Riscaldare i cibi rappresenta un’abitudine tra le più comuni in cucina: tale pratica consente infatti di preparare con maggior rapidità il pranzo o la cena, riducendo notevolmente anche gli sprechi. Nonostante i cibi riscaldati siano dunque una consuetudine sulle tavole di tutto il mondo, da qualche anno si fa molta più attenzione e controllo, e sono state rilevate alcune pratiche che potrebbero risultare piuttosto utili per scaldare alcuni alimenti al microonde per evitare problemi per l’organismo e di conseguenza per la salute. Queste istruzioni sono state fornite dall’EUFIC (European Food Information Council, Consiglio Europeo di Informazione Alimentare), organizzazione no-profit creata allo scopo di diffondere le buone pratiche durante i pasti. Attraverso numerosi studi e ricerche, il Consiglio ha potuto constatare che conservare o riscaldare alimenti già cotti precedentemente può determinare appunto conseguenze a volte anche serie, per la salute. Le problematiche sono differenti e di solito si basano su concomitanze di abitudini scorrette che possono causare la formazione ad esempio di alcuni ceppi di batteri che tendono a crescere in maniera incontrollata quando trovano un ambiente favorevole (con temperatura che si aggira tra i 5° C e i 65° C), e che non verrebbero eliminati attraverso la cottura al microonde. Questo pertanto aumenterebbe sensibilmente il rischio di incorrere in spiacevoli intossicazioni alimentari così come in problematiche a carico dell’apparato digestivo quali ad esempio la distensione addominale, le coliche e la formazione di gas intestinali. Vediamo quali sono dunque i cibi da non scaldare al microonde? Ecco cosa evitare per tutelare l’organismo.
Alimenti da non riscaldare: gli spinaci
Gli spinaci sono tra gli ortaggi a foglia verde tra i più ricchi di ferro e minerali preziosi per l’organismo e proprio per questo motivo sarebbe opportuno consumarli nell’immediato una volta cotti. Il problema potrebbe infatti incorrere quando esposti ai raggi ultravioletti che potrebbero rendere tossici i nitrati presenti in tale verdura, trasformandola in un alimento potenzialmente cancerogeno.
I funghi: il caldo tende ad alterarli
Anche i funghi, a prescindere dalla tipologia, rientrano in quella cerchia di alimenti che devono essere necessariamente cotti e mangiati, non tanto perché il calore potrebbe alterarne le proprietà ma poiché le proteine tipiche dei funghi tendono a deteriorarsi facilmente rendendo le relative proprietà organolettiche praticamente nulle. Per riscaldarli è necessario che siano stati conservati non più di 24 ore, per evitare rischi di mal di stomaco.
Attenzione al vapore nelle uova
Per le uova c’è un problema diverso: nonostante capiti difficilmente di riscaldare un uovo sodo, alla coque o strapazzato avanzato, poiché di norma tale alimento una volta pronto è solito essere consumato nell’immediato, qualora sorgesse in mente l’idea di farlo, è sicuramente preferibile desistere in quanto proprio il calore contribuisce inevitabilmente a rendere le uova esplosive, a causa del vapore creato all’interno. Gli unici metodi per riscaldarle al microonde sarebbero quelli di bagnarle prima o di rompere l’uovo e bucare il tuorlo, in modo da creare uno sfiato.
La patata va conservata in modo corretto
Le patate sono tra i cibi che destano da sempre maggiore attenzione, questo poiché incarnano l’ideale dell’alimento perfetto, versatile e che ben si presta a un gran numero di preparazioni, salate e dolci. A prescindere dalla credenza che vedrebbe l’insorgere dei germogli sulla patata, potenzialmente tossici, tale alimento risulta ottimo solo se consumato in maniera corretta: qualora una volta cotte, vengano lasciate raffreddare a temperatura ambiente potrebbero determinare la crescita del botulino, un serio e riconosciuto pericolo per l’organismo e il riscaldarle al microonde non eliminerebbe in alcun modo questo germe.
Il riso: un alimento da consumare subito
Anche il riso compare in questa lista, così come per tutte quelle preparazioni a base di questo alimento, dai supplì al budino e che non vanno ovviamente d’accordo nemmeno col microonde: il riso crudo contiene spore che durante la cottura possono comunque sopravvivere nonostante le alte temperature. Così come per le patate, il problema sorge quando viene conservato a temperatura ambiente, con le spore che troverebbero il clima giusto per moltiplicarsi. Anche in questo caso un ripasso al microonde sarebbe totalmente inutile.
Attenzione a preparare il pollo
Anche per il pollo vale il medesimo discorso legato alle proteine che a seguito della cottura e a causa del raffreddamento repentino, tendono ad alterarsi contribuendo a costituire mal di pancia e potenziali coliche. Anche in questo caso è richiesta attenzione, anche a causa dei batteri contenuti all’interno della carne: rispetto ad altri tipi di cotture, quella al microonde infatti non è mai uniforme, e quindi c’è il rischio che i germi possano sopravvivere. Per preparare il pollo al microonde è necessario quindi farlo con prudenza.
Meglio dunque limitarsi a cucinare sempre lo stretto indispensabile senza abbondare troppo con le porzioni: è vero che riscaldare i cibi rende più pratica la preparazione del pranzo e della cena, ma è anche vero che preservare la salute viene prima di tutto, e non c’è nulla di meglio che risparmiarsi una fastidiosa intossicazione alimentare con le relative spiacevoli conseguenze