Clubhouse: il nuovo social che sta impazzando e che vogliamo scoprire oggi

Ormai non si parla di altro: Clubhouse è il nuovo social che domina l’interesse e la curiosità a livello mondiale, grazie anche al coinvolgimento come utenti di Elon Musk o (per restare in Italia) Rosario Fiorello, che hanno dato vita a stanze con migliaia di persone. Ma cos’è esattamente questa app, come funziona e perché è diversa da tutte le altre piattaforme che ci sono in giro? Proviamo a vederlo insieme e a scoprire quali sono le possibilità di trovare contenuti food su Clubhouse per gli appassionati.

Che cos’è Clubhouse

Lanciata online inizialmente nell’aprile 2020 e disponibile per ora solo su App Store (ma la versione per Android è vicina, promettono gli ideatori ormai da tempo), Clubhouse è una app social network che si basa su conversazioni vocali e a cui si accede solo su invito di un utente già registrato.

A inventare questa applicazione è stata la società Alpha Exploration, nata solo nel febbraio 2020 e fondata da Paul Davison e Rohan Seth, che hanno una formazione imprenditoriale e un passato in Pinterest e Google. In breve tempo, l’app ha conquistato non solo gli utenti, ma anche l’interesse di investitori e personalità: già a maggio 2020, aveva deciso di investire 12 milioni di dollari nell’impresa il fondo di venture capital Andreessen Horowitz, che è stato tra i primi a finanziare anche altri progetti di successo come Twitter, Facebook, Groupon, Coinbase e Airbnb.

Come funziona Clubhouse

A caratterizzare Clubhouse sono due elementi principali: come detto, si accede al social solo su invito (almeno per ora), e ha un sistema di funzionamento basato esclusivamente sull’audio e sulla partecipazione live perché, contrariamente ai principali rivali, non si può scrivere alcun tipo di messaggio testuale o caricare foto, né i vocali restano memorizzati.

Si può quindi definire come una sorta di forum orale, concettualmente innovativo – al massimo, somiglia a una versione di Telegram basata però solo sui messaggi vocali – perché nulla viene registrato e si parla in diretta, con possibilità di intervenire dopo aver simbolicamente alzato la mano.

E se Telegram si basa su canali e Facebook (anche) su gruppi, in Clubhouse i luoghi di incontro si chiamano stanze, dove l’evento avviene in diretta e non può essere fruito on demand in momenti successivi (al contrario dei podcast).

Come iscriversi a Clubhouse

Nonostante l’esclusività, l’app è diventata di estrema tendenza nelle ultime settimane, in particolare dopo che il 31 gennaio scorso Elon Musk ha partecipato a sorpresa alla stanza organizzata dal venture capitalist Marc Andreessen: in pochi minuti, oltre cinquemila persone hanno invaso la stanza – che in pratica è diventata “sold out” – e sono partite in contemporanea tantissime altre stanze che hanno solo ritrasmesso le opinioni di Musk all’interno di GOOD TIME club.

E così, grazie anche all’eco mediatica di questo intervento, Clubhouse ha conquistato popolarità, utenti e lustro finanziario: ora la sua valutazione si aggirerebbe infatti sul miliardo di dollari (dieci volte la quotazione dei mesi passati) e vanta almeno 2 milioni di utenti attivi ogni settimana.

Un numero decisamente alto, se pensiamo (come detto) che questa specie di radio social in cui si discute a voce all’interno di stanze tematiche è per ora limitata solo ai dispositivi iOS e funziona solo su inviti.

Per iscriversi alla piattaforma, infatti, non basta scaricare l’app e fare la registrazione, ma serve un invito ufficiale di un utente già registrato.

Le regole di Clubhouse

Ci sono quindi regole ben precise per iscrivere e partecipare alle stanze su Clubhouse (anche se non mancano polemiche sulla sicurezza e sulla privacy, che pare non adeguatamente assicurata): innanzitutto, l’accesso è riservato solo a persone maggiorenni, che devono obbligatoriamente utilizzare il nome e il cognome reali, perché c’è un processo di verifica dell’identità.

Stando alle policy, non sono consentiti “abusi, bullismo e molestie nei confronti di nessuna persona o gruppo” e c’è un sistema che consente di accertare le violazioni segnalate, unico caso in cui gli audio vengono salvati. Tutti gli altri messaggi vocali, infatti, sono criptati e sono cancellati nel momento in cui la stanza si chiude.

Gli utenti sono identificati con 3 ruoli nella stanza: moderatori, speaker o ascoltatori, che hanno compiti e privilegi differenti. Il moderatore è l’host della conversazione, che invita gli speaker e ha facoltà di concedere o togliere loro parola, oltre che di espellere utenti dalla stanza. Gli speaker sono gli utenti che sono coinvolti per dare un contributo, e infine i listener possono assistere e, in corso d’opera, chiedere di intervenire.

Oltre alle stanze, Clubhouse dà possibilità di creare (e partecipare) a community, che sono una sorta di gruppo che consente di ricevere aggiornamenti con notifica sulla partenza di stanze del tema di interesse.

Clubhouse e food, stanze in crescita

Sul sito ufficiale, Clubhouse viene descritto come “un nuovo prodotto social basato sulla voce che permette alle persone, ovunque si trovino, di chiacchierare, raccontare storie, sviluppare idee, approfondire amicizie e incontrare nuove persone interessanti in tutto il mondo”.

Era quindi inevitabile che anche il food finisse al centro degli interessi delle stanze: come ha rivelato Gambero Rosso, sono già tanti gli influencer (e non solo) che sono approdati su questo nuovo social, coinvolgendo migliaia di utenti.

A livello internazionale, ad esempio, è impossibile non menzionare la community Foodie Nerds, che conta oltre 10mila membri, tanti quanto No Reservation (il primo food club su Clubhouse); arriva a quasi 6mila iscritti la community Wine and Spirits e supera i tremila il gruppo Food Media.

Guardando ai contenuti gastronomici italiani, uno dei pionieri è la giornalista Anna Prandoni, direttore di Gastronomika, che gestisce assieme a Samanta Cornaviera una stanza ogni giorno per un’ora, parlando di argomenti leggeri come le idee per il pranzo o temi più ampi, come i cambiamenti della spesa durante i vari lockdown o il piacere di tornare al ristorante dopo le prime riaperture in zona gialla.

Un altro influencer su Clubhouse è Andrea Graziano, creatore della catena FUD Bottega Sicula, che ha aperto la stanza “Food&Wine comunicare ai tempi della pandemia” insieme al fotografo Rocco Rossitto, per discutere di topic di attualità legati appunto alla comunicazione enogastronomica in questa complessa fase.

[fbcommentssync]