Per molti, mangiare fuori casa è una situazione inevitabile: che sia per studio o per lavoro, il tempo a disposizione per la pausa pranzo è davvero molto poco e prendere in considerazione l’idea di tornare “un attimo” a casa è assolutamente da scartare. Allo stesso tempo, però, non è possibile neppure andare tutti i giorni al ristorante o ordinare solo pasti da asporto: si perde troppo tempo, finiamo per ordinare sempre le stesse cose (preparate solitamente in modo decisamente meno salutare di come potremmo fare noi stessi) e, fattore non trascurabile, non è affatto sostenibile dal punto di vista economico. E quindi cosa possiamo fare? Ecco come la lunch box, o schiscetta, ci salva la pausa pranzo!
Che cos’è la lunch box
In passato, la lunch box era un semplice e triste (ammettiamolo!) portavivande in metallo: la versione più famosa si chiama schiscetta, un portavivande “inventato” a Milano e diventato nel tempo sinonimo stesso di pranzo in ufficio preparato a casa, da consumare freddo o caldo.
Caratterizzato dalla chiusura ermetica – la leggenda narra che l’invenzione fu ispirata da un viaggio in tram con annessa frenata brusca, che aveva fatto rovesciare il pasto portato da un passeggero, stimolando però l’ingegno del milanese che aveva osservato la scena – la schiscetta storica era di forma rotonda e in metallo, materiale termico che serviva a trattenere il calore delle vivande, e si componeva di principalmente di più piani, per contenere il primo e il secondo piatto. Il nome deriva dal verbo del dialetto lombardo “schisciare”, che indica l’azione di schiacciare il cibo all’interno di un contenitore allo scopo di trasportarlo.
Oggi per fortuna è tutto un po’ diverso, anche perché portarsi il pranzo direttamente da casa è diventata una vera e propria arte: la scelta per i nuovi contenitori è molto ampia e si è diffusa innanzitutto la plastica (che è comoda perché può essere utilizzata nel forno a microonde per riscaldare le vivande), ma anche materiali più leggeri e pratici.
La versione contemporanea della schiscetta è quindi un oggetto trendy, disponibile in versioni monocromatiche o super colorate: ciò che conta è che la lunch box abbia una capienza sufficiente per contenere zuppe, panini, piatti gourmet e insalate di ogni genere, e che ovviamente siano dotate di una buona chiusura ermetica che eviti la fuoriuscita del condimento dei pasti che andremo a conservare e portare con noi per la nostra pausa pranzo.
Come preparare un lunch box
Prima di tutto, per poter preparare un lunch box che si rispetti sarà opportuno essere (o diventare) un po’ organizzati, stabilendo in anticipo cosa cucinare, come avviene nel caso della pianificazione del menu settimanale.
L’ideale è fare la spesa su base settimanale, prevedendo in anticipo quali saranno i pasti che serviranno nel corso dei giorni successivi – declinati per pranzo e cena, così da essere pronti anche per la preparazione del pasto serale, spesso complicata dal poco tempo a disposizione al rientro dall’ufficio – e poi metterci ai fornelli la sera prima per il pasto del giorno dopo, oppure stabilire delle giornate ben precise in cui preparare un quantitativo maggiore di cibo che possa essere lasciato in frigorifero per qualche giorno od opportunamente congelato e preso al momento utile.
Il consiglio è di prediligere preparazioni pratiche e cibi leggeri, che non ci facciano abbassare la palpebra dopo averli consumati, perché altrimenti affrontare le restanti ore in ufficio sarà davvero complicato e neppure il classico caffè ci potrà aiutare molto!
Gli alimenti per una lunch box perfetta
Organizzando la gestione dei pasti su base settimanale possiamo raggiungere vari obiettivi: innanzitutto, ottimizziamo i tempi della spesa (limitando le uscite per acquisti a momenti ben precisi o a situazioni improvvise di esigenza), ma soprattutto possiamo trovare il modo di realizzare una dieta equilibrata, che alterni gli alimenti in maniera regolare, e di accontentare il palato dei familiari (se prepariamo lunch box anche per altri) o semplicemente il nostro.
Alcuni cibi sono da prediligere per un perfetto lunch box:
- Insalata di riso: condita nel modo più classico, oppure preparata con delle ottime verdure cotte al vapore, o ancora nella variante marinara con seppioline e gamberetti.
- Couscous: cotto in bianco ed accompagnato con straccetti di pollo arrostito, oppure verdure di stagione in padella.
- Farro: magari con asparagi e carote. Una preparazione leggera e molto salutare.
- Frittata: da preparare con i pomodorini oppure le patate. Buonissime anche quelle di verdure.
- Verdure: semplicemente grigliate oppure riempite di carne (in questo caso non esagerate con le dosi però!).
- Trancio di pizza: meglio se preparata in casa ma anche quella avanzata a cena andrà sicuramente bene.
- Carne: cotta in modo semplice in piccoli straccetti oppure in padella in puro stile orientale.
- Polpettine: di carne, di pesce, di legumi o di cereali, pratiche e super golose.
- Uova: soprattutto (o soltanto) sode o come omelette, da consumare assolute oppure da poter inserire in una gustosa insalatona con mozzarella, pomodorini, olive verdi, radicchio, carote e mais.
- Spiedini: di prosciutto crudo e frutta. Melone, kiwi, ananas o tutto ciò che preferiamo. Un modo pratico per non farsi mancare una porzione di frutta.
Come organizzare la lunch box
Dopo aver pianificato in teoria il nostro pranzo e aver provveduto a preparare quello per l’immediato giorno successivo (o anche per i seguenti, nel caso di alimenti congelabili), non resta che posizionarlo all’interno della lunch box. Per evitare il rischio di doverci esibire in pressioni ardite che possano portare all’esplosione della schiscetta, conviene quindi che il nostro portavivande sia abbastanza capiente da permetterci di suddividere i cibi e posizionare al meglio anche i condimenti.
Idee per i pasti da pausa pranzo
Per realizzare una dieta regolare, possiamo impostare il menu settimanale alternando le 5 fonti “standard” di proteine per ogni giorno – ovvero, variare nel corso della settimana con un pranzo a base di latticini, legumi, carne rossa, uova, pesce, prevedendo poi nella cena una proteina differente, sfalsandole per non consumare nella stessa giornata due volte la stessa proteina.
Per fare un esempio, al lunedì possiamo mangiare uova a pranzo (magari in abbinamento ad asparagi e toma o verdure gratinate) e carne rossa alla sera (anche un chili di carne e verdure con couscous), al martedì poi legumi a pranzo (una classica pasta e fagioli, oppure riso con lenticchie) e a cena dei latticini e così via.
È più facile progettare piatti unici, anziché cucinare primo, secondo e verdura separati.
In inverno possiamo pensare a teglie di verdure al forno o gratinate, mentre con l’estate è meglio puntare sul refrigerio di una insalatona fresca mista, aggiungendo magari alle classiche verdure e ortaggi (lattuga, rucola, pomodorini, carote julienne, cavolo julienne, cipolla rossa) anche un tocco originale come della frutta fresca (agrumi, pere, mele, avocado) o della frutta secca (noci, mandorle, semi di zucca).
L’ultima idea è più romantica: se prepariamo il lunch box per una persona cara, perché non prevedere anche una piccola sorpresa? A cambiare il suo umore giornaliero basta anche un piccolo bigliettino, chiuso in una bustina per alimenti, che troverà al momento della pausa pranzo e regalerà un sorriso.