Nelle ultime settimane si è molto parlato di latte lombardo, a seguito dell’accordo sui prezzi della materia prima alla stalla che sta influenzando le contrattazioni anche nelle altre regioni. Il motivo è facile da comprendere: nella regione settentrionale si concentra più del 40 per cento di tutta la produzione nazionale, e dunque il latte lombardo è da sempre un punto di riferimento per tutta la filiera lattiero-casearia del Belpaese.
I numeri del latte lombardo
L’ente Regione Lombardia sta cercando di valorizzare questa eccellenza anche attraverso la Rete, con degli speciali di approfondimento all’interno del portale “Buona Lombardia“, che offrono informazioni e notizie dettagliate sul latte lombardo. In termini produttivi, si stima che sul territorio operino circa 4 mila imprese collegate alla produzione e alla distribuzione lattiero-casearia, vale a dire più del 10 per cento del totale nazionale, concentrate soprattutto nelle province di Brescia e Mantova.
Alla scoperta del latte, ingrediente fondamentale per la nostra salute
Tra le altre curiosità riportate sul sito, possiamo anche leggere degli spunti interessanti di carattere generale sul latte, che resta uno degli alimenti basilari della nostra alimentazione, sia come ingrediente “assoluto” (basti pensare alla sua importanza nella fase infantile) che come elemento per preparazioni dolci o salate (e qui troviamo alcuni esempi di ricette con latte facili e veloci). Il primo “fun fact” riguarda la stessa denominazione, perché con il termine latte si fa riferimento solo a quello vaccino (ovvero derivato dalla vacca), mentre panna per noi italiani è soltanto quella che si ottiene dal latte.
Curiosità sulla bevanda più salutare
L’etimologia della parola, invece, si collega a un’antica radice “glu, gla, gal, gar” (ereditata sia in latino che in greco) che rimanda al deglutire del neonato durante l’allattamento, a riprova di quanto questo nutrimento sia archetipico. Inoltre, è bene sottolineare che il latte andrebbe bevuto a ogni età, soprattutto durante il periodo della crescita, perché fornisce in maniera facilmente assimilabile le proteine e le vitamine necessarie per molti processi fondamentali dell’organismo. Si tratta infatti di un alimento a bassa “densità energetica” e con elevata “densità nutrizionale”, ovvero in grado di fornire al corpo un elevato numero di nutrienti e poche calorie, ideale quindi per supportare le attività fisiche o per accompagnare verso un sonno più rilassato, grazie all’azione tranquillizzante svolta dai peptidi derivanti dalla digestione della bevanda. Insomma, si conferma quello che dicevano le nostre nonne: un bicchiere di latte caldo prima di andare a letto aiuta a riposare meglio, magari con una aggiunta di miele per contrastare gli effetti di umidità e freddo!
Le soluzioni per l’intolleranza al lattosio
Capitolo a parte è riservato alla questione delicata dell’intolleranza al latte, o per meglio dire l’intolleranza al lattosio: a causa della mancanza dell’enzima lattasi, alcune persone riscontrano difficoltà nel digerire il lattosio, ovvero lo zucchero del latte, e incappano in disturbi gastrointestinali (non è dunque un’allergia, che invece può provocare rischiosi shock anafilattici). Per evitare il problema, è possibile innanzitutto consumare latte e derivati in piccole quantità, oppure selezionare solo i prodotti garantiti “ad alta digeribilità”, ottenuti attraverso procedimenti specifici che scompongono il lattosio in due zuccheri (rispettivamente glucosio e galattosio) che sono più facilmente assimilabili.