Andar per funghi è una passione che accomuna gran parte degli italiani, da Nord a Sud del Paese, e i mesi autunnali sono quelli tradizionalmente preferiti per questa attività all’aria aperta. Non bisogna però prendere troppo alla leggera la ricerca, perché sappiamo che i rischi sono sempre dietro l’angolo (anche semplicemente come malanni per l’umidità) e che esistono solo funghi commestibili. Grazie a questo decalogo possiamo scoprire quali sono le regole principali da rispettare per una perfetta caccia al fungo!
- L’abbigliamento
Ne abbiamo fatto cenno prima: la ricerca dei funghi può essere un’attività che espone all’umidità, e quindi è fondamentale partire attrezzati in modo corretto. Il consiglio è di vestire giacche impermeabili sportive (che proteggono dal vento e non fanno traspirare troppo), calzare pantaloni piuttosto larghi e comunque comodi non ingombranti; non ultimo, indossare ai piedi calzettoni pesanti e scarponi da trekking (oppure stivali di gomma), sia per non bagnarsi durante gli attraversamenti di fanghiglie varie, pozzanghere e ruscelli, sia per mettersi al riparo da eventuali morsi di serpenti.
Come sintetizzato dagli esperti del sito troppofunghi.com (che hanno realizzato un simpatico decalogo del fungaiolo in rima), “o che piova o che sia bello, mettiti gli stivali e il cappello”.
- Gli orari
Una passione come quella per i funghi richiede qualche sacrificio, come quello di alzarsi davvero molto presto per iniziare la ricerca all’alba o comunque prima delle 7 del mattino: solo così è possibile raggiungere i posti migliori e superare gli avversari, soprattutto in campo dilettantistico. Altri esperti invece preferiscono partire al pomeriggio, per approfittare delle ore più luminose e mettersi in cerca a terreno ormai asciugato dall’umidità del primo mattino.
È bene però sapere (e ricordare) che è vietato raccogliere i funghi nelle ore notturne, così come un’ora prima dell’alba e un’ora dopo il tramonto.
- L’attrezzatura
Il cestino di vimini è un fedele compagno del fungaiolo, il contenitore migliore (comodo e pratico) e obbligatorio, perché favorisce la caduta delle spore; al contrario, sono da evitare i sacchetti di plastica che, oltre a essere brutti da vedere, non fanno respirare il fungo e lo rovinano, rendendolo rapidamente floscio, poco profumato e praticamente da buttare.
All’interno del cestino i funghi vanno messi a testa in giù: questo semplice accorgimento consente di arrestare la proliferazione di eventuali larve presenti nel fungo, che vivono nel piede del gambo e tendono a espandersi verso l’alto.
Per dirla in rima, sia la sera che il mattino non partir senza il cestino
- Sì al bastone, no ad altri accessori
Il cercatore di funghi perfetto non usa né rastrello né zappetto: alcuni strumenti possono danneggiare il micelio e l’ecosistema. Al contrario, il bastone è fondamentale per spostare con delicatezza rami, foglie e aghi caduti, incunearsi fra cespugli più insidiosi e, quando la fatica inizia a farsi sentire, appoggiarsi per un minimo ristoro e accompagnamento al passo.
- Come si stacca un fungo
Per staccare il fungo si devono usare entrambe le mani, esercitando una pressione leggera alla base del gambo, nella parte più bassa possibile, senza mai strappare con violenza per non danneggiare il micelio; idealmente, bisogna far ruotare il fungo con delicatezza ed estrarlo dal terreno senza trascinare tutta la zolla. Solo successivamente si può usare il coltellino, con cui eseguire le prime basilari operazioni di pulizia da terra e residui di foglie, facendo così cadere delle spore che si spargono e permettono lo sviluppo di altri funghi.
- Rispettare i funghi
Per rispetto dell’ecosistema, i funghi non devono mai essere calpestati e colpiti col bastone, anche se ci sembrano funghi sconosciuti, non commestibili o sono rovinati: nel primo caso, si lascerà a fungaioli più competenti il piacere di raccogliere la specie che ci ha sorpreso, ma anche i funghi velenosi rappresentano un elemento importante per l’equilibrio biologico del bosco (anche come alimentazione per animali della zona), oltre che essere parte integrante della bellezza di questi paesaggi. È villano, ignorante e anche bruto chi distrugge un fungo sconosciuto.
- Le condizioni per la crescita
È ben noto che i funghi prediligono terreno e aria sufficientemente (ma non eccessivamente) umidi, ma per la crescita servono anche assenza di vento, una limitata pendenza del terreno, un clima mite e una ridotta esposizione ai raggi solari. I fungaioli più esperti spiegano che se il clima è molto caldo e poco piovoso conviene prediligere le zone esposte a Nord mentre, al contrario, quando ci sono temperature più basse si rivela più favorevole un’area di bosco esposta a Sud.
Inoltre, anche il verde può essere un’utile indicazione per capire se la zona può essere fungosa: se ci sono molte foglie e piante secche, meglio cambiare area.
- Come avvistare i funghi
Un consiglio pratico per riuscire a individuare rapidamente i funghi ci possiamo posizionare nella parte bassa di un bosco in pendenza e guardare verso l’alto, così da scorgere più facilmente questi tesori che non sempre sono in bella vista.
Il bastone arriva in supporto anche per questo, consentendoci di spostare foglie, rami ed erba; indicatori importanti di presenza sono il muschio, i cespugli dei frutti di bosco, i rami delle conifere, perché è probabile che lì vicino ci sia almeno un fungo.
Inoltre, se troviamo una macchia di funghi velenosi non dobbiamo disperare: alcune varietà di funghi commestibili potrebbero essere sullo stesso terreno a poca distanza! In particolare, l’amanita muscaria (il classico fungo velenoso dal cappello rosso a puntini bianchi) è considerata una spia della presenza dei saporiti porcini.
- Alcuni funghi non vanno raccolti
Non solo quelli velenosi o rovinati: ci sono altri tipi di funghi che, seppur commestibili, bisogna lasciare e non raccogliere. Si tratta degli esemplari troppo giovani e non ancora giunti alla giusta maturazione, quelli già evidentemente vecchi oppure quelli cresciuti accanto a campi coltivati, strade o centri abitati. I funghi sono infatti come spugne e quindi assorbono tutte le sostanze con cui entrano in contatto, anche quelle inquinanti e nocive.
- Il posto giusto resta un segreto
Infine, l’ultimo punto: un fungaiolo doc non svela mai quali sono i suoi posti preferiti per la caccia! Questo segreto è parte integrante dell’esperienza di ricerca, e anzi bisogna fare attenzione a non lasciare tracce evidenti e a non farsi seguire nel cammino verso la nostra zona del cuore!