Pasta di Gragnano, dal riconoscimento IGP forte spinta economica alla filiera

È un momento d’oro per la Pasta di Gragnano, prima tipologia di pasta alimentare a livello nazionale a potersi fregiare del riconoscimento IGP (indicazione geografica protetta) a livello europeo, assegnato nell’ottobre 2013 (in concomitanza con il quindicesimo compleanno del World Pasta Day). In questi cinque anni, infatti, questa vera e propria eccellenza della storia gastronomica napoletana si è imposta anche a livello nazionale, imponendosi come uno dei prodotti più importanti per l’economia e il valore aggiunto del Paese, nonché uno dei capisaldi della Dieta mediterranea (patrimonio riconosciuto anche dall’Unesco).

Il valore aggiunto della Pasta di Gragnano per l’economia

I dati arrivano dall’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita, pubblicato nelle scorse settimane, che ha certificato come la pasta di Gragnano sia tra le Dop e Igp italiane l’undicesimo prodotto per valore alla produzione (con un volume di 115 milioni di euro nel 2017) e addirittura il terzo assoluto tra quelli del Mezzogiorno. E parliamo di un totale di quasi 300 prodotti tipici italiani tutelati dai marchi europei, che sono garanzia non solo di qualità, ma anche di tradizione, storia e gusto sopraffino.

Riconoscimento IGP e nuovi controlli di qualità

Per la pasta di Gragnano e per la sua filiera ci sono anche altri aggiornamenti interessanti: sul finire dello scorso anno 2018, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica è stata pubblicata un’altra importante notizia, ovvero l’Autorizzazione ad esercitare i controlli di conformità concessa dal Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo alla CSQA Certificazioni, che ha dunque avuto il compito di garantire una crescita in linea con la storica qualità dei pastai di Gragnano.

Interventi a tutela del consumatore

Questa attività sarà portata avanti con un piano di controllo, già predisposto da CSQA e approvato dal Mipaaft, che prevede tra le altre cose anche rigorose azioni ispettive e di controllo qualità. Come commentato Massimo Menna, Presidente del Consorzio Pasta di Gragnano, “il valore aggiunto dato dall’IGP e dalla costituzione del Consorzio di Tutela hanno già prodotto e produrranno effetti sempre più positivi per la pasta di Gragnano. La recente collaborazione nata con l’ente certificatore CSQA va proprio nella direzione di garantire sempre di più il nostro prodotto a tutela del consumatore, nostro prioritario obiettivo finale”.

La Pasta di Gragnano apprezzata all’estero

Grazie a questi interventi, uno dei grandi simboli del made in Italy alimentare nel mondo come la Pasta di Gragnano IGP viene inserito in un sistema di filiera garantita per la sua valorizzazione: ad oggi, sono 21 le aziende riconosciute per la produzione Igp della pasta tipica della cittadina napoletana, la cui quantità di produzione annua certificata ha superato i 300 mila quintali nel 2017, con un andamento in crescita per il 2018. Per chiudere l’analisi economica, salta agli occhi il dato del valore alla produzione che nel biennio 2016-2017 ha visto una crescita del 7,2 per cento, con l’impatto delle esportazioni che pesa sulle vendite per il 75 per cento della produzione certificata. Segno, dunque, che all’estero apprezzano tantissimo la pasta di Gragnano IGP.

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