Panettone e pandoro artigianale 2025: perché costano sempre di più?

Il dolce profumo del Natale… ha un prezzo sempre più alto. Il Natale inizia sempre prima, almeno sugli scaffali e negli shop online. E tra le sue icone gastronomiche, panettone e pandoro artigianale restano i protagonisti indiscussi delle feste. Ma se un tempo erano “solo” dolci delle ricorrenze, oggi sono diventati prodotti gourmet, oggetto di classifiche, preordini, degustazioni e vere e proprie collezioni da intenditori. Tutto molto bello, finché non si arriva al momento del checkout: i prezzi sono lievitati (è il caso di dirlo) ben oltre l’inflazione.

Nel 2020 un buon panettone artigianale si portava a casa con 28‑30 euro. Oggi, nel 2025, 40 euro rappresentano il nuovo prezzo base, con punte che superano i 50 euro. Anche i pandori, storicamente meno costosi, iniziano a seguire la stessa scia. Ma perché questa corsa al rialzo?

Materie prime, inflazione e valore artigianale: da dove arrivano i rincari

Il prezzo di un panettone non si decide tirando a indovinare. Dietro ogni fetta soffice c’è un mondo di variabili che influenzano il costo finale:

  • Le materie prime di qualità, sempre più rare e costose (nel 2025 il tuorlo d’uovo ha subito un’impennata di prezzo per via dell’influenza aviaria e della domanda internazionale).
  • Il burro, di cui un panettone artigianale contiene in media il 20% del peso totale.
  • I canditi e l’uvetta, spesso selezionati uno a uno o canditi in casa dai migliori maestri pasticceri.
  • Il lavoro umano: nessun macchinario può sostituire l’occhio e la mano esperta di chi impasta, pirlatura dopo pirlatura.
  • Il packaging, che oggi è diventato un vero oggetto di design, spesso realizzato su misura.

Tutto questo senza considerare i costi dell’energia, della logistica e della distribuzione.

Panettoni 2025: tra aumenti e nuovi equilibri

Scorrendo i listini dei lievitisti più amati e premiati, il quadro è chiaro: i prezzi aumentano in modo trasversale, ma con intensità diverse. Ecco alcuni esempi tra i migliori panettoni artigianali di quest’anno:

  • Ciacco (Stefano Guizzetti): da 40 a 44 euro (+10%)
  • The Rag: da 35 a 40 euro in preordine, 45 euro in vendita libera (+28%)
  • Alimento: da 42 a 45 euro
  • Tellia (Enrico Murdocco): da 41 a 44 euro
  • Tiri 1957: lieve aumento da 42 a 43 euro
  • Vignola: da 37 a 38 euro

Un dato interessante: chi l’anno scorso era meno noto e ha ottenuto ottimi piazzamenti nelle classifiche 2024 ha applicato i rincari più importanti. Segno che la visibilità ha inciso (e tanto) anche sulle strategie di prezzo.

Altri, come Casa Manfredi e Pasticceria Marisa, hanno mantenuto invariati i prezzi, probabilmente assorbendo parte dei costi per fidelizzare i clienti.

E i pandori? Meno protagonisti, ma sempre più apprezzati

Se il panettone è ormai una “rockstar del Natale”, il pandoro continua a essere un classico elegante e silenzioso, con un’aura quasi nostalgica. I suoi prezzi sono storicamente più bassi, ma anche qui si notano variazioni.

  • Pasticceria Dolce&Salato mantiene il prezzo di 35 euro (ottimo per un artigianale).
  • Casa Manfredi, Tiri, Renato Bosco non hanno aumentato i listini.
  • Pietro Macellaro, invece, ha fatto registrare l’incremento più importante: da 46 a 54 euro (+17%).

Da notare che molti produttori non hanno ancora inserito i pandori nello shop online a fine novembre, a differenza dei panettoni disponibili già da ottobre. Segnale che il pandoro resta meno destagionalizzato e più ancorato alla tradizione.

Il dolce che è diventato status symbol

Panettoni e pandori oggi non sono solo dolci natalizi, ma anche simboli di gusto, cultura e storytelling. Regalare un lievitato firmato da un grande maestro pasticcere è un gesto che comunica attenzione, ricerca, passione. E come ogni prodotto di alta gamma, il prezzo racconta anche il valore simbolico ed emozionale.

Ma non tutti sono disposti (o possono) spendere 45 euro per un panettone da 1 kg. E qui entra in gioco il consumatore consapevole: c’è chi cerca formati più piccoli, chi scopre artigiani meno noti con ottimo rapporto qualità-prezzo, chi si affida alle guide (come le nostre selezioni di panettoni artigianali) per orientarsi.

Il Natale del gusto costa un po’ di più, ma vale ogni morso

Certo, fa impressione pensare che un dolce popolare come il panettone sia diventato quasi un bene di lusso. Ma dietro il prezzo c’è un lavoro artigianale meticoloso, una filiera da sostenere, una tradizione da tramandare. Se questo significa spendere qualche euro in più per una fetta di eccellenza, forse ne vale la pena.

Il consiglio? Muoversi per tempo, leggere gli ingredienti, fidarsi dei maestri. E magari affiancare un grande classico da 1 kg con un mini formato da 100 o 300 grammi per regalare (o regalarsi) un assaggio di festa senza sforare il budget.

[fbcommentssync]