Dieta senza glutine per i non celiaci

Sempre più persone lo eliminano dalla propria dieta, spinti da quella che sembrerebbe essere una vera a propria moda. Da un sondaggio pubblicato nel 2013 è venuto fuori che sono ben un terzo gli americani che hanno intrapreso questa strada, pur non essendo celiaci. Negli ultimi anni la celiachia è in forte aumento è vero, ma nella maggior parte dei casi chi ne soffre neppure lo sa!

Andiamo un attimo indietro e cerchiamo di capire qualcosina in più.

Cos’è il glutine

Il glutine è una proteina presente naturalmente in moltissimi cereali, spesso inserita però anche come legante in zuppe pronte, sughi e cioccolato da parte delle industrie alimentari. L’avena ad esempio dovrebbe essere priva di glutine ma a quanto pare, quasi il 90% di quella venduta in Canada, ne è contaminata. Una volta raggiunto l’intestino tenue di chi è celiaco, questa proteina scaturisce un’infiammazione persistente che porta con sé gonfiori e dolori addominali, oltre a nausea, vomito ed altro ancora. Ci sono però anche altri tipi di sintomi che molto spesso non si pensa possano essere legati alla celiachia, come ad esempio il mal di testa e le eruzioni cutanee. Esistono inoltre delle celiachie asintomatiche nonostante comunque sia presente il danneggiamento dell’organismo.

Chi dovrebbe farne a meno?

I celiaci è sicuramente la risposta più ovvia! Chi ne soffre infatti dovrebbe mangiare unicamente alimenti senza glutine, che molto spesso è possibile trovare con la dicitura in inglese di “gluten free”, visto che ad oggi questo resta l’unico sistema per raggirare l’ostacolo in mancanza di altri tipi di terapie. Ma i celiaci non sono gli unici a dover evitare il glutine, ci sono infatti anche coloro che risultano esserne sensibili senza avere una vera e propria forma d’allergia (gli NCGS). Anche per queste persone sarà opportuno eliminare i cibi che contengono la proteina in questione, con la possibilità però di poter assumere quelli che ne contengono piccole quantità.

Secondo l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica c’è stato un vero e proprio aumento di celiachia ed NCGS negli ultimi tempi, ma forse questo riscontro è anche dovuto al fatto che le tecniche per riconoscere questi disturbi migliorano di anno in anno. Ad ogni modo è soprattutto nei bambini che è stato verificato questo aumento, associato ad un massiccio consumo di grano ma soprattutto nella qualità degli alimenti ai quali sempre più spesso viene aggiunto il glutine, come riempitivo o additivo.

gluten free

Attenzione però ai cibi gluten free

Perché chi non necessita di acquistare prodotti senza glutine alla fine lo fa? Moltissime persone sono convinte che un cibo senza glutine sia anche più salutare, ma non è sempre così e lo dicono gli esperti. E’ importante tener presente che sono 4 gli elementi che rendono gustoso un prodotto industriale: zucchero, grassi, sale, glutine. Va da sé che togliendone uno bisognerà aumentare le dosi degli altri altrimenti ne verrebbe fuori un prodotto per niente invitante. Un eccesso di zuccheri quindi ma anche grassi e sali, ecco cosa accade nei prodotti etichettati gluten free. In Australia è stato fatto uno studio su 3.200 prodotti alimentari senza glutine (confezionati) ed è venuto fuori proprio questo, che non sono affatto più genuini in confronto a quelli più comuni. Senza calcolare che tra l’altro sono anche decisamente più costosi! La scritta gluten free, riportata sulle etichette, trae in inganno le persone che credono di acquistare qualcosa di più salutare quando invece non è affatto così. Si chiama strategia di marketing e chi non è affetto da celiachia o sensibilità al glutine forse dovrebbe lasciar perdere certe confezioni!

Quali sono i rischi di chi non soffre di celiachia

Da più studi è emerso che le diete prive di glutine non forniscono il giusto quantitativo di vitamine ed oligominerali, come nel caso della farina di riso (valida alternativa senza glutine) che scarseggia di micronutrienti e proteine ad esempio. Chi consuma questi tipi di alimenti, oltre ad avere carenze di vitamine del gruppo B e folati. È sottoposto a maggiore rischio di obesità, aumento del colesterolo, pressione sanguigna ed intolleranza al glucosio.

Per questo motivo è sempre consigliabile chiedere sempre consiglio ad uno specialista in alimentazione, un nutrizionista oppure un medico.

Ovviamente tutto questo riguarda gli alimenti industriali, quelli forzatamente privi di glutine.

Per evitare tutti i lati negativi di questo tipo di alimentazione basterà semplicemente scegliere un tipo di alimentazione più naturale. Via libera quindi al consumo di cibi che non contengono glutine (per natura), come le farine alternative, la pasta fatta in casa oppure quinoa, amaranto, grano saraceno e miglio.

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