La fine dell’anno è tradizionalmente il momento in cui si tracciano i bilanci dei mesi appena trascorsi e si prova a scorgere quali possano essere le abitudini e le novità che porteremo anche nel futuro immediato: anche il mondo della cucina non fa eccezione e sono tanti i food trends che si intravedono all’orizzonte, che sembrano sempre più orientati alla salubrità e alla sostenibilità.
Che anno 2020 è stato in cucina
Il primo focus arriva dagli Stati Uniti e, per la precisione, dal Whole Foods Trends Council, composto da oltre 50 membri del team di Whole Foods Market tra cui player locali, buyer regionali e globali ed esperti culinari, che come ormai da tradizione ha analizzato le preferenze dei consumatori per ipotizzare i prossimi trend.
Secondo Sonya Gafsi Oblisk, direttore Marketing di Whole Foods Market, “i trend alimentari sono un segno dei tempi, e quelli che abbiamo evidenziato per il 2021 non fanno eccezione”, proseguendo la scia intrapresa in questo 2020, che ha fatto cambiare radicalmente le abitudini dei consumatori. “Molti hanno trovato una nuova passione per la cucina, altri hanno acquistato più articoli legati alla salute e al benessere rispetto al mondo pre-Covid”, spiega nelle dichiarazioni riportate da foodweb.
I 10 food trends del 2021 secondo Whole Foods Market
È così che l’azienda ha stilato i 10 top trend del 2021 negli Stati Uniti, tenendo in considerazione le possibili evoluzioni nei comportamenti a tavola delle persone: si comincia con una colazione sempre più ricca (non solo nei fine settimana, ma nella quotidianità regolare) e si passa attraverso un baby food che diventa gourmet, fino ad arrivare all’uso di prodotti di nicchia e attenti alla sostenibilità.
- La salute passa dal palato
- Una ricca colazione quotidiana
- La rivisitazione dei piatti classici
- Caffè? Non solo in tazzina
- Un baby food gourmet e adulto
- Riduzione degli sprechi
- Spazio all’olio, non solo d’oliva
- Occhio al Kombucha
- Ceci dappertutto
- Ortofrutta
Le motivazioni dei nuovi trend
Il primo e più evidente elemento di tendenza nel settore food del prossimo anno è in realtà “figlio” delle ansie di questo 2020: secondo Whole Foods, infatti, continuerà crescere il consumo di superfood, probiotici, ma anche altri elementi funzionali come la vitamina C, i funghi e gli ‘adattivi’, che “aiutano a distendere i nervi e sostenere il sistema immunitario”, che sono e saranno sempre più apprezzati e utili.
In costante aumento anche il tempo dedicato alla cucina: questo si traduce non solo in colazioni più curate e ricche in tutta la settimana (e non più solo nei weekend), ma anche in una diversa attenzione sulla dispensa, dove troveranno spazio rivisitazioni di prodotti classici e ingredienti-base, che permetteranno di realizzare personalmente nuove versioni di pasta, sughi e condimenti a lunga conservazione.
Non cala l’attenzione alla qualità di materie prime e ingredienti: tra questi spiccano il caffè, declinato non solo nella classica versione in tazza, ma anche in barrette, yogurt, smoothie e granite; le diverse tipologie di olio, come quello di noce o di semi di zucca; i ceci, apprezzati non solo nelle forme classiche di hummus, falafel e tagliolini, ma anche come tofu, farina e chicchi. Di questo trend beneficiano anche i più piccoli, perché mai prima di ora i genitori hanno una vastità di ingredienti per preparare i baby food, in cui trovano posto anche carote viola o semi di lino ricchi di omega-3.
La bevanda protagonista del 2021 sarà il Kombucha alcolico: senza glutine, super frizzante e facilmente arricchito con probiotici, secondo gli esperti di Whole Foods Market questa bevanda ricavata dalla fermentazione del tè zuccherato ha le carte in regola per dominare le scelte dei consumatori.
Infine, il report conferma l’importanza della sostenibilità (anche nella scelta dei prodotti ortofrutticoli) e della riduzione di sprechi: per WFM, “stiamo assistendo a un enorme aumento dei prodotti confezionati, dove parti trascurate e sottoutilizzate di un ingrediente vengono utilizzate per ridurre gli sprechi alimentari” e “l’upcycling degli alimenti aiuta a non sprecare l’energia utilizzata per creare, trasportare e preparare gli ingredienti”.
I food trends in Italia
Alle previsioni di questa ricerca rispondono le più caute analisi di Marie Claire, che non a caso sottolinea come la tendenza principale è e resterà l’incertezza: in questo anno “sono saltati tutti gli schemi canonici che avrebbero permesso di fare previsioni specifiche”, ma ciò non si significa che è impossibile cercare di “intuire cosa ci riserva il cibo del futuro, come lo vorremo, e che tipo di consumatori siamo pronti a diventare”.
E quindi, il trend gastronomico dovrebbe ancora essere orientato a una grande attenzione del consumo casalingo anche nel 2021, concentrato su pane, pizza e lievitati, vale a dire i grandi protagonisti dei periodi di lockdown a discapito delle proteine animali. Anche per gli osservatori italiani il prossimo sarà l’anno dei ceci e, più in generale, di tutti i legumi (anche delle riscoperte cicerchie), che si rivelano ben più di semplici “proteine vegetali per vegani”.
Qualche anticipazione anche sul consumo di bevande: nel campo enologico, ad esempio, potrebbe essere il momento dei vini ramati, dai sapori complessi ma coinvolgenti e freschi, mentre tra le bollicine si confermerà l’apprezzamento per i perlage della Franciacorta. In mixology dovrebbe farsi rivedere la vodka, che proverà ad arginare il predominio del gin, così come torna alla ribalta l’amaro; tra le birre, infine, non tramontano le artigianali più radicali, che sembrano aver trovato negli appassionati del brewing un target resistente e fedele.
Le tendenze 2021 per ristorazione e alimentazione
Il prossimo anno potrebbe portare a novità anche nell’organizzazione della ristorazione e dei locali dove “andare a mangiare”: si fa largo infatti la modalità del consumo rapido e la formula bistrot, che permette multifunzionalità e grande versatilità sia di spazi che di orari.
Infine, la qualità: secondo gli esperti, il prossimo anno continueremo a “mangiare meno, ma mangiare meglio”, scegliendo un cibo buono, che nutre bene, locale quanto basta; gli acquisti saranno sempre molto online e nei mercati di quartiere, ma non bisogna trascurare la tendenza green per la cura di un piccolo orticello privato, da cui possono derivare grandi soddisfazioni.