizzazione del Comitato Scientifico per l’Alimentazione Umana). Si tratta, infatti, di un edulcorante sintetizzato, vietato in America a partire dagli anni ’70. Perché questa differenza e il ciclammato è rischio o meno per l’uomo? La legislazione europea ha autorizzato l’uso dell’edulcorante considerandolo non rischioso, ma va utilizzato nel rispetto delle condizioni e dosi previste dall’Ue. In ogni caso, i rischi sono sempre proporzionati all’uso che si fa di questa bevanda come, più in generale, di ogni alimento. Una Coca Cola Zero ogni tanto non è rischiosa, l’abuso di questa sostanza sì. Tra l’altro, si sconsiglia l’assunzione per le donne in gravidanza e allattamento e si suggerisce di controllarne l’uso da parte dei più piccini, limitandolo.

Bevande zero zucchero fanno ingrassare?

Ma la Coca Cola Zero fa ingrassare lo stesso? E’ giusto porsi questa domanda quando si sceglie di optare per questa versione al posto di quella tradizionale. Le bibite diet, non solo la Coca Cola, farebbero in realtà molto di più che ingrassare. A sostenerlo sono diversi studi. Partendo da l presupposto che l’unica bevanda dietetica resta l’acqua, le bevande zero calorie fanno male perché sono considerate anticamera del diabete e favoriscono l’insorgere dei problemi di peso. Uno studio pubblicato da Plos One, ad esempio, ha pubblicato i risultati di uno studio basato sull’osservazione, per dieci anni, di due gruppi di persone. Il primo consumava regolarmente bevande zero calorie, il secondo no. I primi sono risultati più pesanti e la circonferenza vita era decisamente più ampia. Perché? Perché le bevande dietetiche agevolerebbero l’accumulo di grasso addominale, con effetti negativi sulla salute, in particolare per quella cardiovascolare.

L’effetto compensazione

A favorire il processo che porta ad ingressare nei soggetti che bevono una bevanda senza zucchero potrebbe essere l’effetto compensazione. Di cosa si tratta? Di un meccanismo inconscio che porta chi consuma queste bevande a essere particolarmente indulgenti con se stessi. Una coca zero permette un gelato, una aranciata non zuccherata lascia meno sensi di colpa se si consuma un panino. Gli zuccheri artificiali, che in queste bevande vanno a sostituire quelli naturali, non sono meno pericolosi e dannosi per la salute dei secondi. Le bevande zero calorie fanno male se abusate nel consumo.

L’esperto italiano

A condannare duramente l’uso di queste bevande, però, non sono solo gli studi condotti negli Stati Uniti ma anche Franco Berrini, medico ed epidemiologo italiano. Berrini mette in guardia dalle pubblicità, la realtà non è così rosea come ce la presentano in tv. Le bevande dietetiche non sono poi così dietetiche, ma soprattutto avrebbero un effetto diretto sulla sindrome metabolica e sullo sviluppo di patologie come il diabete. I consumatori di bevande senza zucchero, infatti, sviluppano in percentuale più elevata il diabete, rispetto a chi segue una dieta equilibrata.

La stevia

Berrini, in particolare, mette in guardia dalla stevia. Di cosa si tratta? Di un elemento 200 volte più dolce dello zucchero, quello che viene utilizzato per rendere dolci le bevande, eliminando lo zucchero. Lo stesso vale per l’aspartame, dolcificante 170 volte più dolce dello zucchero. Questi dolcificanti favoriscono, dunque, l’insorgere di alcune patologie tra cui diabete e sindrome metabolica, una patologia che può degenerare in situazioni ben più complesse: diabete e infarto. Recenti studi hanno evidenziato anche un insorgere di patologie come cancro del fegato, del colon, della mammella, della prostata, di patologie agli occhi, delle retinopatie, del glaucoma, della cataratta. Nei soggetti affetti da sindrome metabolica è più facile che si manifesti bronchite cronica, Alzheimer, psoriasi, artrite, calcoli al fegato, cirrosi epatica.

Attenzione alla glicemia

Nelle donne la sindrome metabolica si traduce in un più elevato rischio di cancro alla mammella, perché agisce sulla glicemia. Tutto questo è frutto di un’alimentazione errata. Per Berrino alla base della sindrome metabolica e di altre patologie c’è un’alimentazione caratterizzata troppo dalla presenza di grassi animali, grassi idrogenati e margarine. Eccessivo, inoltre, anche il consumo di alcol, carne, sale e bevande zuccherate (nella quali rientrano anche quelle che si dichiarano dietetiche).

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