Pizze surgelate, piacciono anche agli italiani. Ma cosa fa una buona pizza e cosa sapere per non incappare in spiacevoli sorprese? Ecco dieci cose da sapere sulle pizze surgelate.
1. I numeri
Quanto piacciono le pizze surgelate agli italiani? Tanto, stando ai dati più recenti dell’Istituto italiano alimenti surgelati (Iias). Nel 2016, infatti, è stato consumato oltre un chilo a testa dii questo alimento nel Belpaese: 63 mila tonnellate. È tra i prodotti surgelati più amati dagli italiani, subito dopo i magnifici tre del podio: verdure, patate e prodotti ittici. In soli 11 anni, dal 2006 al 2017, il valore di mercato relativo a questo prodotto è quasi raddoppiato: da 130 a 254 milioni di euro. La pizza surgelata più amata è la Margherita. A premiare il mercato la capacità di innovarsi, proponendo anche alimenti come pizze senza glutine surgelate.
2. La pizza simbolo italiano, ma anche surgelata?
La pizza surgelata non sempre è made in Italy e non sempre è così scontato. Secondo la normativa corrente, infatti, non è obbligatorio indicare il Paese dello stabilimento di produzione ma è sufficiente indicare la provenienza europea. Per saperne di più basta fare maggior attenzione al retro della confezione e cercare dei riferimenti alla produzione.
3. Una buona pizza ha poco lievito
Una buona pizza non ha quantità eccessive di lievito. È una regola da seguire sia nel caso di pizze surgelate sia in quello di pizze artigianali. Il rischio è quello di rendere l’impasto difficile da digerire e anche responsabile delle numerose alzatacce notturne alla ricerca di un bicchiere d’acqua. Spesso, infatti, la pizza ci fa venire molta sete e diamo portati ad attribuire la responsabilità al sale, ma in realtà è il lievito a generare la nostra sete. Da privilegiare prodotti con lievitazioni lunghe che rendono il tutto più soffice, leggero e digeribile.
4. Pochi ma buoni, parliamo di ingredienti
L’etichetta relativa agli ingredienti è di grande importanza. È qui tutto quello che c’è da sapere per valutare la nostra pizza surgelata. Più è breve, più sarà di buona qualità il prodotto che ci prepariamo ad acquistare. La pizza, d’altra parte, al di là della farcitura è fatta da ingredienti di base semplici, naturali e soprattutto limitati nel loro numero. Un po’ di farina, olio, acqua, pomodoro, lievito e sale…e il gioco è fatto. Cosa chiedere di più? È la ricetta perfetta in pizzeria, ricordiamo di seguire questo principio anche quando siamo di fronte al frigo dei surgelati. Nell’analisi degli ingredienti prestate attenzione anche alla specifica, eventuale, della provenienza delle materie prime. Cosa c’è di meglio di un saporito pomodoro italiano?
5. Quando si surgela la mozzarella?
La pizza surgelata vi crea qualche perplessità perché la mozzarella deve essere filante e morbida? Anche nei prodotti della grande distribuzione è possibile trovarla così ma a segnare la differenza tra le diverse pizze prodotte dalle imprese è un piccolo segreto. La mozzarella va aggiunta dopo la cottura e poi surgelata. Molti, invece, procedono a congelare il prodotto finito, dopo la cottura completa. In questo modo il formaggio viene sottoposto due volte al procedimento di cottura, diventando in modo inevitabile gommoso e più pesante e perdendone in gusto.
6. Parliamo di olio
Attenzione anche alla tipologia di olio che viene utilizzata per condire la nostra pizza surgelata. Come per quella artigianale, anche in questo caso meglio far ricadere la scelta su pizze condite con olio d’oliva. L’olio di palma, a cui si fa spesso ricorso, infatti, non è alta qualità e nel sapore questo aspetto si riflette.
7. Cottura a legna, come in pizzeria
La pizza surgelata sì ma solo se cotta a legna. Meglio scegliere questa tipologia di forni, proprio come se fossimo in pizzeria. Pizza surgelata microonde ok, meglio forno, ma la cottura originale deve essere quella tipica della pizzeria, con il legno che crepita nel forno e la nostra pizza che cuoce alla giusta temperatura. Piccole accortezze capaci di fare la differenza quando poi si gusta una pizza surgelata. La cottura a legna, inoltre, permette di tenere sotto controllo l’umidità e aiuta a ottenere un impasto croccante.
8. Una questione di spessore
Altro aspetto da tenere in considerazione per valutare la qualità di una pizza surgelata è quello relativo al suo spessore. La pizza surgelata, infatti, spesso si presenta con una base più spessa rispetto a quella che troviamo in pizzeria. Non è sempre così, molto dipende dalle tecnologie utilizzate per la pressatura. Nella maggior parte dei casi si utilizzano due rulli, in altri una pressatura a caldo capace di incidere anche sullo spessore dell’impasto.
9. Premium e Special
Le principali case produttrici di pizze surgelate hanno diversificato e implementato la loro offerta inserendo in gamma anche specialità Premium. Sono quelle pizze surgelate fatte con prodotti di qualità più elevata, come il pomodoro pachino o la mozzarella di bufala campane. Anche in questo la pizza surgelata tende a seguire le orme di quella che nasce in pizzeria. Inoltre, nascono anche prodotti speciali, in linea con un mercato sempre più diversificato: dalla pizza gluten free a quella vegana. Il frigo dei surgelati riesce ad accontentare proprio tutti anche in fatto di pizze.
10. Uno sguardo allo scontrino
Ma quanto costa una pizza surgelata? Qui il marketing e la qualità degli ingredienti possono fare la differenza. Pizze surgelate cameo, pizze surgelate buitoni, pizza burger cameo o pizza ristorante. Sono tutti nomi che ci è capitato di sentire almeno una volta, ma i supermercati più grandi come Conad, Coop o Esselunga hanno lanciato prodotti della propria linea anche in questa direzione. L’offerta è davvero ampia e a chi si trovasse a chiedersi se le pizze surgelate fanno male possiamo dare un semplice suggerimento: mai esagerare, la pizza surgelata è perfetta per una cena rapida e sfriziosa ma meglio non trasformarla in un’abitudine quotidiana.