E’ Marianna Vitale la chef donna 2020 per la guida Michelin

Un riconoscimento importante per una donna forte, che ha avuto il coraggio di intraprendere un’attività di ristorazione di alta classe in un luogo purtroppo trascurato e che ha vinto la sua sfida: Marianna Vitale, chef di Sud Ristorante a Quarto, in provincia di Napoli, è stata appena nominata Chef Donna 2020 per la Guida Michelin in collaborazione con Vueve Cliquot, conquistando la quarta edizione di questo premio.

Chi è Marianna Vitale

Un bel traguardo per Marianna Vitale, che ha ricevuto un regalo di compleanno speciale e quanto mai meritato, avendo festeggiato lo scorso 29 agosto i 40 anni d’età, in larga parte vissuti in cucina.

Nata al centro di Napoli, nella zona di Porta Capuana, è figlia d’arte (il papà Vitale era cuoco professionista e già più di “vent’anni fa preparava pietanze attualissime”, racconta) ma non ha seguito immediatamente le orme paterne – anche per l’opposizione della mamma, che le ha sconsigliato di frequentare l’istituto alberghiero. E così, Marianna si laurea in Lingua e Letteratura Spagnola nel 2004 e inizia a lavorare come guida turistica per la zona del Centro Storico.

Evidentemente, però, il richiamo dei fornelli è stato troppo forte, e nel 2008 arriva la svolta, entrando a far parte della brigata di Lino Scarallo nella cucina di Palazzo Petrucci a Napoli per un’esperienza che durerà un anno e che aiuterà la chef ad apprendere le basi di una cucina semplice e legata al territorio.

Sud Ristorante, un successo immediato

E così, nel 2009 Marianna Vitale si spinge verso un progetto personale, insieme a Pino Esposito, sommelier e socio, e inaugura il ristorante Sud in una località non certo “alla moda” o particolarmente turistica come Quarto, che pur essendo “al centro di un territorio originale come quello dei Campi Flegrei, è di fatto la periferia brutta di Napoli”, come dice a malincuore.

Eppure, passano pochi anni da quel maggio del 2009 perché il mondo della grande ristorazione si accorga dell’eccezionalità dell’iniziativa: nel 2011 Marianna Vitale riceve il premio come migliore chef emergente dal Sole 24 Ore e già nella guida Michelin del 2012 arriva la prima stella, da allora sempre riconfermata.

Ristorante Quarto, un progetto ambizioso e vincente

Alla stella Michelin segue un altro riconoscimento prestigioso, il premio di Acqua Panna e S.Pellegrino come Migliore Chef Donna della Guida di Identità Golose 2015, in cui Marianna viene definita “un concentrato di determinazione, sogni e coraggio”.

E arriviamo così all’ultima notizia, il premio chef donna 2020 per la guida Michelin, che ha messo in risalto – come si legge nelle motivazioni degli ispettori – “la tenacia con cui ha costruito un progetto di ristorazione di qualità al di fuori dei circuiti turistici della sua regione”, “il suo spirito di avventura, rigore e leadership” e la capacità di “leggere il territorio e inventare”

E proprio Marianna descrive al Corriere con parole accorate e amare la location del suo ristorante a Quarto, un luogo “che potrebbe essere turistico, invece è solo abbandonato: c’è poco flusso, ci sono pochi investitori, c’è il degrado”. La chef è consapevole che a Napoli la situazione non sarebbe più facile e “lì ci sarebbe il problema dei parcheggiatori abusivi: sembra una banalità, è una piaga”, e “purtroppo questo, per certi versi, è il Sud”, che però resta la sua casa, da cui non vorrebbe mai andare via.

Sud, ristorante stellato Napoli

Essere attivi in un contesto così particolare è una sfida nella sfida: “Riuscire a fare alta gastronomia è sempre difficile, ma in questi luoghi sicuramente lo è di più”, e “avere un ristorante come il mio a Quarto è come avere le pietre nelle scarpe”, afferma con schiettezza.

E per riuscire a intercettare le esigenze della clientela, Marianna ha realizzato un format che mette insieme ingredienti locali e creatività nella forma, “studiato apposta per non spaventare i clienti con qualcosa di troppo eccentrico ma allo stesso tempo in grado di mostrare abilità tecniche e inventive”.

Il successo del suo progetto è dimostrato non solo dall’affluenza di Sud, ma anche dalla nascita di progetti paralleli, come “Angelina”, una tavola calda moderna che sforna pizze fritte, arancini e altre prelibatezze e che è stata una “ancora di salvezza” nel periodo di lockdown, consentendo di riprendere le attività con le consegne a domicilio gourmet. Nel futuro sono previste altre due aperture del genere a Napoli, e inoltre Marianna Vitale sta per inaugurare, sempre a Quarto, una scuola di cucina per le persone in difficoltà che vogliono costruirsi una vita.

Il premio chef donna 2020 di Michelin

Nato nel 2017 dalla collaborazione tra la guida Michelin e la maison francese di Champagne (che deve il suo rilancio proprio a una donna, la vedova Clicquotveuve Cliquot in francese – ovvero Barbe Nicole Ponsardin), il premio chef donna è stato assegnato in questi anni a professioniste impegnate in territori complessi e fuori dall’ordinario.

Nel 2017 si iniziò con Caterina Ceraudo, che ha aperto il suo ristorante/agriturismo “Dattilo” nella campagna calabrese; si trova invece tra le nevi in altura, a 1300 metri, il locale di Fabrizia Meroi Sappada (Udine), premiata l’anno successivo, mentre invece Martina Caruso cucina nell’hotel di famiglia nella piccola Salina.

L’intento di questo riconoscimento è duplice: mettere in luce il talento delle donne in cucina e individuare figure carismatiche, che possano essere un riferimento e una ispirazione per i più giovani.

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