Le ricette dei libri: le più famose e più amate

Ci fanno immedesimare con le storie che raccontano e ci travolgono con trame originali e complesse; ci fanno sognare, innamorare, piangere, sorridere, ci sorprendono e ci fanno compagnia. A volte, però, i libri stuzzicano anche il nostro appetito e il nostro ingegno gastronomico, perché contengono tanti riferimenti a ricette e piatti che possiamo ripetere, per vivere in maniera ancora più diretta il legame con quel volume che ci ha conquistato!

Ricette dei libri, le più note e golose

Questo articolo parlerà quindi di ricette dei libri – e non libri di ricette, per una volta – per scoprire 10 tra i piatti più famosi ispirati (o citati espressamente) tra le pagine di romanzi famosissimi della storia della letteratura o della narrativa contemporanea. Se, a volte, gli autori sono particolarmente propensi a descrivere i piatti, altre volte basta solo un accenno per accendere l’interesse e le papille gustative, come nel caso della Torta alla Melassa – la Treacle tart spesso servita ai banchetti a Hogwarts e particolarmente apprezzata da Harry Potter.

Una delle prime a cercare di “collezionare” i riferimenti ai piatti contenuti in libri e romanzi è stata Kate Young sul suo blog, The Little Library Café, sul quale per anni ha pubblicato una nuova ricetta ispirata ai libri – attualmente, gli aggiornamenti sono fermi al giugno 2020: alcune delle successive ricette traggono spunto proprio dal suo lavoro, mentre altre arrivano dalle letture e dai ricordi personali, attivati proprio come facevano le celeberrime madeleines per Proust.

  1. Smoking Bishop, in A Christmas Carol, Charles Dickens

Menzionato proprio sul finale di quello che forse è il più famoso racconto sul Natale – quando Scrooge, dopo la visita dei tre fantasmi natalizi, ha compreso il significato della festa e si pone in maniera più aperta alle persone accanto a sé – lo Smoking Bishop è una sorta di vin brulè di gran moda nell’Inghilterra vittoriana.

La ricetta originale prevede l’utilizzo di Porto, vino rosso, limoni o arance di Siviglia, zucchero e spezie come i chiodi di garofano e zenzero; inizialmente si fanno caramellizzare gli agrumi, tostandoli in forno insieme alle spezie, e poi si mette tutto a riscaldare in una pentola, aggiungendo le due tipologie di vino.

Stando alla leggenda, il nome della bevanda deriva dalla forma tradizionale della ciotola, che ricorda il cappello di un vescovo, che veniva usata per servire lo Smoking Bishop nelle corporazioni medievali e nelle università.

  1. Madeleines, in Dalla parte di Swann, Marcel Proust

Le abbiamo citate prima: le madeleines sono tipici dolcetti francesi, dei pasticcini a forma di conchiglia dal gusto delicato, con sentori di burro e limone e consistenza soffice, simile a quella di un plumcake.

Nel celeberrimo episodio raccontato in Alla Ricerca del tempo perduto, il narratore assapora una madeleinette che, immediatamente, lo riporta indietro nel tempo e gli ricorda quelle preparate la domenica mattina dalla zia Léonie.

  1. Lemon Cake, in The Great Gatsby, Francis Scott Fitzgerald

In occasione dell’organizzazione di un afternoon tea per permettere a Gatsby e Daisy di incontrarsi di nuovo, Nick Carraway allestisce un menu che comprende anche dodici lemon cakes, torte al limone che Gatsby definisce semplicemente “belle”.

Partendo da queste scarne informazioni, Kate Young ha provato a reinventare una possibile ricetta di madeira cake aromatizzata al limone, realizzata con ingredienti semplici che si trovano in tutte le dispense (burro, zucchero, limone, farina e lievito) che, sapientemente uniti, riescono a dar vita a un dolce solo apparentemente “umile”. Grazie alla sua particolare consistenza e al deciso sapore di limone, questa tortina è la compagna ideale di un tè pomeridiano.

  1. Alfajores, in One Hundred Years of Solitude, Gabriel Garcia Márquez

Gli alfajores sono biscotti diffusi in Spagna e Sudamerica, originari della tradizione culinaria araba – la parola infatti deriva dall’arabo ripieno – e consistono in genere in due friabili dischi di biscotti al burro che racchiudono una farcitura varia.

Nella versione ispirata a Cento anni di solitudine, la Young prepara degli Alfajores farciti con dulce de leche, la famosa crema di latte e zucchero (cotti fino ad amalgamarsi, creando la reazione di Maillard tra le proteine ​​e gli zuccheri nel latte riscaldato), dal caratteristico colore dorato. Per fare l’impasto dei biscotti servono ingredienti semplici, quali zucchero, uova (solo tuorli), burro, farina di farro, farina di mais e lievito in polvere.

  1. Kofta, Pickle and Naan, The Kite Runner, Khaled Hosseini

Ne Il cacciatore di aquiloni i due giovani protagonisti Amir e Hassan fanno merenda con “uova sode e kofta, polpette di carne con sottaceti, avvolte nel naan”. Il naan è un tipico pane mediorientale fatto con lievito e yogurt, aromatizzato con semi di sesamo e di cumino, che diventa l’accompagnamento perfetto per le polpette di agnello e i sottaceti.

Per fare le polpette servono carne di agnello macinata, 1 uovo e tante spezie (Young suggerisce semi di cumino, cannella in polvere, menta tritata, prezzemolo tritato e uva passa), mentre come condimento si possono utilizzare vari ortaggi sottaceto, come ad esempio le melanzane aromatizzate al peperoncino verde.

  1. Okayu and Cucumber, Kitchen, Banana Yoshimoto

Il cibo ha un ruolo centrale nel famosissimo romanzo di esordio di Banana Yoshimoto, intitolato non casualmente Kitchen (cucina in inglese, per chi non masticasse la lingua straniera), perché è proprio nella cucina – intesa anche come luogo – che la protagonista trova una valvola di sfogo per superare il dolore e riacquistare la serenità perduta e il senso di famiglia.

La ricetta scelta da Kate Young è un okayu (una densa zuppa di riso tipicamente orientale) servita con uova e insalata di cetrioli che si consuma solitamente a colazione: proprio preparando questo piatto Mikage Sakurai “conquista” la madre di Yuichi Eriko presso cui è andata ad abitare, che le chiede di continuare a cucinarlo anziché pagarle l’affitto.

L’okayu è un vero comfort food, ideale per sere fredde o per riprendersi dopo giornate stancanti e stressanti: la ricetta è molto semplice perché basta semplicemente preparare un fare un classico brodo (di verdure, di pollo o di pesce come nel dashi, a seconda dei gusti) e aggiungervi il riso bollito. Per accompagnare, appunto, possiamo fare una insalata di cetrioli e un uovo in padella.

  1. Velvet celery soup, Bridget Jones’ Diary, Helen Fielding

In realtà, come spesso accade a Bridget Jones, la preparazione del piatto di vellutata di sedano finisce in tragedia, perché la zuppa risulta di uno strano colore blu a causa della disattenzione (e delle scarse capacità) della protagonista, che voleva ricreare una classica ricetta del grande chef Marco Pierre White.

La celery soup è una crema vellutata di sedano con base di brodo di pollo, che andrà aggiunta alle verdure – oltre al sedano, anche sedano rapa, sbucciato, cipolla, porro, patate – e a un mix di burro e panna (double cream, per la precisione), creando un piatto decisamente ricco e saporito.

  1. Pizza alla ricotta, L’amica geniale, Elena Ferrante

C’è spazio anche per l’Italia – e per Napoli – nell’elenco delle ricette tratte dai libri di Kate Young: il riferimento è alla pizza napoletana che Elena Lenù e il padre mangiano nel corso di una passeggiata nel centro storico della città partenopea.

Nel romanzo di Elena Ferrante si parla genericamente di pizza alla ricotta, che solitamente ha la forma di un calzone, mentre l’autrice inglese ha preparato una variante “aperta” (una sorta di margherita con ricotta, e anche con alici e capperi…).

Ad ogni modo, dovremmo conoscere ormai tutti i segreti per fare una pizza napoletana in casa come in pizzeria: classicamente, il calzone napoletano è farcito con ricotta, salame, fior di latte (o provola) e salsa di pomodoro. Un altro tipo di ripieno noto e goloso è la pizza fritta: l’impasto della pizza viene farcito con gli stessi ingredienti (con i ciccioli di maiale al posto o in aggiunta del salame) ma anziché essere cotto nel tradizionale forno a legna viene fritto, creando una pietanza davvero saporita.

  1. Cinnamon Sponge Cakes, The Shadow of the Wind, Carlós Ruiz Zafon

Anche nel romanzo che ha fatto conoscere al mondo Carlós Ruiz Zafon, L’ombra del vento, c’è un goloso riferimento gastronomico: la domestica di casa Barcelò prepara delle Cinnamon Sponge Cakes “mozzafiato”, come da definizione di Clara, che immediatamente conquistano il protagonista Daniel.

La ricetta per questi dolcetti – che in lingua originale si chiamano bizcochos de canela, tradotti approssimativamente in italiano come biscotti di cannella – non è molto complicata: dobbiamo preparare una sorta di pan di spagna leggero e senza grassi, aromatizzato alla cannella e inumidito con uno sciroppo ricco e alcolico a base di brandy.

Il risultato è una merenda davvero saporita e squisita, che può essere accompagnata con un caffè o un tè – oppure, a colazione, con latte e un frutto.

  1. Arancini siciliani, Gli arancini di Montalbano, Andrea Camilleri

Chiudiamo con una ricetta che dà nome a un racconto e all’intera raccolta (la seconda) delle avventure di Salvo Montalbano, il celeberrimo commissario inventato dal genio Camilleri.

Tutti conosciamo e amiamo gli arancini siciliani, splendidi prodotto di rosticceria fatti con riso farcito (solitamente con ragù, piselli e caciocavallo) impanato e poi fritto, da mordere caldi per far filare il formaggio.

La cucina ha un ruolo prevalente nelle storie di Camilleri, che in questo modo omaggia ulteriormente Manuel Vázquez Montalbán (da cui il commissario ha preso il nome), che spesso inseriva riferimenti gastronomici nei suoi romanzi, specialmente in quelli che hanno come protagonista Pepe Carvalho.

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